SILEONI IN SICILIA: «IL CONTRATTO CENTRALE PER LA TENUTA DELLA CATEGORIA»
Il segretario generale sull’isola per partecipare al seminario organizzato da Fabi Ragusa sull’ “appartenenza”, sottolinea il valore del rinnovo contrattuale e della coesione della categoria
«Mai come in questo momento il concetto di partecipazione e appartenenza ha fatto parte del Dna della Fabi, un’organizzazione che dalla segreteria nazionale alle strutture territoriali, vera spina dorsale, è presente capillarmente sul territorio, compatta, coesa e convinta di avere una missione importante: quella di tutelare una categoria che, senza di noi, sarebbe lasciata andare alla deriva».
Queste le parole introduttive del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, atterrato in Sicilia per partecipare al seminario organizzato dalla Fabi di Ragusa sull’ “appartenenza” nella sala Consiliare del Comune.
«Perché un seminario sull’appartenenza?» ha detto Paola Corallo della segreteria provinciale Fabi. «Perché è fondamentale confrontarsi su una tematica importante e delicata come questa per far crescere il sindacato secondo logiche di collaborazione e gioco di squadra, rifuggendo opportunismo e isolazionismo. Potersi relazionare su questo con Sileoni, che ringraziamo per la sua presenza qui oggi, ha un valore grandissimo per noi. È il segnale della vicinanza e l’interesse che il sindacato, ad ogni livello, dimostra di avere. La capacità di valorizzare le persone e i territori». «Appartenenza – ha detto il coordinatore Fabi Ragusa, Guglielmo Ciavorella – che per noi significa collaborazione e condivisione, ma soprattutto conoscenza comune degli strumenti per fare sindacato bene e in maniera costruttiva”.
Molte le osservazioni e le domande rivolte al segretario generale che, dopo aver analizzato la situazione del credito, è andato dritto al cuore del discorso: il contratto dei bancari. «Qui oggi parliamo di appartenenza ed è fondamentale ricordare e sottolineare l’importanza del contratto nazionale per la tenuta dell’intera categoria e per il nostro senso, appunto, di appartenenza». Quindi, andando ad analizzare i prossimi passi del sindacato: «La trattativa si è aperta ieri – ha detto Sileoni – e abbiamo ribadito, forti del mandato dei lavoratori, che il confronto si svolgerà solo ed esclusivamente sulla nostra piattaforma. Il 99% dei consensi significa che le banche non possono permettersi giochi di prestigio. Dipendenti, associazioni dei consumatori e numeri stanno dalla nostra parte. Nel 2018 gli istituti di credito italiani sono tornati a fare utili per 12, 5 miliardi e altrettanti sono attesi per 2019 (10,9) e 2020 (14,3) secondo previsioni della stessa Abi». Chiaro e deciso Sileoni sulla deriva che dovrà prendere il confronto nei prossimi mesi: «Dopo 2,2 miliardi di taglio al costo del lavoro nel 2018 ora è il momento per le banche di dimostrare lungimiranza condividendo con i dipendenti bancari la ripresa del sistema bancario e l’uscita dalla crisi. La nostra piattaforma è concreta e supportata da considerazioni tecniche e politiche incontestabili: basta sacrifici per i lavoratori. Bisogna disegnare insieme con serietà la banca del domani. Noi abbiamo le idee chiare. E loro?».