POP. BARI, I DUBBI DEI SINDACATI SULLE PRIME MOSSE DEL NUOVO VERTICE
Comunicato unitario della Fabi e le altre sigle. Critiche alla lettera ai dipendenti inviata dal Presidente e Amministratore Delegato
«Abbiamo atteso qualche giorno prima di commentare il testo diffuso dall’azienda a firme congiunte del Presidente e dell’Amministratore Delegato, per verificare se, ai toni “rassicuranti” sul nuovo approccio del management nei confronti dei dipendenti e delle organizzazioni sindacali, corrispondesse un reale cambiamento».
Comincia così il comunicato unitario della Fabi e delle altre sigle con cui viene criticata la lettera inviata dal Presidente e dall’Amministratore Delegato della banca a tutte le lavoratrici e lavoratori.
Le organizzazioni sindacali esprimono una serie di dubbi.
«Nel rigettare con fermezza l’insinuazione, contenuta nel testo della lettera, che la responsabilità della situazione in cui versa la banca sia attribuibile ai lavoratori» si legge ancora nel comunicato «rileviamo che il mondo ideale disegnato nel documento contrasta con il fatto che l’azienda stia realizzando riforme strutturali (aree, credito, gestori, direzioni,…) avviando corsi, annunciando la “sparizione di figure professionali”, svuotando di lavorazioni siti produttivi disattendendo gli accordi vigenti, non dando notizie dettagliate e realistiche sulla sorte della Cassa di Risparmio di Orvieto, il tutto senza alcun confronto sindacale».
«A seguito di progressive riforme strutturali di riorganizzazione dei processi creditizi e di regolamenti che riguardano nuove composizioni di aree, coinvolgendo direzioni centrali e strutture di rete, è stato prodotto un comunicato, volto a precisare che è doveroso fornire piena contezza alle organizzazioni sindacali tutte, del quadro complessivo e definito di questo profetico piano industriale» ha commentato il coordinatore Fabi gruppo Popolare di Bari, Carmine Iandolo «la responsabilità della situazione in cui versa la banca non è attribuibile ai lavoratori, sui quali non devono ricadere riduzioni di livelli occupazionali o stravolgimenti di professionalità, acquisite nel corso degli anni».
«Esigiamo con fermezza di conoscere il disegno definito del percorso che si intende avviare e che possa far trasparire una logica e coerente visione del futuro e di questa banca» ha concluso il coordinatore fabi, Carmine Iandolo.
Roma 23 settembre 2019