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SMART WORKING PER I DIPENDENTI DELLA BANCA POPOLARE DI BARI
Firmato lo scorso 11 luglio l’accordo per il lavoro agile tra le organizzazioni sindacali e la banca. Iandolo « sempre attenti a costruire strumenti che tendono a garantire una migliore qualità della vita e del lavoro e il rispetto di ciascuno»
Arriva lo smart working, su base volontaria, per i dipendenti della Banca Popolare di Bari, grazie all’intesa raggiunta lo scorso 11 luglio dalla Fabi, dalle altre organizzazioni sindacali e dal gruppo pugliese.
Il via libera al lavoro agile è volto a incrementare e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro. Sarà possibile utilizzare strumenti tecnologici per lo svolgimento per l’attività lavorativa.
I lavoratori e le lavoratrici del gruppo Bpb, infatti, potranno lavorare dalla propria residenza o da altro luogo diverso dall’ ordinaria sede di lavoro, per un massimo di 10 giorni al mese e la mancata giornata in smart working non potrà essere recuperata. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
«In questa delicatissima e cruciale fase della vita aziendale, un’intesa di questo genere ha il senso di uno sguardo al futuro» ha commentato il coordinatore Fabi gruppo Banca Popolare di Bari, Carmine Iandolo «restiamo sempre attenti a costruire strumenti che tendono a garantire una migliore qualità della vita e del lavoro e il rispetto di di ciascuno».
È prevista, inoltre, l’istituzione entro 45 giorni la data di sottoscrizione del verbale di una commissione di verifica, formata da un rappresentante sindacale di ogni sigla firmataria e da due rappresentanti aziendali per controllare e verificare di corretta applicazione dell’intesa.
L’accordo sindacale ha valenza sperimentale sino al 31 dicembre prossimo e stabilisce la possibilità di recesso da parte dei singoli contraenti.
Roma, 16 luglio 2019