CARIGE, SILEONI: POSITIVO LAVORO COMMISSARI
Il Segretario Generale dopo l’incontro a Genova: “Entro febbraio sarà presentato il piano industriale. Non ci sono esuberi, ci opporremo a ipotesi licenziamenti”. Le dichiarazioni riprese da tutte le agenzie di stampa.
Il Segretario Generale dopo l’incontro a Genova: “Entro febbraio sarà presentato il piano industriale. Non ci sono esuberi, ci opporremo a ipotesi licenziamenti”. Le dichiarazioni riprese da tutte le agenzie di stampa.
COMUNICATO STAMPA
CARIGE: SILEONI (FABI), POSITIVO LAVORO COMMISSARI
Il segretario generale della Federazione dopo l’incontro a Genova: “Non ci sono esuberi, ci opporremo a ipotesi licenziamenti”
Genova, 08 gennaio 2019. “Per Carige il fattore tempo è determinante ed entro febbraio sarà presentato il piano industriale. Non si parla di esuberi fino a che non ci sarà un partner, ma solo di un cambio di modello organizzativo che potrebbe prevedere la mobilità e la riqualificazione del personale. In futuro ci opporremo a qualsiasi ipotesi di licenziamento perché abbiamo gli strumenti per gestire eventuali eccedenze di personale. Obiettivo dei commissari straordinari del gruppo, che stanno facendo un buon lavoro, è creare una realtà appetibile per un compratore. In quest’ottica, si sta procedendo a una rapida dismissione dei crediti deteriorati per alleggerire i bilanci, per scendere sotto il 10% stabilito dalle regole della Banca centrale europea. Il dossier Carige è stato sicuramente visionato da diversi gruppi bancari, ma è ancora presto per parlare di potenziali acquirenti”. È quanto dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l’incontro con i commissari del gruppo Carige straordinari di questa mattina a Genova.
Sileoni giudica “positivo l’intervento del Governo, che serve a tranquillizzare il mercato e i clienti della banca: in caso di necessità, Carige sarà ricapitalizzata e quindi comprata dallo Stato. È una sorta di piano B, sia per prendere tempo sia per dimostrare che la banca non è sola. Un piano B da far scattare solo se non andrà in porto la ricerca di un partner, da parte dei commissari straordinari, nell’ottica della fusione auspicata anche dalle autorità di vigilanza”.
Carige: Sileoni, per prossimi mesi non attesi nuovi tagli Chieste garanzie su lavoratori. Possibile problema se fusione (ANSA)
- GENOVA, 8 GEN - I sindacati non si attendono nuovi tagli alla forza lavoro Carige nei prossimi mesi. Lo hanno detto al termine dell'incontro di un paio d'ore con i tre commissari della banca. "E' stato detto in maniera molto chiara che la banca dovra' cambiare modello organizzativo e quindi per i prossimi mesi prevediamo che non ci siano tagli - ha spiegato Lando Sileoni, segretario generale Fabi - Il problema si potrebbe ripresentare nel momento in cui ci fosse un'aggregazione". "La prima fase e' un piano industriale entro febbraio da realizzare in tempi rapidi - ha aggiunto -. Abbiamo chiesto garanzie che non siano toccati i lavoratori, che gia' hanno pagato sia in termini di organici che in termini economici".
Sileoni, bene lavoro commissari
Roma, 8 gen. - (AdnKronos) - ''Per Carige il fattore tempo è determinante ed entro febbraio sarà presentato il piano industriale. Non si parla di esuberi fino a che non ci sarà un partner, ma solo di un cambio di modello organizzativo che potrebbe prevedere la mobilità e la riqualificazione del personale. In futuro ci opporremo a qualsiasi ipotesi di licenziamento perché abbiamo gli strumenti per gestire eventuali eccedenze di personale". È quanto dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l'incontro con i commissari del gruppo Carige straordinari di questa mattina a Genova. "Obiettivo dei commissari straordinari del gruppo, che stanno facendo un buon lavoro, è - spiega - creare una realtà appetibile per un compratore. In quest'ottica, si sta procedendo a una rapida dismissione dei crediti deteriorati per alleggerire i bilanci, per scendere sotto il 10% stabilito dalle regole della Banca centrale europea. Il dossier Carige è stato sicuramente visionato da diversi gruppi bancari, ma è ancora presto per parlare di potenziali acquirenti''. Sileoni giudica ''positivo l'intervento del Governo, che serve a tranquillizzare il mercato e i clienti della banca: in caso di necessità, Carige sarà ricapitalizzata e quindi comprata dallo Stato. È una sorta di piano B, sia per prendere tempo sia per dimostrare che la banca non è sola. Un piano B da far scattare solo se non andrà in porto la ricerca di un partner, da parte dei commissari straordinari, nell'ottica della fusione auspicata anche dalle autorità di vigilanza'' conclude. (Sec-Val/AdnKronos)
Carige: Sileoni, ci opporremo a qualsiasi licenziamento = (AGI)
- Roma, 8 gen. - "Per Carige il fattore tempo e' determinante ed entro febbraio sara' presentato il piano industriale. Non si parla di esuberi fino a che non ci sara' un partner, ma solo di un cambio di modello organizzativo che potrebbe prevedere la mobilita' e la riqualificazione del personale. In futuro ci opporremo a qualsiasi ipotesi di licenziamento perche' abbiamo gli strumenti per gestire eventuali eccedenze di personale". E' quanto dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l'incontro con i commissari straordinari del gruppo Carige di questa mattina a Genova. (AGI)
Carige: Sileoni, ci opporremo a qualsiasi licenziamento (2)= (AGI)
- Roma, 8 gen. - Obiettivo dei commissari straordinari del gruppo, "che stanno facendo un buon lavoro", prosegue Sileoni, "e' creare una realta' appetibile per un compratore. In quest'ottica, si sta procedendo a una rapida dismissione dei crediti deteriorati per alleggerire i bilanci, per scendere sotto il 10% stabilito dalle regole della Banca centrale europea. Il dossier Carige e' stato sicuramente visionato da diversi gruppi bancari, ma e' ancora presto per parlare di potenziali acquirenti". Sileoni giudica "positivo l'intervento del governo, che serve a tranquillizzare il mercato e i clienti della banca: in caso di necessita', Carige sara' ricapitalizzata e quindi comprata dallo Stato. E' una sorta di piano B, sia per prendere tempo sia per dimostrare che la banca non e' sola. Un piano B da far scattare solo se non andra' in porto la ricerca di un partner, da parte dei commissari straordinari, nell'ottica della fusione auspicata anche dalle autorita' di vigilanza", conclude il leader della Fabi. (AGI)
Carige: Sileoni (Fabi), no tagli in prossimi mesi, poi si vedra' con aggregazione Verso nuovo modello organizzativo per essere pronti a M&A (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
- Milano, 08 gen - "Per i prossimi mesi prevediamo che non ci siano tagli: e' chiaro che il problema si potrebbe ripresentare nel momento in cui ci sia una aggregazione". Cosi' Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, al termine dell'incontro tra i rappresentanti sindacali e i commissari di Carige sulla situazione dell'istituto ligure. Il tema di eventuali interventi sul personale, ha aggiunto Sileoni, "sara' trasferito e affrontato" una volta individuato il gruppo bancario che eventualmente potra' aggregarsi con la banca genovese. Dall'incontro con i commissari, ha spiegato Sileoni, e' emersa innanzi tutto la necessita' di procedere a al "cambiamento del modello organizzativo" della banca, che dovrebbe essere illustrato nel nuovo piano industriale, al fine di perseguire due obiettivi: "Da una parte, creare le condizioni perche' la banca, se ci saranno i requisiti, resti autonoma; dall'altra, preparare comunque la banca in modo che l'eventuale gruppo che dovesse subentrare si trovi gia' la banca pronta sotto l'aspetto organizzativo". Sull'intervento del Governo che ieri ha varato un provvedimento d'urgenza per la messa in sicurezza della banca, il segretario generale della Fabi ha poi commentato: "Quella del Governo e' stata una soluzione positiva, realizzata in maniera riservata e abbastanza rapida. Credo sia servita per garantire i clienti della banca e l'abbiamo subito ritenuta estremamente positiva perche' da' respiro alla banca e le permette di guardarsi intorno e di cogliere opportunita' di aggregazione".
Carige, Sileoni (Fabi): Da commissari rassicurazioni su occupazione Milano, 8 gen. (LaPresse)
- "Ci hanno assicurato che al momento non ci saranno tagli all'occupazione". Lo ha spiegato il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, al termine dell'incontro avvenuto oggi a Genova con i tre commissari straordinari nominati dalla Bce. "Per i prossimi mesi i lavoratori che già hanno pagato sia in termini di organico che di sacrifici economici non saranno toccati. Il problema si potrà ripresentare solo al momento di un'eventuale aggregazione", ha quindi aggiunto. Sileoni ha comunque assicurato che un aggregazione non sarebbe preoccupante. "Abbiamo gestito situazioni anche peggiori di questa - ha affermato -, abbiamo gli strumenti per trovare soluzioni in grado di evitare eventuali esuberi ed eccedenze scongiurando in ogni caso licenziamenti".
Carige, Sileoni (Fabi): Governo ha tracciato percorso Milano, 8 gen. (LaPresse)
- "Una soluzione positiva, realizzata in maniera riservata e rapidamente che serve a tracciare un percorso che potrà garantire alla banca i tempi per guardarsi intorno e lavorare con calma ad eventuali aggregazioni". Il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, commenta con queste parole il decreto varato dal governo su Carige. Per Sileoni si tratta di un provvedimento "fotocopia di quello adottato per Mps ma che consente di dare stabilizzare la banca e parallelamente di tranquillizzare la clientela sulla solidità dell'istituto che può contare anche sull'intervento dello Stato".
CARIGE. SILEONI (FABI): POSITIVO LAVORO COMMISSARI (DIRE)
Roma, 8 gen. - "Per Carige il fattore tempo e' determinante ed entro febbraio sara' presentato il piano industriale. Non si parla di esuberi fino a che non ci sara' un partner, ma solo di un cambio di modello organizzativo che potrebbe prevedere la mobilita' e la riqualificazione del personale. In futuro ci opporremo a qualsiasi ipotesi di licenziamento perche' abbiamo gli strumenti per gestire eventuali eccedenze di personale. Obiettivo dei commissari straordinari del gruppo, che stanno facendo un buon lavoro, e' creare una realta' appetibile per un compratore. In quest'ottica, si sta procedendo a una rapida dismissione dei crediti deteriorati per alleggerire i bilanci, per scendere sotto il 10% stabilito dalle regole della Banca centrale europea. Il dossier Carige e' stato sicuramente visionato da diversi gruppi bancari, ma e' ancora presto per parlare di potenziali acquirenti". È quanto dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, dopo l'incontro con i commissari del gruppo Carige straordinari di questa mattina a Genova. SILEONI giudica "positivo l'intervento del Governo, che serve a tranquillizzare il mercato e i clienti della banca: in caso di necessita', Carige sara' ricapitalizzata e quindi comprata dallo Stato. È una sorta di piano B, sia per prendere tempo sia per dimostrare che la banca non e' sola. Un piano B da far scattare solo se non andra' in porto la ricerca di un partner, da parte dei commissari straordinari, nell'ottica della fusione auspicata anche dalle autorita' di vigilanza".
Scontro governo-Pd su Carige. Conte, non e’ salvataggio Renzi, vergogna. Di Maio, tutte balle. Polemica su ruolo premier (di Paolo Algisi)(ANSA)
– MILANO, 8 GEN – Le misure adottate dal governo per assicurare liquidita’ a Carige e preparare la via – in caso di fallimento del salvataggio privato – a un intervento dello Stato in stile Mps, scatenano la contraerea delle opposizioni sulla Lega e sul M5S, accusati di predicare bene (dall’opposizione) e razzolare male (ora che sono al governo). Nel turbine della polemica finisce anche il premier Giuseppe Conte, accusato dal Pd di conflitto di interessi per i rapporti con il giurista Guido Alpa, gia’ consigliere di Carige, e con Raffaele Mincione, azionista della banca. Accuse bollate come "un’assurdita’" da Conte che – ricordano da Palazzo Chigi – non ha mai avuto "uno studio professionale associato" con Alpa" ne’ ha mai "incontrato o conosciuto" Mincione, limitandosi a fornire un parere legale a una societa’ di cui era socio e presidente. "In questo momento non parliamo di salvataggio di Carige, confidiamo che la logica di mercato e che gli azionisti possano ricapitalizzare" afferma a "Porta a Porta" Conte. "Lo Stato ha offerto una garanzia per nuovi bond perche’ si e’ creato uno stallo, per traghettare questo momento. E’ un salvagente temporaneamente offerto ma confidiamo che la Carige possa attraversare questo momento". "Se questo non arrivera’ – aggiunge – non intendiamo usare soldi dello Stato". A scatenarsi e’ soprattutto il Pd, seguito dalle opposizioni, che rinfaccia al governo di aver utilizzato lo ‘scudo’ di 20 miliardi messo a punto dal governo Gentiloni nel 2016. Ma i malumori serpeggiano anche tra i 5 Stelle dove Gianluigi Paragone non esita a definirsi "incazzato" e parla di rischio "autogol". "Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei Ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono solo vergognarsi", apre il fuoco l’ex premier Matteo Renzi. "Di Maio e Salvini dovrebbero riconoscere che hanno fatto la stessa cosa che abbiamo fatto noi", incalza Maria Elena Boschi. "Mentre Renzi e Boschi i risparmiatori li hanno ignorati e dimenticati, noi siamo intervenuti subito a loro difesa senza fare favori alle banche, agli stranieri o agli amici degli amici" la replica di Salvini. "Quante balle dei giornali, di Renzi e della Boschi sulle banche!", s’indigna Di Maio, che esclude un bis delle venete (svendute "a due euro") e di Etruria ("perche’ salviamo tutti gli obbligazionisti e correntisti"). Se lo Stato dovesse ricapitalizzare, Carige verra’ "nazionalizzata". dice. Replicando quanto fatto dal Pd con Mps, di cui il Tesoro ha rilevato per 5,4 miliardi il 68%, quota valutata oggi dalla Borsa 4,2 miliardi in meno. In questo clima incandescente, i commissari lavorano ventre a terra per trovare un partner per Carige. Per riuscirci dovranno cedere una parte consistente dei suoi 2,8 miliardi di crediti deteriorati, aprendo una due diligence a cui "saranno invitati" i principali gestori di npl. Ci sara’ certamente la Sga, la controllata del Mef che potrebbe offrire a Carige condizioni migliori di quelle disponibili sul mercato. Mentre domani si riunira’ il Fondo interbancario per esaminare la richiesta di Carige di ridurre l’insostenibile tasso del 16% che la banca deve pagare sul bond da 320 milioni sottoscritto dal Fitd. Intanto la Commissione Ue "e’ in contatto con le autorita’ italiane, pronta a discutere con loro della disponibilita’ di strumenti" di salvataggio "sempre nel quadro degli strumenti europei". Carige chiedera’ subito la garanzia statale sui bond mentre considera un’ipotesi "residuale" l’ingresso dello Stato. I sindacati, che hanno incontrato i commissari, giudicano "positivo" l’intervento del governo. Serve a tranquillizzare i mercati, ha spiegato Lando Sileoni della Fabi.(ANSA).
Carige, da governo fino 4 mld di auti. Ue: Solo in quadro norme/PREVISTO di Lorenzo Allegrini Milano, 8 gen. (LaPresse)
– Banca Carige prepara un nuovo piano industriale da annunciare a febbraio intanto che il governo apre un paracadute di potenziali 4 miliardi di euro per evitare all’istituto ligure di finire in bancarotta. Dopo il commissariamento imposto dalla Bce con i tre commissari Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e Pietro Modiano e il decreto di sostegno varato ieri dall’esecutivo gialloverde si attendono altri passi con le Autorità europee. Un portavoce dalla Commissione Ue chiarisce che a Bruxelles si è "preso atto" del provvedimento ma gli "strumenti" che l’Italia devono essere discussi perché rimangano "nel quadro delle norme europee" e non risultino come aiuti di Stato illegittimi.Intanto che si attende di conoscere l’esito dell’esame Srep della Bce, che servirà ad avere la reale fotografia del capitale di Carige, dalla bozza del decreto legge emerge la potenza di fuoco messa in campo dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La garanzia dello Stato per le eventuali obbligazioni di Banca Carige può arrivare fino a un massimo di 3 miliardi, mentre il tetto di soldi pubblici su una eventuale ricapitalazzazione precauzionale "per evitare o porre rimedio a una grave perturbazione dell’economia e preservare la stabilità finanziaria" non dovrà superare 1 miliardo. Intanto, per farsi trovare preparato, l’esecutivo accantona 2 miliardi in un fondo nel bilancio 2019 che coprirà da eventuali costi per la sottoscrizione di bond o per l’eventuale ingresso nel capitale dell’istituto ligure.Tuttavia la stessa Carige spiega in una nota che la ricapitalizzazioni con fondi pubblici è una "ipotesi del tutto residuale". Al momento la banca è impegnata nella trattativa per tagliare, da un insostenibile 16%, il tasso del bond sottoscritto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per 320 milioni. L’obiettivo sarebbe quello di ridurlo all’8%. Nell’attesa di capire se i 400 milioni dell’aumento su cui il primo socio Malacalza Investimenti si era astenuto, portando all’intervento dalla Bce, saranno sufficienti a garantire quel bond e a sostenere il piano, la società pubblica Sga sembra pronta per accollarsi i crediti deteriorati dell’istituto.I commissari hanno avviato una due diligence sugli Npe della banca aprendo i libri ad "alcuni tra principali operatori italiani e esteri" con l’obiettivo di "una ulteriore drastica riduzione" dopo il recente taglio di 1,5 miliardi, per includere nel piano una percentuale degli Npe compresa tra il 5% e il 10% del totale dei crediti. Poi Carige chiederebbe la garanzia statale per l’emissione dei bond e tenterà di essere appetibile "in ottica di aggregazione".Nel corso dell’incontro di oggi tra sindacati e commissari è emerso che non ci sarebbe ancora un partner pronto a farsi carico di Carige. La banca, però, non avrebbe in programma alcun esubero. "Ci hanno assicurato che al momento non ci saranno tagli all’occupazione", dice il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni. Sull’intervento dello Stato commenta inoltre il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che afferma che "è doveroso, bisogna salvaguardare i risparmiatori e bisogna avere attenzione". Secondo uno dei soci importanti di Carige, l’imprenditore Aldo Spinelli, l’istituto è a un punto di svolta e una "rinascita" ora è davvero possibile.