IL 124° CONSIGLIO NAZIONALE RACCONTATO DA RADIO E TV
La prima giornata di lavori a Milano, sui telegiornali, i network radiofonici e le agenzie di stampa: grande successo mediatico. Guarda i servizi e leggi i testi delle notizie
La prima giornata di lavori a Milano, sui telegiornali, i network radiofonici e le agenzie di stampa: 15 i lanci con le dichiarazioni del Segretario Generale FABI, Lando Maria Sileoni, e altri 65 con quelle degli ospiti intervenuti nelle varie tavole rotonde. Un grande successo mediatico. Guarda i servizi e leggi i testi delle notizie
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FABI TV 124° CONSIGLIO NAZIONALE FABI – PRIMO GIORNO
SILEONI: CONTRATTO
Banche: Sileoni, se Abi disdice contratto saremo 60mila in piazza (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 03 dic-‘Chiediamo di poter creare le condizioni per non fare strappi, ma se ci costringeranno con la disdetta del contratto nazionale, che ipotizzano le banche per la fine dell’anno, saremo pronti, come abbiamo fatto tre anni fa, a scendere in piazza in 50-60 mila’. Lo ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a margine del 124esimo consiglio nazionale del sindacato, in merito alla trattative per il rinnovo del contratto nazionale del credito. ‘Se loro vogliono la guerra troveranno da parte nostra una reazione molto forte’, ha aggiunto. Ppa- (RADIOCOR) 03-12-18 11:51:39 (0263) 5 NNNN
Banche: Sileoni, se Abi disdice contratto saremo 60mila in piazza -2- (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) –
San Donato Milanese, 03 dic- Il contratto dei bancari, ha notato Sileoni, ‘e’ fermo da anni per quanto riguarda la parte economica, per quanto riguarda la difesa dell’area contrattuale, il rilancio dell’occupazione’. ‘Grazie al sindacato e’ vero che non abbiamo subito licenziamenti, ma e’ altrettanto vero che abbiamo perso 60mila posti di lavoro’, ha aggiunto. ‘L’altro aspetto vogliamo assolutamente tutelare – ha detto ancora Sileoni – e’ la clientela perche’ siamo stufi di essere considerati alla stessa stregua di alcuni banchieri, di vendere prodotti a rischio perche’ a metterci la faccia sono gli impiegati allo sportello’. Il leader della Fabi ha quindi ricordato che il 12 dicembre ci sara’ un accordo in Abi per la verifica dell’accordo sulle politiche commerciali firmato nel febbraio 2017, per capire ‘per quali motivi non e’ stato applicato’. ‘Se questo incontro non andra’ a buon fine faremo una giornata di sciopero e organizzeremo insieme ad altre organizzazioni sindacali un forte dissenso in tutta la categoria’, ha concluso. Ppa- (RADIOCOR) 03-12-18 13:13:27 (0346) 5 NNNN
Contratto bancari, Sileoni (Fabi): con disdetta 50-60.000 in piazza
SAN DONATO MILANESE (Reuters) – Se il contratto nazionale dei bancari verrà disdettato entro fine anno, i sindacati sono pronti a scendere in piazza con una reazione molto forte.
Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, a margine del congresso nazionale in corso a San Donato Milanese.
“Chiediamo di poter creare le condizioni per non fare strappi. Se ci costringeranno con la disdetta del contratto nazionale, siamo pronti a scendere in piazza in 50-60.000. Troveranno da parte nostra una reazione molto forte”, ha detto Sileoni.
Le ragioni di questa presa di posizione ferma sono molteplici: da un lato il contratto è fermo da anni, dall’altro il sindacato vuole tutelare anche la clientela in merito alla vendita di prodotti a rischio per i quali “a metterci la faccia sono gli impiegati allo sportello”, ha spiegato Sileoni.
A questo proposito Sileoni ha preannunciato un incontro in Abi il 12 dicembre per fare il punto sulla mancata applicazione dell’accordo siglato a febbraio 2017 rispetto alle politiche commerciali.
“Se questo accordo non andrà a buon fine faremo una giornata di sciopero, organizzeremo con le altre sigle un forte dissenso in tutta la categoria”, ha aggiunto.
Tornando sul contratto, Sileoni ha spiegato che la piattaforma sta per essere ultimata e i perni saranno il recupero dell’inflazione e il riconoscimento della produttività anche alla luce del fatto che le banche italiane chiuderanno il 2018 con 10 miliardi di utili, mentre per il 2019 la previsione è di 12,5 miliardi.
Sul tema è intervenuto, sempre a margine del congresso Fabi, Antonio Patuelli, presidente dell’Abi.
“Io non guardo mai le minacce, sono per usare sempre in maniera costruttiva il metodo della ragione. Negli anni più difficili, che dovrebbero ormai essere alle nostre spalle, si sono risolti tanti problemi di crisi aziendali con la costruttività del dialogo tra le banche e le rappresentanze sindacali”, ha spiegato.
“Dobbiamo costruire l’avvenire con tutto il positivo metodologico che abbiamo maturato soprattutto in questi anni di grandissime difficoltà. E quindi: innanzitutto rispetto, un dialogo costruttivo, la ricerca di soluzioni per tutto il settore, che deve esser visto come un insieme dove tutti lavoriamo per la ripresa complessiva del nostro Paese e delle banche che ne sono un fattore assolutamente indispensabile. Io ragiono in modo costruttivo: sono per il dialogo e la costruttività. Le subordinate indeboliscono la principale”, ha concluso.
Banche: Sileoni, se strappi su contratto scendiamo in piazza Segretario Fabi,se vogliono guerra ci sara’ reazione molto forte (ANSA) –
SAN DONATO MILANESE (MI), 03 DIC- "Chiediamo di poter creare le condizioni per non fare strappi ma se ci costringeranno con la disdetta del contratto nazionale che ipotizzano le banche per la fine dell’anno, saremo pronti, come abbiamo tre anni fa, a scendere in piazza in 50-60 mila". Lo dice il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni al Consiglio Nazionale. "Se loro vogliono la guerra troveranno da parte nostra una reazione molto forte", aggiunge.(ANSA). PEG-ALG 03-DIC-18 11:56 NNNN
Banche: Sileoni (Fabi),con disdetta contratto scendiamo in piazza = (AGI) –
San Donato Milanese, 3 dic. -I dipendenti del settore bancario sono pronti a scendere in piazza in caso di una disdetta del contratto. A dirlo, a margine del 124esimo Consiglio nazionale Fabi il segretario Lando Maria Sileoni. Chiediamo di poter creare le condizioni per non fare strappi, ma se ci costringeranno con la disdetta del contratto saremo pronti a scendere in piazza in 50-60 mila", ha spiegato. La piattaforma del sindacato per il rinnovo contrattuale "sta per essere terminata" e fra i punti importanti per la Fabi ci sono il recupero dell’inflazione e un riconoscimento alla produttivita’ perche’ le principali banche chiuderanno quest’anno con utili per 10 miliardi. "Il contratto e’ fermo da anni per la parte economica", ha ricordato Sileoni, che ha sottolineato anche l’importanza di "tutelare la clientela" dalla vendita di prodotti rischiosi. Il segretario Fabi ha poi detto di essere pronto alle "barricate" se in Carige ci saranno licenziamenti. "Qualche giorno fa ho incontrato in una trasmissione l’as Innocenzi che mi ha assicurato che non ci saranno licenziamenti", ha comunque aggiunto. Sul tema contratto si e’ soffermato anche il presidente dell’Abi Antonio Patuelli. "Io sono sempre per usare in maniera costruttiva la ragione", ha replicato. "Dobbiamo costruire tutto con il metodo positivo che abbiamo maturato". Su un’ipotesi di disdetta del contratto Patuelli si e’ limitato a replicare di "ragionare in costruttivo. Io sono per il dialogo e la costruttivita’: le subordinate indeboliscono la principale". (AGI) Mi1/Dan 031218 DIC 18 NNNN
Banche: Sileoni, se strappi su contratto scendiamo in piazza (2) (ANSA) –
S.DONATO MILANESE (MI), 03 DIC – Sileoni evidenzia che "sono due i motivi principali" della reazione "molto forte" della Fabi. "Il primo perche’ il contratto e’ fermo da anni per quanto riguarda la parte economica, la difesa dell’area contrattuale, il rilancio dell’occupazione", sostiene il segretario della Fabi ricordando che "e’ vero che, grazie al sindacato, non abbiamo subito licenziamenti ma e’ altrettanto vero che abbiamo perso 60 mila posti di lavoro". "L’altro aspetto" e’ che "vogliamo – spiega Sileoni – assolutamente tutelare la clientela perche’ siamo stufi di essere considerati alla stessa stregua di alcuni banchieri, di vendere prodotti a rischio perche’ a metterci la faccia sono gli impiegati allo sportello. Su questo – afferma – abbiamo un incontro il 12 dicembre in Abi per cercare di capire i motivi per il quale non e’ stato applicato l’accordo di febbraio del 2017 rispetto alle politiche commerciali. Se questo accordo non andra’ a buon fine – avverte – faremo una giornata di sciopero e organizzeremo insieme ad altre organizzazioni sindacali un forte dissenso in tutta la categoria". (ANSA) PEG 03-DIC-18 12:52 NNNN
BANCHE: SILEONI (FABI), SE ABI DISDICE CONTRATTO PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA IN 60MILA Milano, 3 dic. (Adnkronos)-
"Chiediamo di poter creare le condizioni per non fare strappi, ma se ci costringeranno con la disdetta del contratto nazionale per la fine dell’anno, siamo pronti a scendere in piazza in 50-60 mila". Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani, sulla trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. A margine del consiglio nazionale della Fabi a San Donato, alle porte di Milano, Sileoni ha avvertito che "se loro vogliono la guerra, troveranno da parte nostra una reazione molto forte". I motivi, ha continuato, "sono due: il contratto è fermo da anni, per quanto riguarda la parte economica, per la difesa dell’area contrattuale e per il rilancio dell’occupazione. E’ vero che non abbiamo subito licenziamenti, ma abbiamo perso 60mila posti di lavoro". Inoltre, ha continuato, "vogliamo tutelare la clientela. Siamo stufi di essere considerati alla stregua di alcuni banchieri e di vendere prodotti a rischio perché a metterci la faccia sono gli impiegati allo sportello". (Mba/Adnkronos)
Banche, Sileoni (Fabi): in piazza se Abi disdetta contratto Siamo pronti in 50-60 mila Milano, 3 dic. (askanews) –
"Chiediamo di poter creare le condizioni per non fare strappi, ma se ci costringeranno con la disdetta del contratto nazionale per la fine dell’anno siamo pronti a scendere in piazza in 50-60 mila. Troveranno da parte nostra reazione molto forte". Lo ha minacciato Lando Sileoni, il segrtario generale della Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani riunita per tre giorni in Consiglio nazionale a San Donato (Mi), a proposito della prospettiva della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. "I motivi – ha spiegato – sono due: il contratto è fermo da anni sia per la parte economica sia per la difesa dell’area contrattuale. E poi serve il rilancio dell’occupazione: noi non abbiamo subito licenziamenti, ma abbiamo perso 60 mila posti di lavoro". Quanto al tema delle politiche commerciali delle banche, Sileoni ha spiegato: "Vogliamo tutelare la clientela, siamo stufi di essere considerati alla stregua di alcuni banchieri e di vendere prodotti a rischio, perchè a metterci la faccia sono gli impiegati allo sportello. Su questo Abbiamo un incontro il 12 dice con l’Abi per cercare di capire perchè non è stato applicato l’accordo del febbraio 2017 rispetto alle politiche commerciali. Se questo accordo non andrà a buon fine faremo una giornata di sciopero. Organizzeremo insieme alle altre sigle sindacali un forte dissenso in tutta la categoria". Tornando al contratto nazionale, Sileoni ha detto che "la piattaforma sta per essere terminata, poi partiranno le assemblee". I temi centrali saranno: recupero inflazione e produttività". Il tutto considerando anche che "le banche chiuderanno il 2018 con 10 miliardi di euro di utili e la previsione per il 2019 è di 12,5 miliardi". Bos 20181203T133020Z
Banche, Fabi: Pronti alla piazza se ci sarà disdetta contratto Milano, 3 dic. (LaPresse)-
"Chiediamo di poter creare condizioni per non fare strappi ma se ci costringeranno con la disdetta del contratto nazionale che ipotizzano le banche per la fine dell’anno, saremo pronti, come abbiamo fatto tre anni fa, a scendere in piazza in 50-60 mila". Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, sulla trattativa per il rinnovo del contratto dei bancari, a margine del Consiglio nazionale della Federazione autonoma bancari italiani a San Donato Milanese (Milano). "Se loro vogliono una guerra troveranno da parte nostra una reazione molto forte", è poi l’avvertimento di Sileoni. ECO NG01 nbr/lal 20181203T131141Z
SILEONI: CARIGE
Carige: Sileoni, se faranno licenziamenti faremo barricate (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) –
San Donato Milanese, 03 dic -‘Se faranno licenziamenti noi faremo le barricate’. Lo ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione di Banca Carige. Sileoni ha comunque ricordato che nei giorni scorsi l’a.d. dell’istituto, Fabio Innocenzi, ha escluso di voler ricorrere a esuberi. L’attenzione resta comunque alta dato che nel sistema bancario, ha ricordato il numero uno della Fabi, in termini di lavoratori con i requisiti per i prepensionamenti ‘si e’ gia’ raschiato fino in fondo il barile’ e quindi in caso di nuovi tagli resterebbe in molti casi solo lo strumento del licenziamento. ‘Noi non abbiamo intenzione di accettarlo’, ha concluso. Ppa- (RADIOCOR) 03-12-18 12:06:38 (0281) 5 NNNN
Carige, Sileoni (Fabi): barricate se faranno licenziamenti Non abbiamo intenzione di accettarlo
Milano, 3 dic. (askanews) -"Se faranno licenziamenti noi faremo le barricate". Lo ha promesso il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, in merito alla situazione di Banca Carige. Sileoni, in occasione dell’avvio a San Donato della tre giorni del 124mo Consiglio nazionale della Fabi, ha comunque ricordato che nei giorni scorsi l’Ad. Dell’istituto ligure, Fabio Innocenzi, ha escluso di voler ricorrere a esuberi. L’attenzione rimane però alta, dal momento che nel sistema bancario, ha ricordato il numero uno della Fabi, in termini di lavoratori con i requisiti per i prepensionamenti "si è già raschiato fino in fondo il barile" e quindi in caso di nuovi tagli rimarrebbe in molti casi solo lo strumento del licenziamento. "Noi non abbiamo intenzione di accettarlo", ha sottolineato. Sileoni, che in sala ha parlato del possibile arrivo della "tramontana anche in Puglia", ha poi specificato: "Non mi riferivo alla Popolare di Bari. Non c’è soltanto la Popolare di Bari ma ci sono altre realtà. Non farò i nomi neanche sotto tortura ma li conoscete tutti. E’ chiaro che ci sono situazioni a rischio. La Popolare di Bari è sotto stretto controllo di Bankitalia e molto probabilmente ci potrebbe essere una soluzione per farla rimanere sotto il controllo della Bce". Bos 20181203T134724Z
Carige: Sileoni, se licenziamenti faremo barricate (ANSA) –
S. DONATO MILANESE (MI), 03 DIC -"Se faranno licenziamenti noi faremo le barricate’. Lo dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni in relazione alla situazione di Carige. Sileoni, comunque, ricorda che nei giorni scorsi l’a.d. dell’istituto, Fabio Innocenzi, ha escluso di voler ricorrere a esuberi. L’allerta resta comunque alto dal momento che nel sistema bancario, in termini di lavoratori con i requisiti per i prepensionamenti, "si e’ gia’ raschiato fino in fondo il barile", evidenzia Sileoni. In caso di nuovi tagli resterebbe, quindi, in molti casi solo lo strumento del licenziamento e "noi non abbiamo intenzione di accettarlo", conclude il segretario della Fabi. (ANSA). PEG-ALG 03-DIC-18 12:30 NNNN
CARIGE: SILEONI (FABI), IN CASO DI LICENZIAMENTI FAREMO BARRICATE =
Milano, 3 dic. (Adnkronos) -Se Banca Carige dovesse avviare procedure di licenziamento, "noi faremo le barricate". Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, a margine del consiglio nazionale della Fabi a San Donato, alle porte di Milano. Sileoni ha ricordato che "si è già raschiato il fondo del barile" quanto a numero di lavoratori con i requisiti per il prepensionamento e in caso di nuovi tagli si dovrà in molti casi ricorrere ai licenziamenti. Uno strumento che "noi non abbiamo intenzione di accettare", ha concluso. (Mba/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 03-DIC-18 13:02 NNNN
CARIGE: SILEONI (FABI), IN CASO DI LICENZIAMENTI FAREMO BARRICATE (2) =
(AdnKronos)- Sileoni ha poi sottolineato che nel sistema bancario italiano "è chiaro che ci sono realtà a rischio". Nel suo intervento di saluto al consiglio nazionale della Fabi Sileoni ha detto che "la tramontana sta arrivando anche in Puglia e speriamo che non faccia troppi danni", anche se a margine ha spiegato di non essersi riferito alla Banca Popolare di Bari. "Non c’è soltanto la Popolare di Bari, ma ci sono altre realtà. Non farò nomi neanche sotto tortura, ma li conoscete tutti". La Popolare di Bari è "sotto stretto controllo della Banca d’Italia. Molto probabilmente ci potrebbe essere una soluzione per farla rimanere sotto il controllo di Bankitalia e non farla passare sotto il controllo della Bce". (Mba/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222 03-DIC-18 14:00 NNNN
SILEONI: POPOLARE DI BARI
Pop.Bari: Sileoni, e’ sotto stretto controllo Bankitalia C’e’ soluzione per non farla passare sotto la Bce (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) –
San Donato Milanese, 03 dic- La Banca Popolare di Bari ‘e’ sotto lo stretto controllo della Banca d’Italia’ e ‘molto probabilmente ci sara’ una soluzione per farla rimanere sotto il controllo di Bankitalia e di non farla passare sotto la Bce’. Lo ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a margine del 124esimo Consiglio nazionale del sindacato. Ppa- (RADIOCOR) 03-12-18 12:52:26 (0329) 5 NNNN