Andrea Scavella: "Rispondere al cambiamento con la conoscenza, con la cultura, con le competenze". Il Segretario Nazionale Granelli: "Basta uomini soli al comando. Occorre smascherare e colpire chi mette a rischio le banche e i bancari"
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IX CONGRESSO FABI ASCOLI PICENO E FERMO: CONOSCERE PER CRESCERE

Andrea Scavella: “Rispondere al cambiamento con la conoscenza, con la cultura, con le competenze”. Il Segretario Nazionale Granelli: “Basta uomini soli al comando. Occorre smascherare e colpire chi mette a rischio le banche e i bancari”
IX CONGRESSO FABI ASCOLI PICENO E FERMO: CONOSCERE PER CRESCERE
"Se si vuole compiere un salto di qualità, al passo con la globalizzazione dell'economia, bisogna occuparsi prioritariamente di garantire sicurezza economica e professionale alle persone nel mercato del lavoro, dove è necessario garantire che chi ne ha bisogno disponga di servizi efficaci di assistenza intensiva".
Questo l'incipit di Andrea Scavella, Segretario Coordinatore della FABI di Ascoli e Fermo, che poi delinea la sua idea di sindacato innovativo, mettendo in campo uno sforzo di profondo rinnovamento degli strumenti con i quali attuare la propria idea politica, sociale ed economica.
"Ma la possibilità di migliorare e arricchire le esperienze cognitive e le performance operative dell'organizzazione è strettamente legata alla disponibilità di tutte le persone che vi lavorano di adattarsi al nuovo, di aderire alla domanda e alle nuove opportunità".
Di qui la necessità di potenziare e rinnovare le attività formative del sindacato, anche con un percorso di alta formazione (master), anche se, continua Scavella, "Noi dirigenti sindacali non possiamo diventare scienziati dell'economia, del diritto o delle scienze sociali, perché il nostro mestiere è un altro: noi abbiamo il compito di agire per migliorare le condizioni dei bancari, dei nostri iscritti, dei lavoratori, dei pensionati, e, più in generale, delle persone che hanno bisogno".
Per fare questo, la formazione dei dirigenti sindacali a livello territoriale assume una rilevanza cruciale, ma sarà essenziale anche la collaborazione col mondo universitario, perché è molto sentita la necessità dell'aiuto, del consiglio, dell'insegnamento, della consulenza di persone esperte che dedicano allo studio la loro vita.
L'azione della rappresentanza sindacale oggi va collocata sul terreno della proposizione in un confronto dialogico con la parte datoriale, riconoscendo anche che proprio in questa direzione si è evoluta negli anni molta parte dell'attività sindacale.
"Tale confronto deve produrre, come sostiene Giulio Sapelli - continua il Segretario Coordinatore - due ordini di patti: il primo è il vincolo individuale che si stipula tra lavoratore e impresa all'atto dell'assunzione; il secondo è il patto sottoscritto dalla rappresentanza sindacale e dall'impresa come Contratto Collettivo di Lavoro che costituisce il quadro normativo di riferimento".
Nessuno pu ò dimenticare che i cosiddetti diritti acquisiti sono conseguenza diretta dell'azione sindacale ed ancor oggi derivano solo dal sindacato poiché l'individuo isolato non avrebbe alcuna forza in una contrattazione diretta con il datore di lavoro.
Nel settore creditizio è la FABI il sindacato di riferimento e senza la FABI, senza il suo leader, Lando Maria Sileoni, l'evoluzione del sistema, per quanto concerne le relazioni sindacali e i diritti dei lavoratori, avrebbe preso una piega ben diversa.
Invece, nonostante la peggior crisi del Dopoguerra e nonostante la riduzione del numero delle banche e di quello degli sportelli, in Italia non ci sono stati licenziamenti come nel resto d'Europa.
Anzi, grazie all'azione del sindacato, si sono stabilizzati oltre 15mila giovani precari.
Certo, c'è urgenza di governare il cambiamento. Ed è proprio per questo che la FABI ha presentato il progetto per un nuovo modello di banca, "sviluppando nuovi modelli di business e processi operativi per competere e crescere in futuro" - dice Scavella- "ma anche rafforzando le tradizionali operazioni legate al core business, migliorandone l'efficienza e la redditività".
Portando il saluto del Segretario Generale e di tutta la Segreteria Nazionale, Attilio Granelli ha passato in rassegna le maggiori situazioni di crisi in Italia e nelle Marche, denunciando senza sconti le colpe di chi ha affossato istituti di credito floridi, elargendo crediti agli amici degli amici, senza criteri economici industriali, ma obbedendo solo a logiche clientelari nel senso più deteriore.
In sintesi, ci ò è accaduto dove c'era "un uomo solo al comando", senza bilanciamento dei poteri, senza seri controlli, "senza, cioè, gli anticorpi per combattere l'infezione, che alla fine ha compromesso tutto l'organismo della banca".
Inevitabili le reazioni dei risparmiatori, che hanno purtroppo identificato i bancari con i banchieri. "L'unico che ha avuto il coraggio di sfidare l'impopolarità e di metterci la faccia su tutti i media nazionali - ha sottolineato con forza Attilio Granelli - è stato il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, che ha spiegato senza peli sulla lingua come stavano le cose e di chi erano le responsabilità".
Granelli, sollecitando speciali attenzioni da parte di tutti i dirigenti sindacali per individuare e denunciare situazioni di allarme, ha rimarcato che è un preciso dovere deontologico quello di smascherare e colpire chi mette a rischio le banche e i bancari.
Non è mancato anche un accenno alla situazione delle BCC, dove non è ancora stato rinnovato il Contratto, "ma dove si spera di chiudere un buon accordo entro la fine dell'anno".
Certo, il settore del Credito vedrà altre contrazioni, ma non dimentichiamo che la FABI, a differenza di altri sindacati, sta crescendo. "Ci sarà un motivo?" - dice Granelli. "Evidentemente i bancari hanno capito che la casa della FABI è costruita sulla roccia e non sulle sabbie mobili di certa politica".
"Ora occorre guardare al futuro di tutti noi, pensando ad una confederazione dei sindacati autonomi dei servizi, che sia in grado di affrontare al meglio i grandi cambiamenti che stanno stravolgendo il nostro Settore ed il nostro lavoro".
Il Segretario Provinciale, Giammatteo Donati, ha dato le cifre della crescita della FABI provinciale, assicurando tutti che a Fermo ed Ascoli Piceno l'organizzazione è in ottima salute.
"Ora abbiamo una sede tutta nostra, che pensiamo anche di ampliare, sia per necessità organizzative, sia per poter ampliare la gamma dei servizi e per dare risposte a coloro che, sempre più numerosi, si rivolgono a noi per il Caaf, per le consulenze e per le assicurazioni".
Infine, il Segretario Coordinatore della FABI ascolana e fermana, Andrea Scavella, chiude con una notazione personale: "I miei anni di militanza nel sindacato, mi inducono a dire che la FABI, di cui mi onoro di fare parte, è sicuramente un'organizzazione piena di energie e vogliosa di dimostrare il proprio valore, la propria forza, il proprio cuore. Lo stesso Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, ha più volte rimarcato che c'è bisogno del contributo di tutti. Nessuno si deve sentire escluso, ma va rafforzato lo spirito di coesione ed appartenenza a questa associazione".
Con la conclusione, immancabili i ringraziamenti, in particolare a Paolo Cicconi e Giammatteo Donati, destinato a prendere il timone della struttura provinciale.
I NUOVI ELETTI
Segreteria Provinciale
Giammatteo Donati
Segretario Coordinatore
Mario Napolitani
Segretario Amministrativo
Walter Bracciani
Segretario Provinciale
Arnaldo Grilli
Segretario Provinciale
Gian Marco Asoli
Segretario Provinciale
Comitato Direttivo Provinciale
Bracciani Walter
Cicconi Paolo
D'Alessandro Mara
D'Angeli Armando
De Rubertis Agostino
Donati Giammatteo
Grilli Arnaldo
Levantesi Nicola
Napolitani Mario
Passaretti Massimo
Pierazzoli Vittorio
Poli Antonella
Ronconi Lorenzo
Scavella Andrea
Stanchieri Francesco
Zenoni Antonella
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Il servizio realizzato dalla FABI TV

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