Fusione, ma anche cambio delle procedure informatiche, riorganizzazione della rete e chiusura di 50 filiali, sono stati al centro del difficile confronto, durato oltre due mesi, tra BPER Banca e Sindacati per salvaguardare i lavoratori della Nuova Carife Spa.

L'accordo prevede che al personale proveniente da Nuova Carife verrà riconosciuto, con riferimento all'inquadramento posseduto, il trattamento economico previsto in BPER, ad esclusione di alcuni "voci" per le quali è prevista la progressiva e graduale armonizzazione, ferma restando l'applicazione dell'accordo di Nuova Carife del 12 giugno scorso.

Di ardua soluzione è stato il problema della mobilità, creatisi in particolare con la chiusura della Direzione Generale di Nuova Carife. Alla volontà dell'azienda di trasferire 120 lavoratori da Ferrara a Modena, senza nessuna prospettiva di rientro, ha fatto eco la ferma opposizione del sindacato.

BPER ha dunque accolto la proposta avanzata dai sindacati di individuare, presso le Direzioni del Gruppo, lavorazioni da poter svolgere a distanza.

"Accordo di grande soddisfazione - ha dichiarato Maria Antonietta Soggiu, Coordinatrice FABI BPER - che ha dato risposte in tema occupazionale, scongiurando gli esuberi inizialmente avanzati dall'azienda, e in quello di mobilità territoriale e professionale. Già a partire dal 28 febbraio è previsto il rientro o l'avvicinamento di una parte dei colleghi, mentre per gli altri la mobilità sarà comunque solo temporanea, tutti i lavoratori saranno infatti riavvicinati ai luoghi di residenza entro due anni".

Infine, si è provveduto alla cancellazione delle 20 giornate di solidarietà dei lavoratori di Nuova Carife.

Modena, 23/01/2018