le=”text-align: justify”>
“Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.
La Festa dei lavoratori nasce così, a Parigi, nel 1889 durante il Congresso della Seconda Internazionale. La data, quella del 1° maggio, fa riferimento ad una grande manifestazione di lavoratori svoltasi nel 1886 a Chicago, proprio per rivendicare la giornata lavorativa di otto ore. Quella manifestazione, repressa nel sangue, entr ò nella storia come il simbolo della lotta di classe e del diritto ad avere condizioni di lavoro più eque.
Non dimenticare, appunto. Non dimenticare che i diritti sono conquiste, quasi mai facili. Che spesso hanno fatto i conti con lo scontro politico e sociale.
Oggi, nell’assistere ad un profondo cambiamento della società, più che mai va ricordato che la dignità umana passa dal lavoro, dalla possibilità di esprimere le proprie attitudini e le proprie capacità in un mondo che sembra guardare sempre più al profitto e sempre meno all’uguaglianza sociale.
La disoccupazione giovanile e il precariato, i mali di quest’epoca.
Come FABI riteniamo che la difesa del lavoro e dei lavoratori sia da svolgere ogni giorno, confrontandosi su idee e contenuti e senza mai dimenticare che al centro c’è la persona.
Noi non dimentichiamo che il 1° maggio è il simbolo di una battaglia lunga una storia. Dal 1948 la FABI porta avanti la sua battaglia, al fianco dei lavoratori bancari.
Roma, 1° maggio 2018