BERTINOTTI A ROMA: DETERMINATI VERSO IL NUOVO CONTRATTO
Tappa laziale per Contratto on the road. Oltre 150 i dirigenti sindacali presenti. Illustrati tutti i dettagli della piattaforma per il rinnovo contrattuale
Il tour della segreteria nazionale Fabi sul territorio italiano fa tappa oggi a Roma. Sono circa 150 i dirigenti della Federazione, provenienti da tutto il Lazio, riuniti per confrontarsi con il segretario nazionale Mauro Morelli, coordinatore del sab capitolino, e il segretario nazionale Luca Bertinotti. Presenti il segretario provinciale Paolo Capotosti del sab di Viterbo, il coordinatore del sab di Frosinone Vittorio Bonaventura e il coordinatore del sab di Rieti Maurizio D'Angeli. È Mauro Morelli, padrone di casa, a salutare i presenti ed aprire i lavori. E a illustrare la piattaforma con le proposte da sottoporre ai lavoratori, distinguendo le tre macro-aree del nuovo contratto, la parte economica, la normativa e quella sociale.
In sintesi, queste le richieste del sindacato: ampliamento dell’area contrattuale, tutela dell’occupazione attraverso la conferma del Fondo per l’occupazione, una cabina di regia sui processi di digitalizzazione, rivendicazione salariale di 200 euro medi mensili per lavoratore, abolizione del salario di ingresso per i giovani, miglioramento delle tutele dei dipendenti, una revisione degli inquadramenti, il diritto alla disconnessione, una regolamentazione specifica per il whistleblowing (denunce anonime “interne”), regole nazionali per lo smart working, lo stop alle indebite pressioni commerciali, riduzione al 10% del divario salariale dei contratti complementari.
Luca Bertinotti ha esordito con una metafora: «Noi siamo tutti in un sottomarino, non giallo, bensì azzurro. Un sottomarino che ha imbarcato l’intera categoria. Il sottomarino è un mezzo potente, è veloce, può avventurarsi in acque inesplorate, ha la capacità di scendere in profondità e poi risalire ad alta quota». E poi «la categoria è saldamente tutelata e assistita dalla Fabi che, con il suo segretario generale, ha ben a mente il percorso, sicuramente complicato e difficile, rappresentato da questo rinnovo del contratto, ma altrettanto chiaro e determinato sarà l’approdo di questo negoziato con l’Abi».
«Nulla è mai scontato per la Fabi – ha proseguito Bertinotti - tranne la indiscussa capacità e la tenacia dell’unica organizzazione sindacale, capitanata da Lando Maria Sileoni, in grado di determinare e finalizzare le sorti di questo rinnovo dei patti di lavoro, ai tempi della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale».
Infatti, se la parte economica ha sicuramente la sua ragion d’essere, la cabina di regia per affrontare e governare l’innovazione di processo e prodotto generato dalla imminente massiva digitalizzazione, e la frontiera dei diritti e della garanzia della dignità di tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore, sono le colonne portanti di questa piattaforma riformista del contratto nazionale. Numerosi gli interventi dalla platea. I dirigenti laziali presenti in sala si sono confrontati con Bertinotti e Morelli per avere da loro delucidazioni sulla piattaforma e informazioni utili sul quadro dentro al quale si sta muovendo il sindacato.
«Questa piattaforma – ha spiegato ancora Morelli – ha puntato su obiettivi importanti, alcuni dei quali non negoziabili. Al centro c’è, sempre, l’occupazione. I piani industriali devono essere rigorosi, è indispensabile chiudere la fase dei bilanci realizzati solo con esuberi e svendita delle sofferenze ed è opportuno mettere un freno alle indebite pressioni commerciali». E ancora: «Col nuovo contratto di lavoro dobbiamo assicurare maggiori tutele per l’occupazione e per il risparmio» ha continuato Morelli. «Va restituita dignità alle lavoratrici e ai lavoratori e difesa l’area contrattuale. Dobbiamo mettere la parola fine alle esternalizzazioni e chiediamo 200 euro di aumenti medi mensili per tutti i dipendenti». E un deciso no al lavoro ibrido «con il lavoratore che per metà è dipendente e per metà consulente finanziario». Morelli ha sottolineato che «gli utili ci sono, i soldi ci sono ma vengono gestiti in malo modo. I dirigenti, gli alti manager, la banca vera non la conoscono: conoscono una banca utopica, una banca virtuale. Sarà un contratto ambizioso, da conquistare e, poi, difendere pezzo per pezzo, con i denti e con le unghie. Ma noi siamo la Fabi: e mai come oggi la segreteria nazionale, guidata dal segretario generale Sileoni, ha dimostrato di avere forza e carattere per far tornare protagonisti i lavoratori bancari».
Roma, 05/04/2019
Il servizio realizzato dalla FABI TV