«BENE ISTITUZIONE COMITATO SU NUOVE TECNOLOGIE, MA NON CONDIVISIBILI I CRITERI DI UTILIZZO»
La risposta del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, alla proposta dell’Abi volta a creare un comitato paritetico sull’impatto della digitalizzazione in banca. Leggi il comunicato stampa
La risposta del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, alla proposta dell'Abi volta a creare un comitato paritetico sull'impatto della digitalizzazione in banca. Leggi il comunicato stampa
FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
COMUNICATO STAMPA
BANCHE: SILEONI (FABI), BENE ISTITUZIONE COMITATO
SU NUOVE TECNOLOGIE, MA NON CONDIVISIBILI I CRITERI DI UTILIZZO
Roma, 30 luglio 2019. «La proposta di istituire un comitato bilaterale e paritetico sull’impatto di nuove tecnologie e digitalizzazione nell’industria bancaria ci vede favorevoli. Non ci convincono, però, i requisiti e le competenze che Abi vorrebbe assegnare allo stesso comitato. Nello specifico: il comitato bilaterale non potrà mai essere un semplice monitoraggio delle trasformazioni indotte dalla digitalizzazione, ma un momento di contrattazione e di confronto sia in fase nazionale sia nei gruppi e nelle aziende. Le intese nazionali dovranno essere parte integrante del contratto nazionale; nei gruppi bancari la contrattazione e il confronto aziendale dovranno necessariamente tenere conto della specifica organizzazione lavorativa della banca. Inoltre, il comitato bilaterale sulle nuove tecnologie interverrà politicamente anche rispetto agli accordi di secondo livello se non conformi ai principi recepiti a livello nazionale. Insomma, non permetteremo fughe in avanti di quelle aziende che potrebbero cercare di realizzare, richiamando l’introduzione di nuove tecnologie, forme atipiche e ibride di attività lavorative in deroga alle regole del contratto nazionale. Tutto dovrà essere chiaro e applicabile oltre che legato politicamente e contrattualmente fra le diverse norme contrattuali. Per quanto riguarda poi la forma sperimentale proposta da Abi, siamo completamente contrari. Niente sperimentazione, ma, una volta raggiunta un’intesa sulle competenze e sui ruoli, il comitato dovrà essere parte integrante stabile del nuovo contratto nazionale. È auspicabile poi che, se l’abi rivendicasse la presidenza, alle nostre condizioni, la presidenza dello stesso comitato bilaterale andasse a un membro di Unicredit o di Intesa SanPaolo presente nell’esecutivo e nel Casl Abi, ad esempio a Paolo Cornetta di Unicredit o Rosario Strano di Intesa San Paolo, che dovranno garantirne il corretto utilizzo. Senza ironia!». Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
Banche: Sileoni, bene comitato ma dubbi su criteri utilizzo (v. ‘Banche: Abi a sindacati…’ delle 12.56) (ANSA)
– ROMA, 30 LUG – “La proposta di istituire un comitato bilaterale e paritetico sull’impatto di nuove tecnologie e digitalizzazione nell’industria bancaria ci vede favorevoli. Non ci convincono, pero’, i requisiti e le competenze che Abi vorrebbe assegnare allo stesso comitato”. Lo afferma il segretario generale della Fabi Lando Sileoni in merito alla proposta avanzata dall’Abi ai sindacati. “Nello specifico – spiega – il comitato bilaterale non potra’ mai essere un semplice monitoraggio delle trasformazioni indotte dalla digitalizzazione, ma un momento di contrattazione e di confronto sia in fase nazionale sia nei gruppi e nelle aziende. Le intese nazionali dovranno essere parte integrante del contratto nazionale; nei gruppi bancari la contrattazione e il confronto aziendale dovranno necessariamente tenere conto della specifica organizzazione lavorativa della banca”. “Inoltre, il comitato bilaterale sulle nuove tecnologie interverra’ politicamente anche rispetto agli accordi di secondo livello se non conformi ai principi recepiti a livello nazionale. Insomma, non permetteremo fughe in avanti di quelle aziende che potrebbero cercare di realizzare, richiamando l’introduzione di nuove tecnologie, forme atipiche e ibride di attivita’ lavorative in deroga alle regole del contratto nazionale. Tutto dovra’ essere chiaro e applicabile oltre che legato politicamente e contrattualmente fra le diverse norme contrattuali. Per quanto riguarda poi la forma sperimentale proposta da Abi, siamo completamente contrari. Niente sperimentazione, ma, una volta raggiunta un’intesa sulle competenze e sui ruoli, il comitato dovra’ essere parte integrante stabile del nuovo contratto nazionale”. “E’ auspicabile poi che, se l’abi rivendicasse la presidenza, alle nostre condizioni, la presidenza dello stesso comitato bilaterale andasse a un membro di Unicredit o di Intesa SanPaolo presente nell’esecutivo e nel Casl Abi, ad esempio a Paolo Cornetta di Unicredit o Rosario Strano di Intesa San Paolo, che dovranno garantirne il corretto utilizzo. Senza ironia!”.
Banche: Fabi, no a comitato innovazione di semplice monitoraggio = (AGI)
– Roma, 30 lug. – “La proposta di istituire un comitato bilaterale e paritetico sull’impatto di nuove tecnologie e digitalizzazione nell’industria bancaria ci vede favorevoli. Non ci convincono, pero’, i requisiti e le competenze che Abi vorrebbe assegnare allo stesso comitato”. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo cuui, “nello specifico, il comitato bilaterale non potra’ mai essere un semplice monitoraggio delle trasformazioni indotte dalla digitalizzazione, ma un momento di contrattazione e di confronto sia in fase nazionale sia nei gruppi e nelle aziende”.
Banche: Fabi, no a comitato innovazione di semplice monitoraggio (2)= (AGI)
– Roma, 30 lug. – Per il numero uno della Fabi, “le intese nazionali dovranno essere parte integrante del contratto nazionale; nei gruppi bancari la contrattazione e il confronto aziendale dovranno necessariamente tenere conto della specifica organizzazione lavorativa della banca. Inoltre, il comitato bilaterale sulle nuove tecnologie interverra’ politicamente anche rispetto agli accordi di secondo livello se non conformi ai principi recepiti a livello nazionale. Insomma, non permetteremo fughe in avanti di quelle aziende che potrebbero cercare di realizzare, richiamando l’introduzione di nuove tecnologie, forme atipiche e ibride di attivita’ lavorative in deroga alle regole del contratto nazionale. Tutto dovra’ essere chiaro e applicabile oltre che legato politicamente e contrattualmente fra le diverse norme contrattuali”. Per quanto riguarda poi la forma sperimentale proposta da Abi, prosegue Sileoni, “siamo completamente contrari. Niente sperimentazione, ma, una volta raggiunta un’intesa sulle competenze e sui ruoli, il comitato dovra’ essere parte integrante stabile del nuovo contratto nazionale. E’ auspicabile poi che, se l’Abi rivendicasse la presidenza, alle nostre condizioni, la presidenza dello stesso comitato bilaterale andasse a un membro di Unicredit o di Intesa SanPaolo presente nell’esecutivo e nel Casl Abi, ad esempio a Paolo Cornetta di Unicredit o Rosario Strano di Intesa San Paolo, che dovranno garantirne il corretto utilizzo. Senza ironia”, conclude il segretario generale della Fabi. (AGI)
Banche: Fabi, ok Comitato tecnologie ma non condivisibili criteri utilizzo Sileoni: ‘no forma sperimentale, diventi parte del Ccnl’ (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
– Roma, 30 lug – La proposta di istituire un Comitato bilaterale e paritetico sull’impatto di nuove tecnologie e digitalizzazione nell’industria bancaria “ci vede favorevoli. non ci convincono, pero’, i requisiti e le competenze che Abi vorrebbe assegnare allo stesso Comitato”. Cosi’ il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, in una nota. “Il Comitato bilaterale non potra’ mai essere un semplice monitoraggio delle trasformazioni indotte dalla digitalizzazione, ma un momento di contrattazione e di confronto sia in fase nazionale sia nei gruppi e nelle aziende. Le intese nazionali dovranno essere parte integrante del contratto nazionale; nei gruppi bancari la contrattazione e il confronto aziendale dovranno necessariamente tenere conto della specifica organizzazione lavorativa della banca. Inoltre, il comitato bilaterale sulle nuove tecnologie interverra’ politicamente anche rispetto agli accordi di secondo livello se non conformi ai principi recepiti a livello nazionale”. Sileoni boccia anche un altro aspetto della proposta: “la forma sperimentale proposta da Abi, siamo completamente contrari. Niente sperimentazione, ma, una volta raggiunta un’intesa sulle competenze e sui ruoli, il comitato dovra’ essere parte integrante stabile del nuovo contratto nazionale”. com-Ggz
BANCHE: SILEONI (FABI), BENE ISTITUZIONE COMITATO SU NUOVE TECNOLOGIE (9Colonne)
Roma, 30 lug – “La proposta di istituire un comitato bilaterale e paritetico sull’impatto di nuove tecnologie e digitalizzazione nell’industria bancaria ci vede favorevoli. Non ci convincono, però, i requisiti e le competenze che Abi vorrebbe assegnare allo stesso comitato. Nello specifico: il comitato bilaterale non potrà mai essere un semplice monitoraggio delle trasformazioni indotte dalla digitalizzazione, ma un momento di contrattazione e di confronto sia in fase nazionale sia nei gruppi e nelle aziende. Le intese nazionali dovranno essere parte integrante del contratto nazionale; nei gruppi bancari la contrattazione e il confronto aziendale dovranno necessariamente tenere conto della specifica organizzazione lavorativa della banca. Inoltre, il comitato bilaterale sulle nuove tecnologie interverrà politicamente anche rispetto agli accordi di secondo livello se non conformi ai principi recepiti a livello nazionale. Insomma, non permetteremo fughe in avanti di quelle aziende che potrebbero cercare di realizzare, richiamando l’introduzione di nuove tecnologie, forme atipiche e ibride di attività lavorative in deroga alle regole del contratto nazionale. Tutto dovrà essere chiaro e applicabile oltre che legato politicamente e contrattualmente fra le diverse norme contrattuali. Per quanto riguarda poi la forma sperimentale proposta da Abi, siamo completamente contrari. Niente sperimentazione, ma, una volta raggiunta un’intesa sulle competenze e sui ruoli, il comitato dovrà essere parte integrante stabile del nuovo contratto nazionale. È auspicabile poi che, se l’abi rivendicasse la presidenza, alle nostre condizioni, la presidenza dello stesso comitato bilaterale andasse a un membro di Unicredit o di Intesa SanPaolo presente nell’esecutivo e nel Casl Abi, ad esempio a Paolo Cornetta di Unicredit o Rosario Strano di Intesa San Paolo, che dovranno garantirne il corretto utilizzo. Senza ironia!”. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.(red)
Banche, Sileoni (Fabi): Non condivisibili criteri comitato nuove tecnologie
Milano, 30 lug. (LaPresse) – “La proposta di istituire un comitato bilaterale e paritetico sull’impatto di nuove tecnologie e digitalizzazione nell’industria bancaria ci vede favorevoli. Non ci convincono, però, i requisiti e le competenze che Abi vorrebbe assegnare allo stesso comitato”.Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.Nello specifico: il comitato bilaterale non potrà mai essere un semplice monitoraggio delle trasformazioni indotte dalla digitalizzazione, ma un momento di contrattazione e di confronto sia in fase nazionale sia nei gruppi e nelle aziende. Le intese nazionali dovranno essere parte integrante del contratto nazionale; nei gruppi bancari la contrattazione e il confronto aziendale dovranno necessariamente tenere conto della specifica organizzazione lavorativa della banca. Inoltre, il comitato bilaterale sulle nuove tecnologie interverrà politicamente anche rispetto agli accordi di secondo livello se non conformi ai principi recepiti a livello nazionale. (segue) ECO NG01 taw 301801 LUG 19
Banche, Sileoni (Fabi): Non condivisibili criteri comitato nuove tecnologie-2-
Milano, 30 lug. (LaPresse) – “Insomma – aggunge Sileoni – non permetteremo fughe in avanti di quelle aziende che potrebbero cercare di realizzare, richiamando l’introduzione di nuove tecnologie, forme atipiche e ibride di attività lavorative in deroga alle regole del contratto nazionale. Tutto dovrà essere chiaro e applicabile oltre che legato politicamente e contrattualmente fra le diverse norme contrattuali”. “Per quanto riguarda poi la forma sperimentale proposta da Abi, siamo completamente contrari. Niente sperimentazione, ma, una volta raggiunta un’intesa sulle competenze e sui ruoli, il comitato dovrà essere parte integrante stabile del nuovo contratto nazionale. È auspicabile poi che, se l’Abi rivendicasse la presidenza, alle nostre condizioni, la presidenza dello stesso comitato bilaterale andasse a un membro di Unicredit o di Intesa SanPaolo presente nell’esecutivo e nel Casl Abi, ad esempio a Paolo Cornetta di Unicredit o Rosario Strano di Intesa San Paolo, che dovranno garantirne il corretto utilizzo. Senza ironia!”, conclude Sileoni. ECO NG01 taw 301801 LUG 19