SILEONI IN DIRETTA A RADIO CUSANO CAMPUS: “I TAGLI IN UNICREDIT SONO CAPRICCI DI MUSTIER”

Intervista radiofonica del segretario generale Fabi: “Nessuna giustificazione per intervenire sui costi”

SILEONI IN DIRETTA A RADIO CUSANO CAMPUS: “I TAGLI IN UNICREDIT SONO CAPRICCI DI MUSTIER”

Intervista radiofonica del segretario generale Fabi: “Nessuna giustificazione per intervenire sui costi”

 

 

 

UniCredit, Sileoni(Fabi): tagli dovuti solo a capricci di Mustier
Si sente Alessandro Magno e vuole smobilitare da Italia

Roma, 24 lug. (askanews) – Tagli e esuberi a UniCredit sono “scelte riconducibili esclusivamente ai capricci dell’ad Mustier”. Lo ha affermato Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “Da quando c’è lui sono usciti 24mila e 700 lavoratori, 14mila e 700 già sono usciti, altri 10mila potrebbero uscire qualora le indiscrezioni fossero confermate”. “Mustier ha scritto ai dipendenti e non ha smentito questo numero. Mustier è un personaggio particolare. Non è un banchiere tradizionale come quelli che conosciamo un po’ tutti. E’ un banchiere che ha delle sue particolari ambizioni, sostanzialmente tutta questa smobilitazione rispetto al territorio italiano è stata messa in piedi perché ha l’ambizione di trovare un partner internazionale – prosegue Sileoni – quindi vuole fare da predatore e non da preda, cercando di far diventare il gruppo UniCredit il primo in Europa, lasciando il territorio nazionale”. “Per raggiungere questo obiettivo sta mettendo insieme tutta una serie di situazioni, che lui chiama ristrutturazioni, che fanno pagare il costo delle sue ambizioni ai lavoratori e alle lavoratrici bancarie. Qui non c’entra niente né l’innovazione tecnologica né altro. Si è parlato di una situazione totalmente in linea con la media europea ma non è assolutamente vero – è l’accusa del sindacalista – perché nessun altro gruppo bancario italiano o europeo ha fatto tagli così consistenti. Il problema sono quelli che stanno zitti”. “Il governo sta zitto perché probabilmente ha la convinzione sbagliata che tutto quello che riguarda le banche fa perdere consenso elettorale, quindi non si avvicina alle banche e a chi lavora in banca, ma è sbagliato anche questo. Anche se devo dire che in questi giorni ho ricevuto parecchi consensi da parlamentari di questo governo. Il problema non sono tanto le uscite cosiddette morbide, cioè i prepensionamenti volontari, il problema è che questo signore ha preso in mano una banca che era italiana e non è più italiana, e ora vuole smobilitare dall’Italia per costruire un colosso che abbia la mente e il corpo in Europa e un dito del piede in Italia. Se va bene a tutti, a noi questo non va bene. C’è una crisi della classe dirigente a ogni livello. Mustier non ha dei dirigenti di qualità che lo consigliano, loro lo lasciano fare e lui si sente Alessandro Magno – conclude Sileoni -. Si sente invincibile”.

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