Terra di frontiera, di lingue e culture diverse, Gorizia pu ò contare su una FABI che cresce perché difende concretamente sul campo i lavoratori bancari. Xausa: "Questo è il segreto della nostra forza"
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FABI GORIZIA, IL NOSTRO PUNTO FERMO SONO I LAVORATORI

Terra di frontiera, di lingue e culture diverse, Gorizia pu ò contare su una FABI che cresce perché difende concretamente sul campo i lavoratori bancari. Xausa: “Questo è il segreto della nostra forza”
FABI GORIZIA, IL NOSTRO PUNTO FERMO SONO I LAVORATORI
La FABI di Gorizia verso il rinnovo degli organismi direttivi territoriali e la nomina dei delegati al Congresso Nazionale di marzo 2018.
Si svolge oggi in questa città di frontiera ricca di storia, etnie e lingue diverse il IX Congresso Provinciale della FABI goriziana: un SAB piccolo ma che in questi ultimi anni, nonostante il calo generale degli addetti di settore del 13%, ha continuato a crescere nei numeri e ad espandere la sua rappresentatività anche al settore della riscossione, con l'ingresso di nuovi iscritti.
Un aumento dei tesserati che va di pari passo con l'offerta di servizi competitivi ai lavoratori sul fronte fiscale, legale e previdenziale.
A enunciare i dati, che ben raccontano quanto la FABI sia stata un punto di riferimento per i bancari del territorio in questi anni di grandi difficoltà e trasformazioni, è il Coordinatore uscente Paolo Bagon.
Nella sua approfondita relazione in apertura dei lavori del Congresso, Bagon ripercorre tutte le principali vertenze e le crisi di settore, figlie di gestioni fallimentari da parte di manager soli al comando.
"Serve discontinuità, un nuovo modello di banca che rimetta al centro le economie dei territori, i lavoratori, le famiglie, le imprese e i risparmiatori, che riporti nel proprio perimetro attività in precedenza esternalizzate. Le nuove tecnologie dovranno, infine, essere un volano di sviluppo della filiale e non un killer dell'occupazione", sottolinea Bagon, facendo propria la proposta per un nuovo modello di banca presentata dalla Segreteria nazionale della FABI in tempi recenti.
Poi Bagon spiega il segreto del successo dell'organizzazione, diventata principale interlocutore di politica e gruppi bancari, unica voce in difesa dei lavoratori anche sugli organi di stampa, oltre che naturalmente nelle trattative aziendali.
"La FABI, lavorando a tutti i suoi livelli", spiega il Coordinatore uscente della FABI di Gorizia, "cerca di essere sempre e comunque al servizio dei lavoratori e non si pone mai la domanda se la sua azione sia favorevole o sfavorevole a questo o a quel partito o governo, a questa o quella forza imprenditoriale, ma piuttosto si interroga sull'efficacia delle azioni e delle iniziative prese nell'unica direzione che conta: la tutela della dignità della persona nel mondo del lavoro e nella società civile. Come dimostra la massiccia adesione dei dipendenti bancari agli scioperi degli scorsi anni, ormai anche i lavoratori si sono resi conto che i loro diritti non piovono dal cielo ma sono una conquista sindacale da difendere".
Poi la parola passa al Segretario Nazionale Giuliano Xausa, che, nella giornata contro la violenza sulle donne, dedica la prima parte del suo intervento proprio al tema della discriminazione di genere, che ancora sussiste a tutti i livelli della società e che nei casi più gravi è alla base degli episodi di femminicidio, purtroppo ancora in crescita nel nostro Paese.
"Serve un cambio di passo anche a livello culturale", dichiara il Segretario Nazionale, "per arrivare a una reale parità uomo donna".
Si entra poi nel merito delle vertenze che hanno maggiormente sconvolto la categoria: a cominciare dagli scandali delle ex popolari venete, dove i lavoratori hanno pagato doppiamente, come dipendenti e come risparmiatori. "Lo abbiamo detto e ribadito in tutte le sedi, mettendoci la faccia e difendendo i lavoratori dal linciaggio mediatico, sfidando l'impopolarità, anche nelle assemblee, attaccando pubblicamente i manager e i banchieri responsabili dei dissesti", rivendica Xausa.
Non un caso, quindi, la crescita complessiva degli iscritti all'organizzazione registrata negli ultimi anni. "I lavoratori sanno che la FABI c'è e ci sarà sempre".
Il Segretario Nazionale parla dell'ultimo accordo d'integrazione delle banche venete nel Gruppo Intesa. "Il migliore degli accordi possibili: abbiamo salvaguardato la quasi totalità delle retribuzioni, rafforzato il welfare e limitato la mobilità territoriale, evitando i licenziamenti e contrastando duramente le posizioni iniziali dell'azienda che premeva per un taglio lineare degli stipendi".
Infine le sfide del prossimo futuro: rinnovare il Contratto Nazionale entro il 2018 per codificare nuovi mestieri e nuove professionalità e, in prospettiva, allargare la rappresentanza anche ad altre classi di lavoratori, con l'obiettivo di mantenere l'attuale peso politico nelle trattative continuare a tutelare al meglio la categoria. E, nell'immediato, contrastare le esternalizzazioni delle attività di recupero crediti.
"La figura del cassiere sta scomparendo sull'onda lunga della digitalizzazione", rileva Xausa. "Nel nuovo contratto dovremmo, quindi, aprire le porte a nuove professionalità, che peraltro oggi già esistono in banca. Mi riferisco in particolare ai lavoratori che fanno consulenza finanziaria, fiscale e immobiliare. Solo così potremo mantenere i posti di lavoro".
Infine un plauso al recente accordo sul protocollo per la vendita responsabile dei prodotti finanziari, raggiunto lo scorso febbraio in ABI dalla Segreteria Nazionale "Ci permetterà di dare un taglio a uno dei più grandi mali del nostro settore, la madre di tanti dei nostri problemi: le pressioni commerciali", confida Xausa, "Ora bisogna farlo applicare nei gruppi".
Applausi scroscianti dalla platea. Vivace e partecipato il dibattito tra i delegati presenti in sala. Ospite del Congresso anche il sindacato autonomo bancario della Slovenia, con cui la FABI di Gorizia ha intrattenuto in questi anni un proficuo dialogo e rapporto di collaborazione.
In conclusioni le votazioni.
Gorizia 25/11/2017
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