Anche la FABI è intervenuta per chiedere di abbassare i toni sul Monte dei Paschi di Siena. Torraco: "La difesa dei lavoratori e della clientela passa anche dal rilancio della banca. No a dichiarazioni su ipotetici scenari futuri". Gli articoli di oggi
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MPS, LE POLEMICHE SULLA STAMPA

Anche la FABI è intervenuta per chiedere di abbassare i toni sul Monte dei Paschi di Siena. Torraco: “La difesa dei lavoratori e della clientela passa anche dal rilancio della banca. No a dichiarazioni su ipotetici scenari futuri”. Gli articoli di oggi
MPS, LE POLEMICHE SULLA STAMPA
Anche la FABI è intervenuta per chiedere di abbassare i toni sul Monte dei Paschi di Siena. Torraco: "La difesa dei lavoratori e della clientela passa anche dal rilancio della banca. No a dichiarazioni su ipotetici scenari futuri". Gli articoli di oggi

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Manifesto 19/05/2018
Mps, si abbassano i toni ma resta la nazionalizzazione MASSIMO FRANCI
Il titolo Montepaschi continua a perdere, Lega e M5s cambiano i toni ma non opinione. Nonostante le polemiche politiche sull’uscita dell’economista della Lega Claudio Borghi, nella versione definitiva del contratto di governo viene ribadita la volontà di nazionalizzare la banca e cambiare il vertice. Ieri a Piazza Affari il titolo Mps ha chiuso nuovamente in calo del 3,52% costringendo anche la Consob ad intervenire: «Chi svolge funzioni pubbliche o ha poteri decisionali» deve usare «la massima prudenza e misura». Le parole di mercoledì di Pier Carlo Padoan – ministro che ha dovuto mettere una pezza con la nazionalizzazione alle promesse di Renzi della fantomatica cordata di emiri del 2014-2015 – hanno aperto una ridda di reazioni. «Mi auguro che Mps torni a recuperare tutto – aveva commentato il leader leghista Matteo Salvini – anche se, purtroppo, la banca più storica d’Italia non è stata massacrata dal contratto, ma da qualche farabutto, da qualche delinquente che ha un nome e un cognome. E sopravvissuta anche alla peste bubbonica, ma non ai delinquenti». Toni morbidi anche dal leader del MSS, Luigi Di Maio: «Di Mps, come di tutte le altre crisi bancarie, ci occuperemo senza shock e senza nessun tipo di preoccupazione. I politici italiani – ha poi aggiunto – sono chiamati dalla Costituzione a tutelare il risparmio, non solo le banche e quando i due interessi non coincidono, noi scegliamo i risparmiatori». Dalla parte della nazionalizzazione ci sono anche i piccoli azionisti di “Buongoverno Mps”: «Ben vengano le parole di Borghi, non è il meno 8% in borsa a spaventare noi piccoli azionisti quando anche con Padoan abbiamo vissuto un meno 99% senza poi pero’ addivenire ad un profondo mutamento di governance e di vertici come invece adesso auspichiamo». Ad oggi lo Stato detiene il 68 per cento della banca, frutto di un investimento da 5,4 miliardi che in Borsa ne vale solo 2,2. Gli accordi dell’anno scorso con la commissione Ue prevedono la vendita della quota statale entro il 2021. Contrario invece al cambio della governance e dell’amministratore delegato Marco Morelli – uomo indicato da Renzi – è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha implorato Borghi: «Per favore, taci. Fuori la brutta politica dalle banche». Perplesso anche Stefano Buffagni dei Cinque Stelle: «Giocare sulla pelle di Mps con i soldi dei cittadini non è quello che deve fare chi si appresta a guidare un paese – ha scritto -. Le responsabilità dei disastri del passato a marchio Pd sono chiare a tutti. Ora per ò bisogna risolvere i problemi limitando al minimo le perdite della collettività». Il collega pentastellato Carlo Sibilia punta invece il dito contro Padoan: «Continuava a dire che lo Stato ci ha guadagnato, è come il palo nelle rapine». Per la continuità del piano industriale si schierano invece i sindacati Fisac Cgil e Fabi.
Nazione Siena 19/05/2018
Mps, tutti più cauti dopo la bufera Dalla Ue a Consob appelli al silenzio – La Ue e il Monte dei Paschi di Stato «L’Italia rispetti i suoi impegni di PINO DI BLASIO
IL GIORNO DOPO lo scivolone in Borsa e le bordate del contratto Lega-M5Stelle sulla «mission» del Monte dei Paschi e sul «naturale» cambio di governance, il titolo perde un altro 3,52% e si attesta a 2,82 euro, vanificando così i brillanti recuperi dopo il bilancio trimestrale. Ma è chiaro che quei numeri sono l’effetto delle tensioni politiche, dello scontro tra partiti e del futuro, probabile, passaggio di testimone tra un governo e un altro. L’unico a restare in trincea, dopo le granate lanciate su Rocca Salimbeni, è il leghista Claudio Borghi. «Non mi pento di quello che ho detto, il Monte dei Paschi deve restare pubblico. Andremo a Bruxelles e ridiscuteremo il piano di ristrutturazione. E ribadisco che è naturale pensare di cambiare l’ad, quello c’è è stato scelto da un governo che sta per andarsene». Più cauto, anche se duro il leader della Lega, Matteo Salvini: «Mi auguro che Mps torni a recuperare tutto, anche se la banca più storica d’Italia non è stata massacrata dal contratto di governo ma da qualche farabutto e delinquente. E sopravvissuta alla peste e ai terremoti ma non ai delinquenti». ANCHE Luigi Di Maio, l’altro console del governo giallo-verde, ribadisce che «il caso Mps sarà affrontato senza shock. Il fatto che dopo cinque anni ci ritroviamo a parlare ancora di Mps significa che chi ha lavorato finora non ha lavorato bene. Il nuovo modello di sistema bancario è ben scritto nel contratto, c’è un concetto che è al di sopra di ogni problematica che è la tutela del risparmio». SONO molto di più le bacchettate contro le uscite improvvide. Prima fra tutte quella della Commissione Ue che «sta monitorando l’attuazione della sua decisione sugli aiuti di Stato. E’ responsabilità degli Stati membri rispettare gli impegni che hanno assunto» ha detto un portavoce dell’esecutivo comunitario. Tra gli impegni assunti dall’Italia per ottenere il via libera alla ricapitalizzazione di Mps ci sono la chiusura di filiali per ridurne il numero da 2.000 a 1.432 entro il 2021, con l’organico a 20.065 unità e la vendita delle azioni della banca entro una data già concordata con la Commissione ma tenuta riservata». Nessuno si illuda che la banca possa restare pubblica a vita, avvertono da Bruxelles. Interviene anche la Consob invitando «chi svolge funzioni pubbliche o ha poteri decisionali» a usare «la massima prudenza e misura e a dire la sua, nel caso, a mercati chiusi per limitare l’impatto sull’andamento dei titoli Borsa». La stessa tesi espressa da Renato Brunetta di Forra Italia, con inviti ai due leader di parlare a borse chiuse. A difesa dell’ad Morelli e contro Borghi hanno parlato il presidente della Fondazione Mps Carlo Rossi («la banca ha una eccellente governance»), il governatore toscano Enrico Rossi («per favore, Borghi, taci») e il sindaco di Siena, Bruno Valentini («le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Borghi sono state incaute, inadatte ed inopportune per chi aspira a guidare l’Italia»). Critici anche i sindacati Fisac-Cgil e Fabi, mentre l’Associazione Buongoverno plaude alle frasi lapidarie del leghista.
Provincia – Cremona 19/05/2018
La Consob richiama i politici: usare sempre prudenza e misura
– MILANO II crollo in Borsa di Montepaschi ha fatto scoppiare la polemica politica, ma non cambiare idea a Lega e Cinque stelle, che nella versione definitiva del contratto di governo hanno ribadito la volontà di far prendere alla banca una nuova direzione. Così, a Piazza Affari il titolo è caduto per il secondo giorno consecutivo, chiudendo in calo del 3,52% a 2,82% (-1,48% il Ftse Mib). In due sedute, il contratto di governo è costato a Rocca Salimbeni l’11,87%: bruciati 433,7 milioni di euro di valore di Borsa, di cui 296 circa riferibili all’azionista Tesoro e la restante parte in conto al mercato. Interviene a fine giornata anche la Consob invitando «chi svolge funzioni pubbliche o ha poteri decisionali» a usare «la massima prudenza e misura» e a dire la sua, nel caso, a mercati chiusi per limitare l’impatto sull’andamento dei titoli Borsa. «Mi auguro che Mps torni a recuperare tutto – aveva commentato il leader leghista Matteo Salvini – anche se, purtroppo, la banca più storica d’Italia non è stata massacrata dal contratto, ma da qualche farabutto, da qualche delinquente che ha un nome e un cognome. è sopravvissuta anche alla peste bubbonica, ma non ai delinquenti». Toni `morbidi’ anche dal leader del M5s, Luigi Di Maio: «Di Mps, come di tutte le altre crisi bancarie, ci occuperemo senza choc e senza nessun tipo di preoccupazione». «I politici italiani – ha poi aggiunto – sono chiamati dalla Costituzione a tutelare il risparmio, non solo le banche e quando i due interessi non coincidono, noi scegliamo i risparmiatori». Dopo il salvataggio del 2017, il Monte ha imboccato il percorso di ristrutturazione definito da Tesoro e autorità europee, che prevede la vendita della quota pubblica entro il 2021. Lo Stato detiene il 68% della banca, frutto di un investimento da 5,4 miliardi che in Borsa ne vale solo 2,2. Per Montepaschi, il contratto di governo fra Lega e M5s delinea ora un programma nuovo: «Lo Stato azionista deve provvedere alla ridefinizione della mission e degli obiettivi dell’istituto di credito in un’ottica di servizio». Cosa significhi lo va spiegando da giorni il responsabile economia della Lega, Claudio Borghi: prima di tutto, non vendere la quota pubblica, che anzi dovrà salire al 100%. Quindi, togliere il titolo dalla Borsa. E poi, cambiare il vertice, compreso l’amministratore delegato Marco Morelli. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha implorato l’esponente della Lega: «Per favore, taci. Fuori la brutta politica dalle banche » . La Fabi ha chiesto cautela ai politici: «Fare dichiarazioni su ipotetici scenari – ha detto Cosimo Torraco – rischia di riversarsi negativamente sulle azioni. Soprattutto se a parla re sono esponenti del prossimo esecutivo».
Stampa 19/05/2018
Dure critiche dall’Europa sul balletto attorno a MpsF.SP.
MILANO Alla Commissione europea il balletto avviato da Lega e 5 Stelle sul Monte dei Paschi non piace. «è responsabilità degli Stati membri – dichiara un portavoce – rispettare gli impegni». Lo Stato ha promesso di rivendere la sua quota entro il 2021, non di tenersi una banca pubblica come ha anticipato il responsabile economico della Lega, Claudio Borghi. Il contratto di governo conferma le sue parole: «Lo Stato azionista deve provvedere alla ridefinizione della mission e degli obiettivi dell’istituto di credito in un’ottica di servizio», si legge. I dioscuri del nascituro governo provano a metterci una parola, ma non una pezza. Al limite smussano, come fa il leader pentastellato Luigi Di Maio: «Di Mps, come di tutte le altre crisi bancarie, ci occuperemo senza shock e senza nessun tipo di preoccupazione». Anche il leader leghista Matteo Salvini quando la Borsa è ancora aperta pare più conciliante di Borghi, senza rinnegarne per ò parole e senso. «Mi auguro che Mps torni a recuperare tutto, anche se, purtroppo, la banca più antica d’Italia non è stata massacrata dal contratto, ma da qualche farabutto, da qualche delinquente che ha un nome e un cognome. è sopravvissuta anche alla peste bubbonica, ma non ai delinquenti». Messaggi blandi e tardivi, che non risparmiano a Rocca Salimbeni una nuova giornata da tregenda nonostante qualche piccolo azionista appoggi l’intemerata sul Monte dei futuri governanti. In Borsa il titolo fin dall’avvio di seduta patisce, al punto di essere sospeso per eccesso di scostamento, ovviamente al ribasso. La giornata prosegue in profondo rosso, per chiudere con un -3,52% a 2,82 euro. In due giorni sono 12 punti percentuali persi, 433,7 milioni di euro volati via. Considerando che il 68% della banca è oggi in mano al Tesoro, che ha sborsato 5,4 miliardi e se ne ritrova 2,2. Per usare un linguaggio caro alla Lega, paga Pantalone. In casa 5 Stelle o Lega nessuno pensa a retromarce di sorta. Carlo Sibilia, deputato grillino col pallino delle banche (noto per le teorie naif sugli «utili virtuali» sostenute in numerose assemblee), attacca il passato governo e si accanisce sul ministro uscente dell’Economia Padoan. «Monte dei Paschi in questi anni ha polverizzato 80 miliardi. Dirigenti scelti e supportati dal vecchio governo Renzi o comunque governi di centrosinistra sono pieni di rinvii a giudizio per falso in bilancio e manipolazione del mercato. E sapete cosa ha fatto Padoan nell’ultima assemblea? Ancora una volta ha coperto i responsabili». A Siena la Fabi, il primo sindacato, è preoccupata sulle scelte leghiste che «rischiano di avere ripercussioni negative sui lavoratori», avverte Cosimo Torraco. Carlo Rossi, presidente della fondazione che fino al 2013 aveva il pieno controllo di Mps e oggi è poco più di un testimone, rimarca che «la banca ha un’eccellente governance. Sarà questa, insieme all’ad a definire le strategie che ritiene più opportune per creare valore nel mercato». F. SP. –
Tempo 19/05/2018
Lo spread corre ancora Ora è a 165 – Piazza Affari chiude la giornata a -1,48%, la peggiore in Europa, cedendo in una settimana il 2,9%. Ma anche lo spread tra i rendimenti dei titoli decennali italiani e tedeschi si è ampliato dopo la pubblicazione del contratto di governo tra Lega e M5S. è salito a un massimo di 164 punti base, ai massimi da 7 mesi, con il rendimento del Btp decennale al 2,21%. Vendite intense sul comparto bancario. In discesa Mps che dopo aver ceduto il 3,5% è stato sospeso per eccesso di ribasso. Ma è andata peggio a titoli come Ubi (-7,8%) e Bper (-6,6%). Sul caso Mps è la Fabi: «Fare dichiarazioni rispetto a futuri ipotetici scenari» rischia di «riversarsi negativamente sulle azioni» e generare ripercussioni sui lavoratori che «da anni stanno pagando prezzi pesantissimi per il rilancio della banca».
Unione Sarda 19/05/2018
Mps, nuovo tracollo in Borsa Un’altra giornata di passione per il titolo del Monte dei Paschi di Siena, reduce ieri alla Borsa di Milano dal secondo tonfo consecutivo dopo quello registrato giovedì. Il verdetto finale ha sentenziato un catastrofico – 3,5%, accolto con prevedibile disappunto di sindacati, Governo e Consob. Sul calvario del titolo non sono infatti mancati neppure ieri gli attacchi incrociati tra opposte fazioni politiche, complici anch’essi del deprezzamento vertiginoso delle azioni. DOPPIA SOSPENSIONE. Che sarebbe stata una seduta dura lo si è capito fin dalle prime ore della mattina: sull’onda delle polemiche innescate il giorno prima dal contratto di Governo sottoscritto tra Movimento e Lega, le quotazioni del titolo dell’Istituto toscano hanno subito una prima sospensione all’avvio delle contrattazioni per eccesso di ribasso per poi incassare un secondo stop nel corso della mattinata. Le perdite arrivate a oltre il 5% sono state tuttavia parzialmente assorbite nel pomeriggio per raggiungere alla campanella finale il -3,5% definitivo. SINDACATO. «Le parti, sindacato e management, stanno lavorando per il rilancio del Monte dei Paschi di Siena, fare dichiarazioni rispetto a futuri ipotetici scenari, a mercati aperti, a una società quotata in Borsa rischia di riversarsi negativamente sulle azioni». Così il commento del coordinatore Fabi Mps, Cosimo Torraco, sulle dichiarazioni che si sono succedute tra ieri e giovedì. «Queste scelte rischiano ripercussioni negative sui lavoratori dell’azienda, lavoratori che già da anni stanno pagando prezzi pesantissimi per il rilancio della banca». Di MAIO. Sulla vicenda è intervenuto anche il leader di M5S Luigi Di Maio: «Voglio dire che affronteremo con la massima responsabilità ogni dossier, e se in questi giorni qualcuno vuole farci passare per irresponsabili dico sempre che il record del debito pubblico lo abbiamo toccato qualche settimana fa e non abbiamo ancora governato noi. Se ci troviamo ad affrontare ancora il problema forse è perché chi ha governato finora non l’ha mai affrontato decentemente». CONSOB. Nel tardo pomeriggio è giunto anche l’intervento della Consob con un richiamo sulle reazioni suscitate dai commenti sul contratto tra M5S e Lega. «L’integrità dei mercati finanziari e il regolare svolgimento delle negoziazioni richiedono la massima prudenza e misura nella diffusione di informazioni che possano avere impatto sull’andamento dei titoli», avverte l’Authority auspicando «particolare cautela» laddove «le comunicazioni o dichiarazioni provengano da chi svolge funzioni pubbliche o ha poteri decisionali».
BORSAITALIANA.IT 18/05/2018
MPS: FABI, DA SCENARI IPOTETICI RISCHI RIPERCUSSIONI SU LAVORATORI
– (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 18 mag – ‘Le parti, sindacato e management, stanno lavorando per il rilancio del Monte dei Paschi. Fare dichiarazioni rispetto a futuri ipotetici scenari, a mercati aperti, ad una societa’ quotata in borsa rischia di riversarsi negativamente sulle azioni’. Cosi’ il coordinatore Fabi del Monte dei Paschi, Cosimo Torraco, il giorno dopo lo scivolone in Borsa del titolo della banca di Rocca Salimbeni a seguito delle dichiarazioni degli esponenti della Lega sull’idea di non rispettare l’accordo con la Commissione di Bruxelles che prevede l’uscita dello Stato dalla banca una volta completato il piano di ristrutturazione. ‘Queste scelte rischiano ripercussioni negative sui lavoratori della banca che gia’ da anni stanno pagando prezzi pesantissimi per il rilancio dell’azienda. Tutte le energie della Fabi, prosegue Torraco, sono finalizzate alla difesa dei lavoratori e della clientela, affinche’ Mps possa tornare ad avere un ruolo primario per il sostegno delle famiglie e delle imprese del Paese’.
FINANZA-24H.COM 18/05/2018
B.Mps: Fabi, no dichiarazioni su futuri e ipotetici scenari – Finanza-24h
“Le parti, sindacato e management, stanno lavorando per il rilancio del Monte dei Paschi di Siena, fare dichiarazioni rispetto a futuri ipotetici scenari, a mercati aperti, ad una società quotata in borsa rischia di riversarsi negativamente sulle azioni”. Lo afferma il Coordinatore Fabi Mps, Cosimo Torraco, aggiungendo che “queste scelte rischiano ripercussioni negative sui lavoratori dell’azienda, lavoratori che già da anni stanno pagando prezzi pesantissimi per il rilancio della banca. Tutte le energie della Fabi sono finalizzate alla difesa dei lavoratori della banca e della clientela, affinchè MPS possa tornare ad avere un ruolo primario per il sostegno delle famiglie e delle imprese del paese Italia”, ha concluso Torraco.
IT.FINANCE.YAHOO.COM 18/05/2018
Mps, Fabi: no a dichiarazioni su futuri e ipotetici scenari
Roma, 18 mag. (askanews) – “Le parti, sindacato e management, stanno lavorando per il rilancio del Monte dei Paschi di Siena, fare dichiarazioni rispetto a futuri ipotetici scenari, a mercati aperti, ad una società quotata in borsa rischia di riversarsi negativamente sulle azioni”. Così il coordinatore Fabi Mps, Cosimo Torraco. “Queste scelte rischiano ripercussioni negative sui lavoratori dell’azienda, lavoratori che già da anni stanno pagando prezzi pesantissimi per il rilancio della banca. Tutte le energie della FABI sono finalizzate alla difesa dei lavoratori della banca e della clientela, affinchè MPS possa tornare ad avere un ruolo primario per il sostegno delle famiglie e delle imprese del paese Italia” ha concluso Torraco.
KAIROSPARTNERS.COM 18/05/2018
Mps: Fabi, da scenari ipotetici rischi ripercussioni su lavoratori (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) –
Roma, 18 mag – ‘Le parti, sindacato e management, stanno lavorando per il rilancio del Monte dei Paschi. Fare dichiarazioni rispetto a futuri ipotetici scenari, a mercati aperti, ad una societa’ quotata in borsa rischia di riversarsi negativamente sulle azioni’. Cosi’ il coordinatore Fabi del Monte dei Paschi, Cosimo Torraco, il giorno dopo lo scivolone in Borsa del titolo della banca di Rocca Salimbeni a seguito delle dichiarazioni degli esponenti della Lega sull’idea di non rispettare l’accordo con la Commissione di Bruxelles che prevede l’uscita dello Stato dalla banca una volta completato il piano di ristrutturazione. ‘Queste scelte rischiano ripercussioni negative sui lavoratori della banca che gia’ da anni stanno pagando prezzi pesantissimi per il rilancio dell’azienda. Tutte le energie della Fabi, prosegue Torraco, sono finalizzate alla difesa dei lavoratori e della clientela, affinche’ Mps possa tornare ad avere un ruolo primario per il sostegno delle famiglie e delle imprese del Paese’.
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