Il leader della FABI Sileoni apre i lavori del XXI Congresso: "Sì a confronto su nuove tecnologie e un'equa redistribuzione degli utili a favore dei lavoratori. Ora basta sacrifici"
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XXI CONGRESSO, LE PROPOSTE DELLA FABI PER IL RILANCIO DEL SETTORE

Il leader della FABI Sileoni apre i lavori del XXI Congresso: “Sì a confronto su nuove tecnologie e un’equa redistribuzione degli utili a favore dei lavoratori. Ora basta sacrifici”
XXI CONGRESSO, LE PROPOSTE DELLA FABI PER IL RILANCIO DEL SETTORE

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Confronto sull’innovazione tecnologica per mantenere e creare nuovi posti di lavoro, equa redistribuzione degli utili anche a favore dei lavoratori, gestione degli NPL interna alle banche, salvaguardia dell’ammortizzatore sociale di categoria, il Fondo esuberi, che negli anni della crisi ha permesso di evitare i licenziamenti, a differenza di quanto accaduto in Europa dove il comparto bancario ha perso oltre 327.500 posti di lavoro.
Queste le richieste alle banche avanzate da Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il principale sindacato dei bancari, nella relazione introduttiva che ha aperto oggi a Roma i lavori del XXI Congresso Nazionale dell’Organizzazioni, alla presenza di oltre 1500 delegati sindacali.
In vista del rinnovo del Contratto dei bancari, in scadenza il 31 dicembre del 2018, il leader della FABI ha delineato le principali sfide che dovranno essere affrontate dalle parti.
“Il Contratto dovrà mantenere le garanzie della nostra area contrattuale”, ha detto Sileoni, “Vogliamo condividere un nuovo modello organizzativo che punti sulla consulenza e specializzazione dei lavoratori e chiediamo un confronto a tutto campo sulle nuove tecnologie per mantenere e creare posti di lavoro.
“In prospettiva di un ritorno ai ricavi degli istituti di credito, chiediamo un’equa redistribuzione degli utili anche a favore dei dipendenti, non solo degli azionisti. Le banche sono tornate a guadagnare e non dovranno quindi più chiedere sacrifici sul costo del lavoro”, ha sottolineato il leader della FABI.
“Sarà centrale nei prossimi mesi anche il tema del recupero delle sofferenze, viste le nuove regole europee in fase di definizione. Siamo convinti che la soluzione migliore da adottare sia una gestione interna del recupero crediti, che consenta alle banche di mantenere una relazione sana con i territori, valorizzando le professionalità dei lavoratori. La stessa Banca d’Italia ci ricorda, infatti, che le sofferenze gestite in house hanno tassi di recupero di oltre il 40%. Fatte gestire all’esterno, quel tasso scende al 20%. Infine altro argomento di fondamentale importanza per il settore sarà quello degli ammortizzatori sociali di categoria che negli anni della crisi ci hanno permesso di evitare i licenziamenti, garantendo una gestione morbida delle ristrutturazioni, al contrario di quanto accaduto in Europa dove il settore bancario ha perso oltre 327.500 posti di lavoro. Mai accetteremo che il nostro Fondo di Solidarietà, uno strumento innovativo che ha impedito la macelleria sociale, venga messo in discussione dalle banche o che sia prevista una riduzione dell’assegno di sostegno al reddito”, ha concluso il leader della FABI.
Il no alle esternalizzazioni e la richiesta di avviare un confronto per un Contratto innovativo che rispecchi la nuova organizzazione del lavoro e valorizzi le professionalità sono stati poi ribaditi da Sileoni nel corso del faccia a faccia con l’Amministratore Delegato del Gruppo Intesa Sanpaolo Carlo Messina. Sileoni ha condiviso con Messina il ruolo di primo piano che avrà la concertazione nel rilancio del settore.
Infine a chiudere la giornate le due tavole rotonde “Più forti in Italia, più forti in Europa: l’industria bancaria italiana ad un bivio” ed “Ex Popolari: come eravamo e come siamo, a tre anni dalla Riforma”, che hanno visto la partecipazione, oltre a quella del Segretario Generale della FABI, di protagonisti del mondo del credito, della politica europea e del giornalismo: Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo; Roberto Gualtieri, Presidente della Commissione Europea per i problemi economici e monetari; Antonio Patuelli, Presidente ABI; Ferruccio De Bortoli, Presidente Associazione Vidas ed ex Direttore de Il Sole 24 Ore e Corriere della Sera; Giuseppe De Filippi, Vice direttore Tg5;Victor Massiah, Consigliere Delegato UBI; Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato BancoBpm; Alessandro Vandelli, Amministratore Delegato BPER; Giulio Sapelli, Docente Ordinario di Storia economica Università di Milano, Andrea Pancani, conduttore Coffee Break La7, Andrea Greco, La Repubblica, Federico De Rosa, Corriere della Sera, in veste di moderatore.
Roma 05/03/2018
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