LA FABI A PADOVA: NO AL CONTRATTO IBRIDO
Tappa veneta per il giro d’Italia della Federazione con i segretari nazionali Scarin, Scola e Xausa. Oltre 150 i dirigenti sindacali presenti alla riunione. Focus sulla vendita dei prodotti assicurativi e sulle pressioni commerciali
Tappa a Padova per “Contratto on the road” con i segretari nazionali della Fabi Mauro Scarin, Giuliano Xausa e Fabio Scola. Al centro dell'incontro, la piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro che interessa 300.00 lavoratori a livello nazionale e 26.446 bancari nel Veneto, più della metà distribuiti tra Verona (33%) e Padova (19%). La piattaforma ora è al vaglio delle assemblee dei lavoratori chiamati ad esprimersi sul documento entro il 24 maggio, poi partirà la trattativa con Abi.
La riunione di oggi è una delle tappe del giro d’Italia della Fabi (3-15 aprile) per spiegare ai dirigenti e ai rappresentanti sindacali la piattaforma, che ha ottenuto il via libera di tutti i segretari generali delle organizzazioni sindacali lo scorso 15 marzo Le richieste prevedono: ampliamento dell'area contrattuale, tutela dell'occupazione attraverso la conferma del Foc (Fondo per l'occupazione), rivendicazione salariale di 200 euro medi mensili (circa +6,5%), l'abolizione del salario di ingresso per i giovani, miglioramento delle tutele dei dipendenti (reintegra in caso di licenziamento illegittimo), lo stop alle indebite pressioni commerciali, riduzione al 10% del divario salariale dei contratti complementari.
Ad aprire i lavori il segretario nazionale Fabi, Giuliano Xausa: “Abbiamo lavorato a una piattaforma a difesa della nostra categoria perché vogliamo dare un futuro al settore del credito tutelando soprattutto l’occupazione. Al centro delle nostre proposte ci sono le persone. Per persone intendiamo lavoratori e clientela. Recuperando la centralità della persona si recupera anche il rapporto di fiducia con la clientela. Le banche devono tornare ad essere il motore economico di questo Paese”.
“La profonda trasformazione in atto, la multicanalità, il ridimensionamento delle reti, la digitalizzazione dei processi, le mutate esigenze professionali del settore (1.000 miliardi di euro di prodotti assicurativi venduti nei canali bancari) e infine l’arrivo di nuovi competitor non bancari, richiederanno il ridisegno del contratto nazionale come unico e vero collante di settore e riferimento identitario dell’intera categoria” ha continuato Xausa davanti a oltre 150 dirigenti e rappresentanti provinciali del sindacato più rappresentativo del settore. “Diciamo no al contratto ibrido, diciamo basta alle esternalizzazioni e chiediamo il diritto alla disconnessione” ha concluso Xausa “difenderemo il Foc (Fondo per l’occupazione) unico strumento grazie al quale sono state possibili le assunzioni degli ultimi anni”.
A seguire gli interventi dei segretari nazionali Fabio Scola e Mauro Scarin. “Quello che proponiamo e? un contratto innovativo negli aspetti sociali per riconquistare la fiducia della clientela, pilastro dell’attivita? bancaria” ha spiegato Scarin. “Dopo anni di sacrifici, spesso non visti o poco tenuti in considerazione, i bancari, con il rinnovo del contratto collettivo, stanno arrivando alla cassa e questa volta non per pagare, ma per riscuotere. Chiediamo un riconoscimento salariale giusto e adeguato agli utili realizzati dalle banche” ha sottolineato Scola.
Presenti alla giornata, oltre al padrone di casa Emanuele De Marchi, Coordinatore sab Padova, Giuliano Xausa, Coordinatore sab Vicenza, Marco Muratore Coordinatore Sab Verona, Massimo Gavagnin coordinatore del Sab di Treviso, Lorella Masocco coordinatrice Fabi Belluno e i segretario di coordinamento Luigi Dicuonso e Riccardo Terranova rispettivamente del Sab di Rovigo e Venezia.
Padova, 5 aprile 2019
Il servizio realizzato dalla FABI TV