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LA FABI IN CAMPO INTERNAZIONALE
Due giorni a Bruxelles per la Conferenza annuale European Workers’ Participation Competence Centre: al centro del dibattito la presenza del CAE, la sua personalità legale, la possibilità di accedere ai tribunali.
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La FABI a Bruxelles per partecipare alla conferenza annuale European Workers’ Participation Competence Centre (EWPCC) aperta ai rappresentanti dei Comitati Aziendali Europei e delle Societas europaea. Una due giorni, il 14 e 15 febbraio scorso, dedicata all’applicazione dei diritti di rappresentanza dei lavoratori e delle commissioni di negoziazioni per l’istituzione dei CAE/SE nelle multinazionali.
Obiettivo: dare informazioni affinchè i CAE adiscano ai tribunale, cosa che ad oggi avviene raramente.
Al centro delle discussioni, appunto, i casi in cui i CAE o le SE sono ricorsi in tribunale: ad esempio, il caso di British Airways, in cui l’azienda aveva dichiarato la riduzione del personale nella branch in Svezia.
Da parte FABI, è stata rappresentata la situazione italiana, in cui è possibile ricorrere in tribunale per comportamento antisindacale dell’azienda.
La personalità legale del CAE è riconosciuta solo in quattro Paesi: Austria, Francia, Romania e Svezia; in Italia è ammessa la possibilità di ricorrere al tribunale, ma solo collettivamente.
Al dibattito sono seguiti gruppi di lavoro su tematiche specifiche, come quello cui ha partecipato la FABI, “Sono necessari cambiamenti legislativi a livello nazionale o europeo?” nel sono stati analizzati i problemi di applicazione della Direttiva ed i punti su cui occorre intervenire per modifiche legislative o azioni della Commissione a livello Ue: figura legale dei CAE, tempistica sull’informazione e consultazione, abuso della clausola di confidenzialità e, più in generale, il quadro giuridico di riferimento del CAE.
Infine, spazio a numeri e statistiche che ben rappresentano il quadro completo: presenza di CAE, percentuali di coinvolgimento delle aziende nelle ristrutturazioni (dove presente un CAE), procedure di informazione e consultazione, senza mancare numeri di accesso ai tribunali.
Bruxelles, 26 febbraio 2019
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