CONGRESSO PROVINCIALE FABI FIRENZE, ALLA PRESENZA DI 2 SEGRETARI NAZIONALI. A CACCIA DEL NOSTRO FUTURO
Giuseppe Milazzo: “Non possiamo più permetterci avventurieri alla guida delle banche” – Mauro Morelli: “Occorre stare uniti per affrontare con forza le sfide del cambiamento”
"La nostra categoria non si piega facilmente ai diktat imposti da qualche dirigente delle banche o dell'ABI. Insieme alla fondamentale conquista del nostro Contratto, speriamo che anche i colleghi delle BCC possano finalmente giungere alla firma dei patti nazionali".
Leonardo Comucci, Segretario Coordinatore della FABI di Firenze, chiarisce subito la linea dell'organizzazione anche qui in terra fiorentina.
Nel quadriennio che si conclude si è assistito ad uno scandalo continuo, che ha coinvolto in primis questa terra, con la madre di tutti gli scandali, il Monte dei Paschi di Siena e poi la Banca Etruria per passare alle banche venete e a tutte le altre situazioni di difficoltà, ultima tra queste la Cassa di Risparmio di San Miniato. Molte delle crisi sono state determinate da uomini soli al comando che potevano fare e disfare gli imperi che avevano creato a loro immagine e somiglianza.
Tutte queste crisi sono state gestite solo dal sindacato, soprattutto la FABI, sindacato responsabile che ha messo al primo posto l'impegno ad evitare qualsiasi licenziamento, consentendo sempre e solo prepensionamenti volontari, diversamente da quanto accaduto nel resto d'Europa.
"In questo quadriennio - ricorda Comucci - abbiamo dovuto combattere per rovesciare il concetto dell'opinione pubblica che identificava noi bancari con i banchieri, additandoci come responsabili e collusi. è stato duro far capire che esiste una differenza tra noi, lavoratori, vittime di questo sistema, e i banchieri, spesso artefici delle peggiori nefandezze, quando liberi da controlli e vigilanza".
Poi, il Coordinatore di Firenze riconosce: "è solo grazie a Lando Maria Sileoni e alla Segreteria Nazionale della FABI, supportata sempre da tutti noi dirigenti periferici, che abbiamo sfidato l'intero sistema, realizzando il salvataggio, senza ripercussioni gravi sui livelli occupazionali".
Ma i problemi non sono finiti, anzi. L'avanzare della tecnologia, ad esempio, ha inevitabili effetti sulla realtà bancaria, anche se digitalizzazione e tecnologia non possono diventare una leva per consentire a qualche manager di operare tagli del personale o nella migliore delle ipotesi indiscriminata riduzione dei costi.
Peraltro, Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, ha più volte ribadito che quello della digitalizzazione e della tecnologia è in gran parte un alibi. Ben difficilmente, infatti, i mega dirigenti molleranno il loro potere "contrattuale" con i clienti, lasciando alle macchine ed agli algoritmi le decisioni.
Nella situazione difficile di questi ultimi anni e nella confusione dei banchieri, è toccato spesso al sindacato andare in soccorso di un management riottoso e privo di idee, proponendo un nuovo modello di banca, sia per creare nuove professionalità, contrastando l'emorragia di posti di lavoro, sia per ritrovare la fiducia di clienti spesso bistrattati o traditi dai banchieri.
A presiedere il Congresso di Firenze è stato chiamato Giuseppe Milazzo, Segretario Nazionale FABI, che ha ricordato, a questo proposito, quanto sia importante vigilare affinché le banche siano ben gestite. "Non possiamo più permetterci avventurieri alla guida delle banche - ha detto - e dobbiamo stare attenti che non si creino più situazioni di crisi, perché potrebbero rivelarsi esiziali".
Imprescindibile, quindi, il ruolo del sindacato e della FABI, soprattutto, per la salvaguardia del sistema e per la difesa dei bancari.
Nutrito e spesso vivace il dibattito, cui hanno preso parte diversi delegati e dirigenti sindacali; poi sono seguite le votazioni.
Mauro Morelli, Segretario Nazionale presente al Congresso fiorentino, ha in certo modo tenuto la replica agli interventi, auspicando unità e lealtà fra tutti i dirigenti sindacali, per centrare gli obiettivi comuni.
"Il cambiamento ha molto fascino - ha ricordato - ma richiede attenzione, capacità di prevedere il nuovo che avanza, capacità politica di'governare' il nostro mondo che muta sotto i nostri occhi alla velocità della luce".
La FABI ha avuto la forza di reagire ai cambiamenti ed una capacità di fuoco, anche dal punto di vista mediatico, che le ha consentito di salvare la categoria.
"Noi e nessun altro abbiamo salvato i bancari" - ha insistito Mauro Morelli. "Nonostante l'opinione pubblica ostile e le Leggi dello Stato che non aiutano, ma che ci creano semmai difficoltà, noi siamo riusciti a guidare la nave della FABI sino nel porto, facendo passi da gigante sulla rappresentanza e sulle assunzioni di giovani, sugli esuberi, sul Fondo di sostegno al reddito, vera ancora di salvezza per migliaia di lavoratori e di loro famiglie".
Leonardo Comucci, aveva ricordato che all'appuntamento per il rinnovo degli Organi dirigenti la FABI di Firenze si presenta in ottima salute sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista degli iscritti.
"Il merito è da ascrivere al lavoro fatto dai quadri sindacali fiorentini, partendo dai Rappresentanti Aziendali sino alla Segreteria Provinciale".
Infine, le conclusioni: "Ci accingiamo a continuare la nostra strada verso il futuro della nostra organizzazione, dove i valori e l'idea di un sindacato autonomo dai partiti e da qualsivoglia altro centro di potere sono alla base del nostro operato: vogliamo essere pienamente coscienti dei problemi, vogliamo partecipare, vogliamo decidere. Siamo a caccia del futuro della categoria e del mondo bancario".
I NUOVI ELETTI
Segreteria Provinciale
Comucci Leonardo
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Segretario Coordinatore
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Stefano Tassi
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Segretario Amministrativo
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Leonardo Cappellini
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Segretario Organizzativo
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Cristiana Conte
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Segretario Provinciale
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Egidio Debolini
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Segretario Provinciale
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Daniela Piccini
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Segretario Provinciale
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Claudio Sbolci
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Segretario Provinciale
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Cecilia Zanasi
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Segretario Provinciale
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Comitato Direttivo Provinciale
Bachechi Simonetta
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Boninsegni Roberto
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Brusone Franco
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Cafaggi Andrea
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Caniglia Rocco Alessandro
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Cappellini Leonardo
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Ciabattoni Patrizia
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Ciriello Alessandro
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Comucci Leonardo
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Conte Cristiana Michela
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Cuccoli Paolo
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Debolini Egidio
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Desiderato Noemi
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Di Castro Mauro
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Fossi Gianluca
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Giannone Riccardo
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Grassi Alberto
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Iervolino Annamaria
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Li Cauli Dimitri
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Lombardini Paolo
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Mareschi Massimo
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Nannucci Barbara
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Parisi Paolo
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Piccini Daniela
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Piccirillo Claudio
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Ragusin Alessandro
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Razzi Alessandro
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Rossini Alessandro
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Ruggiero Antonio
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Sbolci Claudio
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Scotto Christian
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Seroni Marco
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Spitali Giovanni
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Tassi Stefano
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Zanasi Cecilia
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