XXI CONGRESSO FABI FERRARA: ?BEHIND THE LINES?
Mascina: “Vogliamo che i lavoratori siano protagonisti del futuro”. Granelli: “Stop ai disastri causati dagli uomini soli al comando”
"è indispensabile creare un sistema di comunicazione altamente efficace, in grado di coinvolgere gli iscritti a tutti i livelli".
Così Filippo Mascina, Coordinatore uscente del SAB FABI di Ferrara, apre, dopo i saluti alla platea da parte del Segretario Amministrativo Claudio Arzilli, la relazione introduttiva ai lavori del XXI Congresso Provinciale del SAB emiliano.
La chiave di volta diventa quindi la comunicazione, intesa soprattutto come promozione dei valori di riferimento, azione fondamentale, questa, per garantire efficaci tutele a tutti i bancari e, in particolare, intesa come capacità di raggiungere tutti i lavoratori per renderli, davvero, partecipi e protagonisti del futuro.
D'altronde, non è una novità, questa, per il primo sindacato del credito: la FABI è sempre stata estremamente innovativa anche sotto questo punto di vista. Il Segretario Generale Lando Maria Sileoni ha ampiamente dimostrato la validità della comunicazione a 360 gradi, una comunicazione che vuol dire, appunto, solida connessione, a livello profondo, con la realtà che ci circonda.
Senza dimenticare l'importanza della comunicazione per far conoscere al mondo come stanno, davvero, le cose: attraverso i giornali, partecipando ai principali programmi radiofonici e televisivi, il Segretario Generale e tutti i dirigenti nazionali FABI hanno chiarito all'opinione pubblica che i bancari sono essi stessi vittime e non carnefici.
Mascina entra poi nel vivo della situazione bancaria locale: per una banca in provincia di Ferrara destinata a fondersi, CariCento con la Banca Popolare di Sondrio, ce n'è un'altra che, invece, è stata completamente inglobata.
Dopo il Decreto Salvabanche del 22 novembre 2015, Nuova Carife è stata infatti, dallo scorso 20 novembre, completamente assorbita dal Gruppo BPER. La Banca Popolare dell'Emilia Romagna, dopo aver acquisito la banca ferrarese, ha quindi apposto anche il suo marchio sugli sportelli del territorio.
Numerosi gli interventi dei presenti, che hanno seguito con attenzione la giornata congressuale apportando costruttive proposte al dibattito.
Il Coordinatore ha concluso la sua relazione analizzando i problemi che hanno scatenato la disastrosa situazione del settore del credito a livello nazionale: incapacità dei manager, in primis. Argomento, questo, ripreso e approfondito dal Segretario Nazionale Attilio Granelli, presente in sala.
Attilio Granelli, portando i saluti di tutta la Segreteria Nazionale e del Segretario Generale in particolare, sottolinea come sia stata fortemente voluta dalla Segreteria stessa la presenza di uno dei suoi rappresentanti ad ogni Congresso Provinciale. Il concetto è tanto semplice quanto fondamentale: la Segreteria Nazionale C'è. è presente sul territorio e, soprattutto, è al fianco di ogni SAB che, giorno dopo giorno, combatte in prima linea nella difesa dei lavoratori.
Granelli ricorda come nessuno avesse previsto, inizialmente, l'esplosione di una crisi bancaria di tali livelli. Una crisi che si è poi tradotta, essenzialmente, in una crisi totale di fiducia da parte dei cittadini verso l'istituzione-banca. E una fiducia che, tradita da un sistema malato, è ora assolutamente da recuperare.
Granelli affronta l'argomento'mala gestio', ripercorrendo le vicende dei molti istituti di credito nazionali che hanno visto, spesso, speculazioni e operazioni rischiose e al limite della legalità condotte dal top management.
Un denominatore comune di tutte queste crisi c'è e si chiama "un uomo solo al comando": una sola persona che, comodamente seduta in poltrona, nella stanza dei bottoni, decide tutto di testa propria e fa quel che vuole, concedendo finanziamenti su base clientelare.
Ecco come nasce il'capitalismo di relazione', alimentato da'amici e amici degli amici', che ha causato i 200 miliardi di sofferenze del settore, l'80% delle quali generato dai crediti erogati dai top manager delle banche. I cosiddetti'uomini soli al comando' che, non sufficientemente contrastati da Bankitalia, Consob e Governo, hanno causato la disastrosa situazione attuale.
Gli organi sovranazionali BCE e DG COMP hanno ormai preminenza di sorveglianza del settore del credito e fanno pressioni sulle banche italiane affinchè riducano nei bilanci lo stock dei crediti deteriorati.
Va in tal senso - come ricorda Granelli - il recente intervento della Nouy, Capo della Vigilanza BCE, che ha chiesto maggiori accantonamenti sugli npl. Una misura che, se si concretizzasse, vedrebbe i bilanci delle banche italiane andare in ulteriore sofferenza, con la necessità di aumenti di capitale che renderebbero ancora più difficile la situazione.
Un intervento, quello della Nouy, duramente stigmatizzato dal presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.
"La tempesta non è ancora passata" conclude Granelli "La FABI pu ò, per ò, contare su tutti i dirigenti sindacali che, ogni giorno, svolgono con impegno e passione il proprio lavoro. Sono loro la vera forza del sindacato, e su di loro dobbiamo puntare per uscire dalla tempesta".
Ferrara, 01/12/2017
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