VII CONGRESSO FABI RIETI: IL VIAGGIO CONTINUA, AL FIANCO DELLA CATEGORIA
D’Angeli: “I BANCARI sono stati sempre pronti ad affrontare i cambiamenti: è tempo che lo facciano anche i BANCHIERI!”
Si celebra oggi il VII Congresso Provinciale della FABI di Rieti, aperto dall'ampia relazione introduttiva del Coordinatore uscente Maurizio D'Angeli.
Una relazione di ampio respiro e ricca di spunti, quella del Coordinatore.
Le enormi criticità che hanno colpito i vari gruppi bancari, primo argomento affrontato: criticità che hanno messo a dura prova il'sistema', facendolo traballare pericolosamente.
Poi una legittima domanda: quale è stato il ruolo delle autorità di vigilanza, organi preposti al controllo del'sistema'? Hanno peccato di leggerezza o sono stati consapevolmente assenti?
Domande a cui non è mai stata data una chiara e netta risposta, anche a causa dei ritardi delle indagini di procure e della commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche.
Come spesso accade in Italia, la caccia ai colpevoli che si è scatenata ha visto, sovente, i reali responsabili farla franca, anche grazie alla confusione che ancora si fa tra'banchiere' e'bancario'.
Su questo punto la FABI si è dimostrata, ancora una volta, tempestiva nell'intervenire. La prima organizzazione sindacale del credito è stata, infatti, anche l'unica a difendere i lavoratori dall'attacco mass-mediatico: attraverso la stampa e i principali network radiofonici e televisivi, il Segretario Generale Sileoni e tutti i dirigenti nazionali hanno chiarito all'opinione pubblica che i bancari sono, essi stessi, vittime, e non carnefici.
Come sottolinea D'Angeli: "I lavoratori del'sistema credito' hanno subito, nel corso degli anni, ristrutturazioni aziendali molto importanti, ma sono stati sempre pronti ad affrontare i cambiamenti: noi, l'abbiamo fatto; i banchieri, no!".
"Svariate trasformazioni organizzative sono nate e morte in un solo anno e non hanno prodotto alcun miglioramento delle condizioni di lavoro, ma solo benefici a società di consulenza o, ancor peggio, agli amici degli amici!", questa la forte denuncia del Coordinatore.
D'Angeli si riferisce al cosiddetto'capitalismo di relazione', alimentato dal credito agli'amici e amici degli amici', che ha causato i 200 miliardi di sofferenze del settore, l'80% delle quali generato dai prestiti erogati dai top manager delle banche. I cosiddetti'uomini soli al comando', principali artefici della disastrosa situazione attuale.
Una nota, poi, sull'avanzare dell'innovazione tecnologica, che sta aprendo nuovi scenari al settore: un processo su cui sarà necessario vigilare, al fine di evitare eventuali ricadute sui posti di lavoro. E l'importanza di un ampliamento della rappresentanza a nuove categorie, iniziando dal settore assicurativo.
Una platea numerosa, composta da rappresentanti sindacali ma, soprattutto, tanti iscritti, segue con interesse i lavori e interviene con in-put mirati.
Presente, tra gli altri, Giovanni Donati, componente del Comitato Direttivo Centrale, che interviene ricordando la crescita della FABI a livello nazionale, segnale chiaro dell'ottimo lavoro svolto, a livello locale, dai SAB e, a livello globale, dalla Segreteria Nazionale.
"La categoria c'è, esiste, perché c'è la FABI. Grazie all'impegno, alla tenacia, alla lungimiranza della FABI. Dobbiamo essere fieri di appartenere a questa grande organizzazione", dichiara Donati.
Il Coordinatore riprende poi la parola facendo il punto sulla situazione locale: quattro agenzie chiuse sul territorio, nell'ultimo anno, ed altre a cui potrebbe essere riservato, nel tempo, lo stesso destino.
Ma anche note positive: dal 2013 si è passati, ad esempio, dai 148 iscritti alla cifra di 213. Un ottimo aumento, che mostra come la FABI rappresenti, evidentemente, un faro, un'ancora di salvezza per i lavoratori.
"Il futuro, per la nostra categoria, sarà ancora difficile. Vogliamo per ò rassicurare tutti i lavoratori bancari: la FABI sarà sempre al loro fianco, con il SAB e con una grande Segreteria Nazionale guidata dal Segretario Generale Sileoni, che mette sempre al servizio dell'Organizzazione la sua determinazione e le sue competenze!" così conclude D'Angeli.
Rieti, 7 dicembre 2017
Clicca sulle immagini per ingrandirle
Il servizio realizzato dalla FABI TV