Tanara: "Le banche dovrebbero affrontare la questione delle responsabilità di quei banchieri che hanno continuato ad erogare crediti in modo sconsiderato". Sileoni: "Continueremo a gestire situazioni di crisi ed esuberi, difendendo con tutta la nostra forza i bancari"">

XXI CONGRESSO FABI PARMA FUTURO APERTO

Tanara: “Le banche dovrebbero affrontare la questione delle responsabilità di quei banchieri che hanno continuato ad erogare crediti in modo sconsiderato”. Sileoni: “Continueremo a gestire situazioni di crisi ed esuberi, difendendo con tutta la nostra forza i bancari”
XXI CONGRESSO FABI PARMA FUTURO APERTO
"Quando la crisi si è trasferita ai debiti sovrani, tra il 2010 e il 2012, il mercato ha iniziato a temere che l'Italia non fosse più capace di rimborsare il suo debito pubblico e questa ondata di sfiducia ha finito col travolgere anche le nostre banche".
Si occupa subito della più grande crisi del Dopoguerra Fabrizio Tanara, Segretario Coordinatore della FABI di Parma, che analizza quanto sta accadendo.
All'inizio, conviene ricordarlo, il terremoto iniziato con la crisi dei mutui sub prime negli Usa, ha lasciato relativamente indenni le banche italiane, tradizionalmente meno speculative. Ma poi Il timore che l'Italia e le sue banche fallissero, ha fatto schizzare ai massimi livelli i tassi di interesse a cui lo Stato e gli istituti di credito si finanziano sul mercato. Questi ultimi a loro volta hanno scaricato questi costi sui loro clienti. I prestiti a famiglie e imprese sono diventati così più onerosi e il meccanismo del credito all'economia reale si è inceppato, dando vita a una stretta creditizia senza precedenti.
"Una crisi epocale che ha visto il PIL crollare del 10%, la produzione industriale del 25% e una miriade di imprese andare in fallimento" - continua Tanara.
L'aumento esponenziale dei prestiti inesigibili ha costretto le banche italiane a prendere delle contromisure. Le ha costrette, ad esempio, ad accantonare riserve per far fronte a eventuali perdite. Oppure a fare svalutazioni dei crediti deteriorati, che significa mettere una pietra sopra ai prestiti, accettando come inevitabili le perdite conseguenti.
Per rimediare a questa situazione e per riportare il patrimonio sopra determinati parametri minimi, quelle banche non hanno avuto altra scelta che fare aumenti di capitale.
Ma non sempre l'aumento di capitale è andato a buon fine. Infatti, si è verificato più di una volta che il mercato non abbia dato la propria disponibilità a finanziare alcune banche in crisi. è il caso del fallimento degli aumenti di capitale del Monte dei Paschi di Siena e delle banche venete - la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca - il cui salvataggio è stato possibile soltanto grazie a consistenti finanziamenti da parte dello stato.
Le banche italiane, che solo nel 2016 sono diminuite da 644 a 600. Un numero destinato a calare ulteriormente nei prossimi anni, se si considerano anche le concentrazioni in corso nel mondo del Credito Cooperativo. Negli ultimi 7 anni in Italia sono stati chiusi quasi 7.000 sportelli bancari e si calcola, considerando i piani industriali presentati dai primi 10 gruppi bancari nel 2016, che entro il 2020 saranno chiusi almeno altri 3.250 sportelli.
E per le inevitabili ricadute sui livelli occupazionali?
"Il Fondo di solidarietà ha accompagnato l'esodo più di 40.000 bancari negli ultimi 10 anni e sarà sempre più fondamentale per gestire, senza licenziamenti, anche i futuri esuberi" - assicura Fabrizio Tanara - "Il nostro Fondo di solidarietà, fin dalla sua nascita è sempre stato finanziato esclusivamente con i soldi delle banche e nessun costo è mai stato scaricato sui conti pubblici. Per la prima volta, la legge di stabilità ha previsto un sostegno economico a favore delle banche pari a 648 milioni, utilizzabili fino al 2021".
In questa difficile situazione la FABI, il più grande sindacato dei bancari, sostiene con forza un nuovo modello di banca, guardando al futuro della categoria per preservarne i livelli occupazionali attraverso un'evoluzione e una maggiore specializzazione delle competenze professionali.
Poi, Fabrizio Tanara, coordinatore della FABI di Parma, illustra il lavoro del suo sindacato provinciale "è soprattutto sul territorio che lavoriamo per coltivare e sviluppare il rapporto quotidiano con i colleghi attraverso l'assistenza e le tutele che, tramite il nostro SAB, mettiamo a disposizione degli iscritti in servizio e pensionati. Il senso della collettività e il valore della solidarietà sono tra i princìpi fondamentali che ispirano la nostra attività provinciale, perché siamo consapevoli che la realtà in cui viviamo è fatta soprattutto di persone, per le quali la FABI vuole continuare a rappresentare un sostegno sicuro e affidabile".
è così che, nonostante la continua riduzione del numero dei bancari in servizio, Parma ha incrementato il numero degli iscritti confermato anche dalla recente costituzione di nuove rappresentanze sindacali aziendali. "In particolare in Cariparma - ha rivelato Tanara - la scelta di una parte del gruppo dirigente dell'ex Dircredito, tra cui la stessa Coordinatrice di Gruppo, di entrare nella FABI, ha rafforzato la nostra struttura in termini sia qualitativi sia quantitativi. Un rafforzamento apparso ancora più evidente in ambito aziendale e di Gruppo, dove quasi 300 colleghi hanno aderito alla FABI condividendo la scelta dei propri rappresentanti".
"Con i nostri 2.000 bancari iscritti ci confermiamo il primo sindacato del credito a livello provinciale" - riassume con un pizzico d'orgoglio il coordinatore di Parma.
Anche la sezione Pensionati continua a esercitare un forte potere di attrazione sui bancari in quiescenza ed esodati che, quasi sempre, rinnovano l'iscrizione alla FABI anche dopo avere concluso, come dipendenti in servizio, la propria attività lavorativa.
Numerosi ospiti, fra cui l'assessore Alberto Bozzani, In rappresentanza del Sindaco, Pizzarotti, hanno portato il loro saluto ed il loro apprezzamento per il lavoro della FA BI nella provincia.
Il dibattito - regolato da Enrico Gavarini, Presidente del Comitato Direttivo Nazionale della FABI, si è sviluppato con partecipazione e vivacità, come tradizionalmente sempre avvenuto a Parma, pungolato anche dalle parole franche e sempre aguzze di Mario Bertoli.
Lando Maria Sileoni, intervenendo a conclusione dei lavori, è tornato sulle recenti vicende di Bankitalia, dicendo che pur in presenza di ritardi dell'organo di vigilanza, "non è ammissibile attaccare un'istituzione così importante, per fini politici elettorali".
"Su Bankitalia, per di più, è stato alzato un polverone per niente, poiché da maggio 2018 le competenze passeranno alla BCE e a Banca d'Italia resterà circa il 10% dell'attuale potere".
Se poi si considera che è dalla Signora Nouy, responsabile del Supervisory Board della BCE "che vengono i veri e più duri attacchi alle banche italiane, non possiamo indebolire l'unica istituzione che difende le ragioni del nostro Paese" - sottolinea Sileoni.
Il problema degli scandali bancari sembra ormai dietro le spalle, tranne qualche piccola situazione locale in divenire, sotto esame di una Magistratura che vede solo e quando vuol vedere, ma "il sindacato deve restare sempre vigile, perché le banche siano ben gestite".
Sul cosiddetto pericolo rappresentato dalle tecnologie e la digitalizzazione, Sileoni torna a ribadire che "si tratta di un bluff, perché i banchieri non vogliono perdere il loro potere contrattuale con la clientela, soprattutto quella più importante, lasciando agli algoritmi la valutazione".
Sul rinnovo del Contratto Nazionale delle BCC, il leader della FABI, rammenta che anche queste banche dovranno diventare in gran parte SpA, quindi, non è difficile immaginare un problema importante di esuberi "che comunque noi vogliamo gestire come sempre, senza penalizzare i lavoratori".
Sul concorso interno "artigianale" organizzato da Banca Intesa e sul video diventato virale su TV e social, Lando Maria Sileoni punta l'indice contro quei dirigenti di banca che, "prendendo centinaia di migliaia di euro, non si danno pena di gettare nel ridicolo delle persone impegnate per la loro banca e in assoluta buona fede".
La situazione economica e amministrativa della FABI parmense si conferma molto positiva ha assicurato Fabrizio Tanara - grazie all'oculata gestione delle risorse e al razionale controllo delle spese da parte della segreteria amministrativa.
GLI ELETTI
SEGRETERIA PROVINCIALE
TANARA FABRIZIO (Segr. Coordinatore)
BERTOLI MARIO (Segr. Amm.vo)
GAVARINI ENRICO
GAVARINI PIERGIORGIO
COMITATO DIRETTIVO PROVINCIALE
AIELLO PIERLUIGI
AMORETTI CLAUDIO
AZZALI PAOLA
BERTOLI MARIO
CAGNOLATI GIANLUCA
CASSONE PAOLO
DALL'ARGINE GIUSEPPE
DELAZER PIERPAOLO
FUSCHINI GABRIELLA
GAVARINI ENRICO
GAVARINI PIERGIORGIO
LOSI CINZIA
MARE PIETRO
MAZZOLA ALBERTO
PELLEGRINI GIOVANNI
PEROSCE SIMONA
PREDIERI ANDREA
RUSSO GASPARE
SAVI FRANCO
SONCINI VITTORIO
TAGLIAVINI CLAUDIO
TAGLIAVINI MARCO
TANARA FABRIZIO
VAROLI GIULIANA
ZANLARI GINO
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Il Segretario Coordinatore del SAB FABI di Parma Fabrizio Tanara

Il servizio realizzato dalla FABI TV

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