Marco Muratore: "Il cambiamento non si combatte, si governa". Il Segretario Nazionale Mauro Morelli: "Parliamo e lavoriamo col cuore e col cervello per i bancari e le loro famiglie".
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XX CONGRESSO FABI VERONA: FRA TEMPESTE DIGITALI E PARAFULMINI UMANI

Marco Muratore: “Il cambiamento non si combatte, si governa”. Il Segretario Nazionale Mauro Morelli: “Parliamo e lavoriamo col cuore e col cervello per i bancari e le loro famiglie”.
XX CONGRESSO FABI VERONA: FRA TEMPESTE DIGITALI E PARAFULMINI UMANI
"Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose" (Albert Einstein):
con questa premessa si è svolto, con modalità innovative, il Congresso Provinciale FABI Verona, esempio di quanto i sindacati provinciali possano e debbano stimolare il dibattito interno all'Organizzazione e costruire momenti di confronto attivi sia sul territorio sia a livello nazionale.
Un confronto specifico fra Gianfranco Amato, Presidente del Centro Studi Nazionale della FABI ed il Prof. Bruno Ronsivalle, docente di Tecnologie Informatiche e Multimediali all'Università di Verona, nonché consulente di ABI e del Ministero della Difesa, ha focalizzato l'attenzione sull'evoluzione tecnologica e sull'impatto della digitalizzazione per poter meglio comprendere le dinamiche del settore al fine di governarle, superando la logica semplicistica e strumentale, secondo cui la tecnologia è ineluttabilmente destinata a sopprimere posti di lavoro. Amato, da filosofo, ha spiegato che la tecnologia sta cambiando le nostre vite con velocità esponenziale: il mondo in un solo decennio non sembra più lo stesso. I processi di automazione e di digitalizzazione della società pongono enormi problemi anche di ordine politico. "La trasformazione in atto potrebbe non solo comportare la perdita di posti di lavoro in quantità tale da modificare il significato stesso che il lavoro ha oggi per noi, ma, se continueremo a'ospitare tecnologia all'interno del nostro corpo' con questo passo presto arriveremo a modificare parti che ci caratterizzano come esseri umani, dal cervello al patrimonio genetico, al modo di vivere".
La politica sembra impreparata a governare e anticipare questi scenari: i tempi del progresso e delle applicazioni scientifiche appaiono molto più veloci dei tempi decisionali della politica. Così i soggetti economici che oggi sono in grado di decidere sul futuro del pianeta sono più potenti dei rappresentanti politici dei singoli Stati. Tuttavia, dobbiamo riconoscere il fatto che non conosciamo altro strumento, se non quello della politica, per tentare di governare i processi di trasformazione in atto.
è possibile stabilire un limite etico all'incremento tecnico-scientifico? Una domanda a cui stanno cercando di rispondere tecnici e filosofi della scienza.
Questo confronto è stato seguito da un docufilm con interviste a lavoratori e sindacalisti che raccontano la loro esperienza e dicono come immaginano il futuro del sindacato e del lavoro in banca.
Dagli interventi del partecipatissimo dibattito è emerso che il ruolo del sindacalista deve evolvere per poter essere il più vicino possibile ai colleghi, utilizzando anche nuovi modi di comunicazione. "Soprattutto i Segretari Provinciali e i componenti del Consiglio Direttivo Provinciale devono essere innovativi, esperti, propositivi ed uniti".
Il Segretario Nazionale Maurio Morelli, portando il saluto della Segreteria Nazionale e del Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, cui è andato l'augurio di tutta la platea con un caloroso applauso, ha raccolto il "grido di dolore" dei colleghi intervistati e ha voluto ricordare a tutti che ai tavoli aziendali "bisogna imparare a dire di no".
A dire di sì si va d'accordo con tutti sempre, ma la difesa dei lavoratori passa anche in questi tempi nuovi e difficili attraverso la capacità del sindacato di imporsi e di tenere l'asticella in equilibrio fra doveri e diritti.
"Venticinque anni fa - ha detto Morelli - il sindacato ha capito che non si potevano combattere le aziende, perché è dalle banche che viene il lavoro. Certo, non si deve accettare un ruolo di semplice presenza ai tavoli di confronto, ma si devono battere i pugni sul tavolo quando serve".
Il Contratto Nazionale ed il perimetro contrattuale deve essere difeso ad ogni costo e la FABI questo ha fatto.
"Per questo siamo il sindacato più grande e forte - ha detto Mauro Morelli con decisione - per questo la FABI cresce e gli altri calano. Per questo la Categoria guarda soprattutto a noi con fiducia, sicuri che in noi troverà sempre un baluardo contro certe politiche di riduzione dei costi, cioè di riduzione di posti di lavoro".
"La FABI sente su di sé la responsabilità del suo ruolo guida e mai abbandonerà la Categoria - ha assicurato Morelli - convinta che la tutela dell'occupazione e della dignità del lavoratore passa attraverso la politica e gli uomini della FABI e non di altri".
Nella difesa della categoria molti hanno sottolineato che è stato fondamentale il ruolo della Segreteria Nazionale, del Comitato Direttivo Centrale, dei Dipartimenti e Coordinamenti, riconoscendo l'impegno profuso e gli ottimi risultati organizzativi e contrattuali raggiunti in tutt'Italia ed a Verona, in particolare.
Insomma, gli interventi sono stati tesi a riconoscere come la FABI sia stata guidata saggiamente a livello nazionale, soprattutto grazie alla preveggenza, alle intuizioni e all'indubbia capacità politica del suo leader, Lando Maria Sileoni, diventato un punto di riferimento per l'intera Categoria e persino per le controparti.
Dopo queste considerazioni, non poteva mancare il sostegno all'attuale compagine nazionale, con la piena disponibilità di tutta la FABI veronese a contribuire con le proprie idee e le proprie persone ai ruoli e alle attività della Federazione.
Un endorcement a tutta l'organizzazione, ai diversi livelli, che è e dovrà sempre essere compatta ed impegnata per la difesa del valore insostituibile della contrattazione nazionale, per l'affermazione dei diritti dei lavoratori e del potere negoziale del sindacato, nonché per le tutele che da esso derivano, tutele da estendere anche ai lavoratori del nostro settore sinora non coperti dal contratto del Credito ed a quelli di altri settori limitrofi o con attività analoghe.
Evidente il richiamo all'idea in cantiere di una Federazione che raggruppi anche sindacati autonomi contigui per settori d'intervento a quello del Credito.
Molto lodato dai delegati e dai dirigenti intervenuti anche l'accordo nazionale sulle pressioni commerciali, con un forte richiamo alla necessità di un impegno sul campo per l'esigibilità di quest'accordo, riaffermando l'elevata sensibilità della nostra organizzazione per la "sofferenza" dei colleghi assillati da pressioni spesso asfissianti e miopi, giacché legate solo a obiettivi di brevissimo respiro e per questo indifferenti alle reali esigenze della clientela.
Di qui il pieno sostegno alla proposta FABI per un nuovo modello di banca che, unitamente ad una formazione seria a supporto di un'adeguata specializzazione, diventi lo strumento per riconquistare la fiducia perduta e poi salvaguardare e rilanciare l'occupazione del settore, riaffermando la necessità di una maggiore e più concreta tutela del risparmio così come previsto dalla Costituzione.
In questo progetto di ampio respiro, il Congresso di Verona ha voluto confermare l'idea vincente di una federazione, la FABI, di sindacati autonomi provinciali, colonne portanti della FABI nazionale e caposaldo imprescindibile per la difesa dei posti di lavoro sul territorio, per un'adeguata tutela della dignità dei lavoratori, per una costante ricerca del benessere dei bancari.
A presiedere i lavori era stato chiamato Fabio Scola, storico dirigente nazionale della FABI, che ha voluto salutare tutti con questo augurio: "Ci saranno ancora molte aurore per la FABI e tutti noi".
GLI ELETTI
Muratore Marco
Cantarini Federico
Giugni Gianluca
Gobbi Maria Cristina
Tucci Cassandra
Troiani Maria
Pircher Maria Luisa
Viviani Giancarlo
Amato Gianfranco
Piccoli Alberto
Bertini Maria
Lazzarini Eliana
Maldotti Gianluca
Cappelletti Giuseppe
Mesaroli Alberto
Halsch Daniele
Tirapelle Roberto
Muraro Marco
Montagnoli Marco
Lochi Marina
Panziera Mauro
Franchini Paolo
Zambelli Davide
Salvagno Raimondo
Mosca Paolo
Bonatti Antonella
Sordo Sonia
Cavalcoli Elena
Scapellato Massimo
Parma Andrea
Bartiromo Massimiliano
Verona, 18/11/2017
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