CREDEM LANCIA AVVERA, DUBBI FABI SU AGENTI E COLLABORATORI

Presentato il piano industriale 2019-2022 della società del gruppo emiliano specializzato in mutui e credito al consumo. Statuto (Fabi):« Sarà importante comprendere come verranno inquadrati questi nuovi colleghi. Il prossimo Ccnl sia il “vademecum” per tutte le realtà bancarie»

CREDEM LANCIA AVVERA, DUBBI FABI SU AGENTI E COLLABORATORI

«Esaminando la notizia della nascita di Avvera, sorvolando sui dati roboanti infarciti di fintech, milioni di euro che si sono mossi da una società del gruppo al nuovo brand e da quanti miliardi questo riuscirà a generare tra finanziamenti alle famiglie e mutui, non possiamo fare a meno di notare che avrà un rete di 500 "agenti collaboratori". Sarà importante comprendere come verranno inquadrati questi nuovi colleghi del gruppo Credem. Con quale contratto di lavoro i nuovi colleghi faranno gli interessi degli azionisti?». È quanto dichiara il coordinatore Fabi gruppo Credem, Massimo Statuto, commentando il nuovo piano industriale 2019-2022 di Avvera, la società del gruppo Credem specializzata nei mutui e nel credito al consumo per i privati.

Entro fine 2022 la società punta a ottenere 100.000 nuovi clienti e una rete di oltre 500 agenti e collaboratori (attualmente sono circa 400), con una forte spinta sul reclutamento di nuovi professionisti specializzati per prodotto. Inoltre, l'obiettivo è arrivare a generare dal 2022 in poi 1,5 miliardi di euro annui tra l'intermediazione di nuovi mutui (450 milioni di euro) e l'erogazione di finanziamenti di credito al consumo (oltre un miliardo di euro, di cui circa 700 milioni di prestiti personali e finalizzati e 350 milioni di cessione del quinto), portando a regime gli investimenti effettuati nel triennio.

 

Nata a maggio 2019 dalla trasformazione di Creacasa (100% Credem) con 400 agenti e collaboratori, Avvera a oggi ha una delle più grandi reti di agenti in attività finanziaria in Italia. Nella nuova società del gruppo è confluito anche il ramo dedicato alla cessione del quinto dello stipendio di Credem, che nel 2018 ha generato volumi per circa 260 milioni di euro finanziato.

 

«Spesso i gruppi di medie dimensioni si nascondo all’ombra dei grandi gruppi, certi che la lente d’ingrandimento difficilmente sarà puntata su di loro. Per di più il numero dei colleghi coinvolti in ogni nuovo asset non è mai così grande da fare notizia e così i medi e piccoli gruppi si sistemano le cose “a modo loro” chiudendo ogni discussione con la giustificazione che questo modus operandi è nel loro dna. Anche per questo motivo, per fermare questa travolgente deregulation della nostra professione è importante che il prossimo Ccnl sia il “vademecum” per tutte le realtà bancarie, non permettendo quelle fughe in avanti fatte senza rumore dai piccoli e con grande scalpore dai grandi gruppi» chiude Statuto.

 

Roma, 8 ottobre 2019

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