XV CONGRESSO FABI TRIESTE: CAMBIARE PER MIGLIORARE
Riva: “La veloce evoluzione del settore richiede azioni immediate, ad iniziare dal rinnovo del Contratto” Xausa: “Da 70 anni la FABI rappresenta una garanzia per i lavoratori bancari”
Trieste celebra oggi il 15esimo Congresso Provinciale FABI.
Un vento moderato ma costante, un "borino", soffia oggi sul porto: un vento che porta novità e voglia di miglioramento.
E all'insegna della propositività è, infatti, la giornata congressuale del SAB locale, aperta dalla relazione del Coordinatore uscente Roberto Riva.
Riva, che è anche componente del Centro Studi Pietro Desiderato, evidenzia l'ottimo stato di salute della FABI: "Con i suoi 110.000 iscritti a livello nazionale, la nostra Organizzazione si riconferma il primo sindacato dei bancari, leader in ABI e nelle BCC, dove svolge un ruolo trainante nella contrattazione collettiva". E sottolinea come l'aumento degli iscritti sia ancora più significativo in quanto in netta controtendenza con la diminuzione dei bancari in servizio.
Il Coordinatore affronta l'inevitabile argomento'crisi', e sottolinea come le difficoltà, in alcune banche, siano state la diretta conseguenza di una gestione che ha visto, per decenni, uomini soli al comando, impegnati a perseguire i propri interessi personali più che il bene comune. Talvolta, sono stati violati i regolamenti di Banca d'Italia e di Consob, con i bancari stessi vittime di queste operazioni: "In molti casi, i dipendenti degli istituti ci hanno rimesso quattrini personalmente, in altri hanno fatto perdere cifre importanti ad amici e parenti", questa la testimonianza del Coordinatore.
I ritardi nei controlli, la mancanza di comunicazione fra i vari enti preposti alla sorveglianza, la lentezza dei Tribunali hanno fatto il resto: le banche in crisi hanno polverizzato i risparmi dei piccoli investitori e messo a rischio il posto di lavoro di molti dipendenti.
Un focus, poi, sulla situazione occupazionale del settore, con esuberi che sono già 25.000 a livello nazionale e che potrebbero aumentare nei prossimi anni; esuberi che, per ò, vedono attualmente il territorio triestino solo marginalmente coinvolto.
"La fase di assestamento del sistema non è finita. L'economia italiana non è affatto risanata, la classe dirigenziale nelle banche è spesso inadeguata. Ci sono ancora molti manager che non vogliono, o in qualche caso non possono, per le pressioni dei CdA, cambiare", questo quanto dichiarato da Riva.
Il Coordinatore sottolinea poi l'importanza di un rinnovo contrattuale, con un contratto che dovrà essere particolarmente innovativo, anche perché coinvolgerà forse anche i lavoratori delle BCC. La necessità, quindi, di un contratto che sia in linea con la nuova organizzazione del lavoro bancario e che non dimentichi un rinforzo dell'area contrattuale, con una limitazione alle esternalizzazioni.
E una nota sull'accordo sulle pressioni commerciali: "è un ottimo strumento, vigileremo affinché venga rispettato. L'accordo prevede due livelli di controllo, il primo sul territorio, il secondo a livello nazionale: il nostro compito sarà quello di presidiare la nostra provincia, facendo emergere le infrazioni e segnalandole prontamente", le parole di Riva.
Roberto Riva, alla fine del suo mandato, fa infine un riepilogo sulla situazione del Sab triestino, che conta 540 iscritti. Una situazione obiettivamente positiva, che permette di guardare al futuro con grande tranquillità.
Come Presidente del Centro Servizi, il Coordinatore uscente ne ringrazia tutti i componenti, che hanno sempre svolto le attività previste con estrema professionalità e dedizione: "Per me è una grande e bella squadra che mi onoro di coordinare, e che sono sicuro sarà capace di affrontare le difficoltà che si presenteranno nei prossimi anni".
E sottolinea come l'attività organizzativa dell'intero SAB sia stata sempre intensa e costante, realizzando, oltre ad un incremento del numero degli iscritti, la costituzione in provincia di quattro nuove RSA: BCC Carso, Banca Generali, Generali Investment e ABAS.
Interventi di alto profilo per una platea numerosa ed attenta: tra i presenti, Giorgio Furfaro, Segretario Nazionale di FNA, organizzazione con cui la FABI triestina collabora proficuamente da anni; Guido Fasano, Coordinatore del SAB di Udine e componente del Comitato Direttivo Centrale; Tommaso Brindisi, Coordinatore Nazionale dei Pensionati ed Esodati; il Coordinatore del SAB di Gorizia Paolo Bagon e il Coordinatore del SAB di Pordenone Edi Driussi; Gabriella Rusca, appartenente al Gruppo Generali e recentemente entrata in FABI, diventando subito un importante riferimento per il SAB di Trieste.
Il Segretario Provinciale Gianpaolo Gobbo prende la parola esprimendo concetti chiari e ampiamente condivisi dai presenti. Innanzitutto, l'importanza di una banca che torni a riappropriarsi del suo ruolo sociale: "Serve una banca socialmente ed eticamente responsabile, orientata alla difesa del lavoro ed della clientela".
Il lavoro ed il lavoratore, quindi, al centro, insieme al cliente. Il capitale umano come reale motore del lavoro, vera anima della banca, da recuperare e rivalorizzare, prima che sia troppo tardi.
"Il lavoratore bancario deve tornare ad essere insieme al cliente il vero protagonista del sistema.
La FABI è differente, noi siamo differenti. Il nostro sindacato porta il cielo azzurro dove c'è il grigio: senza la FABI non c'è futuro per il mondo del credito", la conclusione di Gobbo.
Angela Iurman approfondisce il significato del tema dato al congresso, "cambiare per migliorare".
L'esigenza di accettare e, anzi, abbracciare il cambiamento per conseguire i risultati ambiti, per realizzare le proprie aspirazioni.
Un messaggio ottimista e costruttivo, che gioca sulle parole'paura' e'coraggio': "Il coraggio di andare oltre i nostri limiti diventa elemento indispensabile per vincere la paura del cambiamento. Il coraggio ci permette sempre di immaginare valide alternative. Perché, in definitiva, abbiamo due scelte possibili: accettare le condizioni in cui viviamo o assumerci la responsabilità di cambiarle", questa la dichiarazione di Iurman.
è affidata al Segretario Nazionale Giuliano Xausa la relazione conclusiva del Congresso.
Xausa fa il punto sulla situazione del sindacato e parla di una FABI che continua a crescere in tutta Italia.
"è grazie al nostro impegno che i lavoratori evidentemente continuano a darci fiducia: il nostro NO ai licenziamenti è sempre stato forte e netto, e mai mancheremo di farci valere. Siamo sempre stati gli unici a difendere, in qualunque sede, istituzionale e mediatica, la categoria. Sileoni, oltre che nei tavoli di trattativa, è sempre presente in TV, sui giornali, in radio, a ribadire all'opinione pubblica come i bancari siano essi stessi vittime della difficile situazione attuale" è quanto dichiara il Segretario Nazionale.
Che ricorda come i veri responsabili delle crisi bancarie siano coloro che, da decenni, detengono il potere: "Uomini soli al comando, che hanno trascinato il settore nella drammatica situazione attuale".
Poi, una nota sui prossimi passi da compiere, primo fra tutti il rinnovo del Contratto Nazionale ABI, in scadenza nel 2018.
La necessità di salvaguardare territorio ed imprese, anche grazie al nuovo modello di banca proposto dalla FABI, che prevede la creazione di nuove figure professionali con specifiche competenze nell'ambito della consulenza.
Altro obiettivo da raggiungere: l'ampliamento della rappresentanza a nuove categorie, iniziando dal settore assicurativo.
Tutto ci ò, per ò, a fronte della legittima soddisfazione per aver raggiunto un accordo storico, che è quello sulle politiche commerciali. Un accordo unico al mondo, che dovrà ora essere adeguatamente rispettato e sulla cui corretta applicazione occorrerà attentamente vigilare.
"La FABI c'è da 70 anni e da 70 anni vigila sui lavoratori bancari. Finché avremo il suo cielo azzurro su di noi, sarà garantito un futuro al settore del credito e ai suoi lavoratori".
Trieste, 18 novembre 2017