CONTRATTO NAZIONALE: ABI E BCC, UNA SFIDA UNA BATTAGLIA
Prosegue il dibattito nel corso dei lavori del 124° Consiglio Nazionale FABI. Rinnovo contrattuale al centro: faccia a faccia con Salvatore Poloni e tavola rotonda con Span ò e Vernieri.
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«Saremo sempre contrari al salario a due velocità». Lo ha detto il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, durante il “faccia a faccia” con Salvatore Poloni, Presidente del CASL ABI, al quale hanno partecipato Cristina Casadei, Sole 24 Ore, Luca Gualtieri, Milano Finanza, e Federico De Rosa, Corriere della Sera.
Durante la seconda giornata di lavori del 124° Consiglio Nazionale della FABI, al Crowne Plaza Linate di San Donato Milanese, il confronto è su difesa dell’area contrattuale, recupero salariale e rilancio dell’occupazione.
Le pressioni commerciali al centro della discussione con ABI: «Molte banche disattendono l’accordo che abbiamo firmato in ABI a febbraio 2017 ha sottolineato Sileoni aggiungendo che «il 12 dicembre è previsto un incontro in ABI, mi auguro che ci venga data una risposta chiara: deve cessare la pressione sui dipendenti per vendere prodotti finanziari rischiosi».
Quindi occhi puntati sui giovani. «Il fondo per la nuova occupazione ci ha permesso di assumere a tempo indeterminato 20.000 giovani. Ma, come abbiamo già dichiarato, ora è il momento di recuperare il gap salariale d’ingresso. Nuove assunzioni stabili ci sono, ma non si pu ò lasciare indietro chi rappresenterà il futuro. Le banche sono tornate a fare utili, i lavoratori hanno già pagato, ora è tempo di recuperare la redditività» ha concluso Sileoni.
«Per noi, il Contratto in ABI ha la stessa importanza di quello dei lavoratori delle Banche di Credito Cooperativo» ha puntualizzato il Segretario Generale rivolto alla controparte durante la tavola rotonda “Contratto Nazionale e riforma BCC: come salvaguardare il settore”, alla quale hanno partecipato, oltre Sileoni, Matteo Span ò, Vice Presidente vicario di Federcasse, Marco Vernieri, Responsabile Risorse Umane Gruppo ICCREA, Luca Bertinotti, Segretario Nazionale FABI, Pergiuseppe Mazzoldi, Coordinatore FABI BCC, moderati da Andrea Cabrini, direttore di Class CNBC.
«Non possiamo tollerare sacrifici a fondo perduto da parte dei lavoratori», ha tuonato Sileoni.
Nelle Banche di Credito Cooperativo, il Contratto è fermo da anni. E con il suo rinnovo, fermi sono anche gli adeguamenti economici. E la FABI sarebbe comunque contraria ad utilizzare i fondi degli arretrati per sostenere l’occupazione.
«è giunto il tempo ormai di considerare il lavoro, tutte e tutti i collaboratori del settore del Credito Cooperativo come centrali in questa complessa fase di trasformazione e di riconoscere quindi l’adeguamento delle loro retribuzioni e dei loro patti di lavoro scaduti dal 2013» è quanto ha sottolineato il Segretario Nazionale Luca Bertinotti.
Nel corso della giornata si sono succeduti gli interventi dei delegati: riflessioni, proposte, importanza dell’autonomia e della democrazia, della rappresentatività nei territori e della rappresentanza in contrattazione.
Discussione e confronto, per trovare come sempre, coesi, la sintesi vincente per affrontare la sfida dei rinnovi contrattuali.
Milano, 04/12/2018
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