VII Congresso Provinciale della FABI di Pordenone, Driussi: "Cresciamo perché diamo risposte concrete ai lavoratori". Xausa: "Avanti compatti verso il rinnovo del Contratto Nazionale, per mantenere i livelli occupazionali e contrastare le esternalizzazioni"
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SOLIDARIETA? E COESIONE: I VALORI DELLA FABI DI PORDENONE

VII Congresso Provinciale della FABI di Pordenone, Driussi: “Cresciamo perché diamo risposte concrete ai lavoratori”. Xausa: “Avanti compatti verso il rinnovo del Contratto Nazionale, per mantenere i livelli occupazionali e contrastare le esternalizzazioni”
SOLIDARIETA? E COESIONE: I VALORI DELLA FABI DI PORDENONE
Solidarietà e coesione. Questa la ricetta, secondo la FABI di Pordenone, per affrontare il futuro del settore che si annuncia pieno di incognite, sfide ed evoluzioni repentine: fusioni, conseguente riduzione del numero di istituti bancari, cambio dei modelli di servizio imposto dalle nuove tecnologie.
è in questo scenario di estrema complessità che dovrà trovare cittadinanza il nuovo modello di banca vicino alle famiglie e al territorio proposto dalla FABI.
"Occorre riportare la gestione delle banche al recupero del terreno perduto sul fronte della fiducia e del servizio ai territori di riferimento, ridare centralità alla figura del bancario nel suo stretto rapporto con il cliente recuperando i requisiti di professionalità e maggior etica, ridurre il gap tra paga impiegatizia e dirigenziale, vera causa di molti mali, nonché appianare gli squilibri, in termini di diritti, tra vecchie e nuove generazioni". Con queste parole Eddi Driussi, coordinatore uscente, apre i lavori del settimo Congresso Provinciale della FABI di Pordenone.
Driussi, oltre ad analizzare le cause dei dissesti bancari e più in generale della crisi di settore, si concentra anche sui risultati portati a casa dall'organizzazione sul territorio: aumento degli iscritti, circa un centinaio in più negli ultimi 4 anni, e potenziamento dei servizi a beneficio di tutti i tesserati sul fronte fiscale e anche legale. "Un trend", specifica il coordinatore uscente, "che proseguirà anche nei prossimi anni".
Poi è la volta del Segretario Nazionale Giuliano Xausa, che traccia un bilancio di quanto fatto dal sindacato a livello nazionale, soffermandosi sull'enorme crescita registrata dall'organizzazione.
"Abbiamo 110mila iscritti su poco meno di 300mila lavoratori bancari. Cresciamo perché sappiamo dare risposte concrete e non ci nascondiamo quando ci sono i problemi. Non a caso vantiamo 70 anni di storia", scandisce orgoglioso.
Xausa cita, poi, una serie di recenti vicende e accordi che hanno visto la FABI protagonista nella difesa dei lavoratori.
"Abbiamo evitato i licenziamenti, anche grazie al Fondo esuberi, che negli anni ha accompagnato alla pensione in maniera morbida circa 60mila lavoratori. Uno strumento messo in piedi grazie alla determinazione e alla lungimiranza che ci hanno sempre contraddistinto. Se finora le banche italiane, a differenza di quanto successo nel resto d'Europa, non hanno licenziato lo dobbiamo alla forza del sindacato, della FABI in particolare. E continuiamo a dirlo: se le banche proveranno a licenziare scateneremo l'inferno. Lo dimostra anche il recente episodio che ha visto coinvolta Federveneta. Hanno tentato di licenziare due lavoratori e noi abbiamo portato in piazza 500 persone per opporci a questo inaccettabile provvedimento".
Xausa poi s'indigna per i dissesti delle ex popolari venete e delle banche locali, causati dall'irresponsabilità di uomini soli al comando che non ancora hanno pagato, in termini penali, per i danni arrecati a risparmiatori e lavoratori.
Inevitabile, quindi, un accenno al recente accordo sottoscritto con il Gruppo Intesa per l'integrazione delle due ex popolari venete. "Il miglior accordo possibile", lo definisce Xausa, "abbiamo scongiurato licenziamenti, i tagli lineari alle retribuzioni, abbiamo rafforzato il welfare e limitato la mobilità territoriale", rivendica.
Il Segretario Nazionale fa un accenno anche a un'altra importante conquista sindacale: il protocollo per la vendita responsabile dei prodotti finanziari. "L'unico accordo che consente al sindacato di entrare nel merito delle politiche commerciali delle aziende. Adesso toccherà costituire le commissioni nelle singole aziende e farlo applicare".
Infine gli obiettivi messi in agenda e da centrare nel prossimo futuro: rinnovo dei Contratti Nazionali ABI e BCC, senza che i costi degli esuberi siano fatti pagare per ò ai lavoratori, come invece vorrebbe Federcasse.
Quanto al nuovo Contratto ABI, in scadenza nel 2018, "dovremo giocare d'anticipo", sottolinea Xausa, "definire nuove professionalità e nuovi mestieri per mantenere i livelli occupazionali e difenderli dall'onda d'urto delle fusioni e della digitalizzazione, nonché preservare l'area contrattuale, messa sempre più a rischio dai gruppi bancari soprattutto nelle divisioni del recupero crediti".
Insomma, lotta dura e senza quartiere ma sempre con lungimiranza e intelligenza.
I delegati sindacali presenti in sala intervengono, poi votano per il rinnovo degli organismi direttivi territoriali.
Pordenone 23/11/2017
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