UNICREDIT, UN RESPIRO SEMPRE PIU’ INTERNAZIONALE

Nuovo piano industriale al centro del coordinamento Fabi del Gruppo Unicredit. Morelli: “Siate pronti alle sfide che ci aspettano. Dovremo lottare, ma come sempre usciremo vincitori”

UNICREDIT, UN RESPIRO SEMPRE PIU’ INTERNAZIONALE

“Un sentito ringraziamento a questo coordinamento che è l’anima di Unicredit, la voce dei lavoratori, fatto di persone che con dedizione e competenza lavorano ogni giorni al fianco dei bancari”.
Queste le parole con cui il segretario nazionale, Mauro Morelli, inizia il suo discorso al coordinamento Fabi Unicredit, circa 150 dirigenti sindacali riuniti a Bologna per tracciare, con la segreteria nazionale, le linee guida da seguire nei prossimi, intensi, mesi di lavoro. Una banca che, come ha ricordato il coordinatore Fabi di gruppo, Stefano Cefaloni “sta vivendo una fase particolarmente delicata. Ci sono in vista possibili operazioni transfrontaliere, si parla di Commerzbank e Société Générale e la Fabi, mai come in questo momento, deve essere pronta a recepire ogni istanza di cambiamento per saper governare e anticipare i tempi”.

Cefaloni va dritto al punto, al cuore delle vicende Unicredit, dopo un breve excursus sul contratto nazionale da conquistare: argomento cardine di questi mesi con le assemblee dei lavoratori che stanno terminando proprio in questi giorni. Poi sarà il momento di presentarsi al tavolo Abi con una piattaforma rivoluzionaria per il settore, ricca, concreta, a salvaguardia della categoria. “Ci sarà da combattere – ha sottolineato il segretario nazionale Morelli – per ottenere quello che semplicemente ci spetta. I tempi sono cambiati e assistiamo costantemente a scandali e truffe che minano profondamente la fiducia nel sistema bancario. Dobbiamo confrontarci con la tecnologia che avanza e mette a rischio posti di lavoro, con pressioni commerciali che tolgono dignità a questo lavoro. Il sindacato deve tener conto di tutto questo senza perdere mai di vista il ruolo fondamentale e centrante della banca e del bancario: la funzione sociale imprescindibile che, nonostante tutto, continua a ricoprire questo settore”.

Al centro dell’attenzione e pedina fondamentale nello scacchiere del risiko bancario, Unicredit, scaduto il piano industriale Transform 2019, ora attende quello nuovo che dovrebbe essere presentato i primi di dicembre.
“È un momento particolarmente delicato – ha detto Cefaloni – e questa banca viene da anni di trasformazioni, cambi di gestione, perdite di posti di lavoro. Quello che mi auguro è che l’azienda capisca che non può continuare a dipingere una banca immaginaria e poi farne vivere una completamente diversa ai lavoratori e alla clientela”.

In tutto questo, il ruolo della Fabi: “vigileremo – ha detto Morelli – proprio perché dalle parole si passi ai fatti e vengano finalmente riconosciuti i sacrifici e la dedizione dei dipendenti. Dobbiamo continuare a svolgere l’ottimo lavoro fatto fino ad oggi. Veniamo da recenti accordi sottoscritti in favore dei lavoratori su materie che stanno loro particolarmente a cuore, come le pressioni commerciali, gli inquadramenti, le assunzioni di giovani. In quest’ottica e puntando a sempre maggiori garanzie, il sindacato deve essere parte integrante di questa inevitabile trasformazione che sta investendo l’intero panorama bancario italiano”.

Bologna, 20/05/2019

Il servizio realizzato dalla FABI TV

 

 

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