XIV CONGRESSO PROVINCIALE DI TREVISO TECNOLOGIA ED ETICA
Sileoni: “Non ci sarà alcuna crisi a causa della tecnologia, ma l’imperativo è che le banche devono essere gestite bene e il sindacato deve fare sino in fondo il suo dovere”
"Il nostro territorio pu ò essere considerato come il'Triangolo delle Bermude' bancario dove interi vascelli del credito, come Popolare di Vicenza, Veneto Banca, senza dimenticare Kartner Sparkasse ed Hypobank, sono affondati con dolore e sofferenza".
Usa il bisturi, Massimo Gavagnin, Segretario Provinciale Coordinatore, per la sua disamina della situazione del Settore nella Marca trevigiana, con lo sguardo rivolto anche al resto dell'Italia.
I dissesti di queste banche, come noto, sono dovuti a governance irresponsabili e incapaci, con la complicità di imprenditori e di parte delle istituzioni che, da almeno un decennio, hanno ideato, strutturato e perpetrato uno tra i più devastanti plagi che la storia del settore del credito e del risparmio in Italia abbia mai dovuto subire.
Vittime, in ordine di coinvolgimento: dipendenti, comunità, imprese e cittadini.
"Il collasso delle ex-Venete è avvenuto nel più completo assopimento degli organi di vigilanza" l'accusa diretta di Gavagnin.
Così, il prezzo pagato dai territori e dalle comunità è così elevato che per riprendersi potrebbe non bastare una generazione.
"Che dire poi dell'indegno balletto tra addetti ai lavori che in questi giorni si sta svolgendo al Parlamento e dintorni - continua il Coordinatore di Treviso - tra mozioni, commissioni parlamentari ingessate, trappole incrociate. Giudici e tribunali si affrettino, è in alto che devono colpire prima che la neve della prescrizione ricopra tutto col suo bianco e gelido mantello".
Nonostante questi presupposti tragici, Gavagnin vuole guardare al futuro ed all'azione del sindacato che, col faticoso lavoro dei rappresentanti e dei dirigenti sindacali locali e grazie a lungimiranti accordi collettivi, permettono di assicurare e tutelare tutti i colleghi.
Senza questo presidio sul territorio e senza la guida della Federazione e di Lando Maria Sileoni i la FABI e con essa gli altri sindacati non esisterebbero.
Poi, l'attento Segretario Provinciale invita a guardare al domani che attende il Settore, raccogliendo anche le numerose e pressanti sollecitazioni del Segretario Generale della FABI. "Altre fusioni ed incorporazioni determineranno una inevitabile minor necessità di addetti. Digitalizzazione e tecnologia trasformeranno in maniera rapida ed irreversibile, quindi, occorre giocare d'anticipo sia per realizzare un nuovo modello di banca, sia per governare il nuovo che avanza".
Senza trascurare un altro difficilissimo compito: quello di contrastare e superare diffidenza e sfiducia che hanno trovato "ampie e nuove praterie di consenso anche grazie agli scandali e al risparmio tradito".
E che dire dei circuiti extra-bancari quali Paypal, Google, Amazon, N26, le cryptovalute, che intercettano volumi via via crescenti con percentuali a doppia cifra e che diventeranno sempre più catalizzatori di risparmio e finanza, bypassando le cogenti regole cui debbono sottostare le banche tradizionali?
"Le istituzioni si attivino urgentemente, altrimenti poi pagherà sempre Pantalone!" il grido di Massimo Gavagnin.
Giusto, quindi, il continuo richiamo di Lando Maria Sileoni, affinché i bancari e, soprattutto, il sindacato prestino attenzione a tutela del risparmio e del credito di cittadini e imprese.
Qualche scintilla nel "faccia a faccia" fra Lando Maria Sileoni e Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica, sul tema "Tecnologia ed Etica": diversità di visione sul futuro, sul modello produttivo e sulla concorrenza fra soggetti finanziari. Le conclusioni abbastanza concordi: fondamentale sarà la capacità di relazione, alla base del recupero d'immagine indispensabile per la sopravvivenza delle banche.
Il leader della FABI, incalzato da Massimo Gavagnin, ha accusato il campanilismo e i giochetti di qualche amministratore della responsabilità di fratture e ritardi nel rinnovo del Contratto Nazionale delle BCC.
"Il sindacato per difendere i lavoratori, ha detto Sileoni, non pu ò e non deve essere supino" e quando accade, evidentemente, non ci sono più gli anticorpi per combattere sistemi infetti.
"Se ci saranno altri default, non potranno esserci altri salvataggi, pertanto, l'imperativo è che le banche devono essere gestite bene".
Parole chiare, dure, che non lasciano spazio a fraintendimenti e che hanno suscitato un lungo applauso.
Il Coordinatore della FABI locale aveva rassegnato ai delegati che la popolazione bancaria nel Trevigiano è in costante calo, ma la FABI, con uno sforzo enorme, è riuscita a rimanere stabile in termini di iscritti.
In aumento costante esodati e pensionati, categorie destinante ad ingrossarsi e che necessitano sempre più, per rimanere iscritti, di specifiche attenzioni e di servizi dedicati. La conoscenza di molti colleghi ed il ruolo di Coordinatore Nazionale Pensionati del Trevigiano, Tommaso Brindisi, permettono di ben assistere anche tale tipologia di iscritti.
Infine, le conclusioni di Massimo Gavagnin: "Al nuovo bancario il compito di dare un'anima, un'anima etica ed un ruolo sociale alla nuova banca: non sarà facile ma, come disse Nelson Mandela,'il vincitore è un sognatore che non si è arreso' e la FABI non si arrenderà!
COMITATO DIRETTIVO PROVINCIALE
1. Barro Diego
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2. Bortoluzzi Sandro
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3. Boldrin Mirko
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4. Brotto Wladimir
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5. Camozzo Emanuele
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6. Caoduro Valter
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7. De Nardi Marita
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8. Doimo Antonio
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9. Fava Cinzia
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10. Gavagnin Massimo
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11. Lanza Samuele
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12. Marazzina Bruno
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13. Mulassano Silvia
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14. Scudeler Luisa
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15. Tittoto Silvano
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Il servizio realizzato dalla FABI TV