«NEL PIANO INDUSTRIALE CARIGE È FONDAMENTALE PENSARE ANCHE AL FUTURO»

Ieri l’incontro dei vertici della banca ligure con tutti i rappresentanti sindacali. Il commento del segretario nazionale Fabi Scarin e del coordinatore di gruppo Garbarino: «Coinvolgere tutti gli attori in campo»

«NEL PIANO INDUSTRIALE CARIGE È FONDAMENTALE PENSARE ANCHE AL FUTURO»

Ieri l’incontro dei vertici della banca ligure con tutti i rappresentanti sindacali. Il commento del segretario nazionale Fabi Scarin e del coordinatore di gruppo Garbarino: «Coinvolgere tutti gli attori in campo»

 

 

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

COMUNICATO STAMPA

CARIGE: FABI, FONDAMENTALE NEL PIANO INDUSTRIALE PENSARE ANCHE AL FUTURO

Genova, 10 ottobre 2019. «Il piano industriale, presentato ieri dai dirigenti di Carige, per avviare il confronto con i rappresentanti dei lavoratori, è identico a quello a suo tempo illustrato e se ne discosta unicamente per la variazione di alcuni dati contabili. Risulta pertanto incoerente con le mutate condizioni generali della banca, così come si sono determinate dopo l’assemblea straordinaria dei soci dello scorso 20 settembre. Rimane quindi un piano volto esclusivamente a smantellare il gruppo bancario: un piano fatto di soli tagli, sia sul fronte dei dipendenti sia per quanto riguarda la rete di sportelli sia per quanto concerne intere lavorazioni e segmenti di clientela. Non presenta, questo piano, alcuna ipotesi di rilancio ed alcuna ipotesi di futuro che non sia una pesante involuzione. Anche per questi motivi, lo riteniamo inaccettabile. Riteniamo, al contrario, essenziale, proprio in questa fase di definizione del futuro della banca, che ci sia il pieno coinvolgimento di tutti gli attori in campo nel pieno rispetto, peraltro, dell’esito assembleare». Lo dichiarano il segretario nazionale Fabi, Mauro Scarin, e il segretario della Fabi di Genova, Riccardo Garbarino. Secondo Scarin e Garbarino «per quanto riguarda gli sportelli da chiudere, non sono chiari i criteri individuati, che porterebbero ad avere alcuni comuni senza banche, creando una situazione in netto contrasto con la cultura di una realtà vicina al territorio qual è quella, tradizionalmente, di Banca Carige e, riteniamo, anche di Cassa centrale banca».

 

 

 

Carige: Fabi, fondamentale nel piano pensare anche a futuro Ora e’ incoerente e volto solo a smantellare, cosi’ inaccettabile (ANSA)

 

– GENOVA, 10 OTT – Il piano industriale, presentato ieri dai dirigenti di Carige, per avviare il confronto con i rappresentanti dei lavoratori, non presenta “alcuna ipotesi di rilancio e alcuna ipotesi di futuro che non sia una pesante involuzione. Anche per questi motivi, lo riteniamo inaccettabile”. Lo dichiarano in una nota il segretario nazionale Fabi Mauro Scarin e il segretario Fabi di Genova Riccardo Garbarino. Il piano, segnalano, “e’ identico a quello a suo tempo illustrato e se ne discosta unicamente per la variazione di alcuni dati contabili. Risulta pertanto incoerente con le mutate condizioni generali della banca, cosi’ come si sono determinate dopo l’assemblea straordinaria dei soci dello scorso 20 settembre. Rimane quindi un piano volto esclusivamente a smantellare il gruppo bancario – affermano -: un piano fatto di soli tagli, sia sul fronte dei dipendenti sia per quanto riguarda la rete di sportelli sia per quanto concerne intere lavorazioni e segmenti di clientela”. “Riteniamo, al contrario, essenziale, proprio in questa fase di definizione del futuro della banca, che ci sia il pieno coinvolgimento di tutti gli attori in campo nel pieno rispetto, peraltro, dell’esito assembleare”. “Per quanto riguarda gli sportelli da chiudere – dichiarano infine Scarin e Garbarino -, non sono chiari i criteri individuati, che porterebbero ad avere alcuni comuni senza banche, creando una situazione in netto contrasto con la cultura di una realta’ vicina al territorio qual e’ quella, tradizionalmente, di banca Carige e, riteniamo, anche di Cassa centrale banca”. (ANSA)

Carige: Fabi, piano di soli tagli, non si pensa a rilancio

 

= (AGI) – Milano, 10 ott. – Un piano industriale “fatto di soli tagli, in cui non si pensa al rilancio e al futuro”. Questo il giudizio della Fabi dopo il confronto con Carige sul piano industriale al 2023. “Il piano industriale, presentato ieri dai dirigenti di Carige, per avviare il confronto con i rappresentanti dei lavoratori, e’ identico a quello a suo tempo illustrato e se ne discosta unicamente per la variazione di alcuni dati contabili – dichiarano il segretario nazionale Fabi, Mauro Scarin, e il segretario della Fabi di Genova, Riccardo Garbarino – risulta pertanto incoerente con le mutate condizioni generali della banca, cosi’ come si sono determinate dopo l’assemblea straordinaria dei soci dello scorso 20 settembre. Rimane quindi un piano volto esclusivamente a smantellare il gruppo bancario: un piano fatto di soli tagli, sia sul fronte dei dipendenti sia per quanto riguarda la rete di sportelli sia per quanto concerne intere lavorazioni e segmenti di clientela. Non presenta, questo piano, alcuna ipotesi di rilancio ed alcuna ipotesi di futuro che non sia una pesante involuzione. Anche per questi motivi, lo riteniamo inaccettabile. Riteniamo, al contrario, essenziale, proprio in questa fase di definizione del futuro della banca, che ci sia il pieno coinvolgimento di tutti gli attori in campo nel pieno rispetto, peraltro, dell’esito assembleare”. “Per quanto riguarda gli sportelli da chiudere – proseguono – non sono chiari i criteri individuati, che porterebbero ad avere alcuni comuni senza banche, creando una situazione in netto contrasto con la cultura di una realta’ vicina al territorio qual e’ quella, tradizionalmente, di Banca Carige e, riteniamo, anche di Cassa centrale banca”. (AGI)

Carige: Fabi, piano industriale solo per smantellare, e’ inaccettabile ‘Non c’e’ nessuna ipotesi di rilancio’ (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

 

– Roma, 10 ott – Il nuovo piano industriale di Carige e’ “identico rispetto al precedente” ed e’ “volto esclusivamente a smantellare il gruppo”. Questo il duro giudizio della Fabi dopo l’incontro della vigilia dei sindacati con la banca (assenti i commissari straordinari). E’ un piano, scrive il sindacato di maggiore rappresentanza tra i bancari, “fatto di soli tagli, sia sul fronte dei dipendenti sia per quanto riguarda la rete di sportelli sia per quanto concerne intere lavorazioni e segmenti di clientela”. Fabi nella nota aggiunge: “Non presenta alcuna ipotesi di rilancio ed alcuna ipotesi di futuro che non sia una pesante involuzione. Anche per questi motivi, lo riteniamo inaccettabile”. com-Ggz (RADIOCOR)

Carige: Fabi, piano industriale solo per smantellare, e’ inaccettabile -2- (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

 

– Roma, 10 ott – Per il futuro di Carige prosegue la nota Carige firmata dal segretario nazionale Mauro Scarin e dal segretario Fabi Genova Riccardo Garbarino, e’ essenziale proprio in questa fase di definizione del futuro della banca, “che ci sia il pieno coinvolgimento di tutti gli attori in campo nel pieno rispetto, peraltro, dell’esito assembleare”. I sindacalisti aggiungono che per quanto riguarda le chiusure di sportelli non c’e’ chiarezza sui criteri individuati, “che porterebbero ad avere alcuni comuni senza banche, creando una situazione in netto contrasto con la cultura di una realta’ vicina al territorio qual e’ quella, tradizionalmente, di Banca Carige e, riteniamo, anche di Cassa centrale banca”, il futuro partner industriale e azionista di riferimento della ex Cassa di Risparmio di Genova. com-Ggz (RADIOCOR)

CARIGE: FABI, PIANO PRESENTATO IDENTICO A PRECEDENTE, SOLO TAGLI E NIENTE RILANCIO

 

= Roma, 10 ott. (AdnKronos) – “Il piano industriale, presentato dai dirigenti di CARIGE per avviare il confronto con i rappresentanti dei lavoratori, è identico a quello a suo tempo illustrato e se ne discosta unicamente per la variazione di alcuni dati contabili. Risulta pertanto incoerente con le mutate condizioni generali della banca, così come si sono determinate dopo l’assemblea straordinaria dei soci dello scorso 20 settembre”. E’ quanto dichiarano il segretario nazionale Fabi, Mauro Scarin, e il segretario della Fabi di Genova, Riccardo Garbarino. “Rimane quindi un piano volto esclusivamente a smantellare il gruppo bancario: un piano fatto di soli tagli – scrivono in una nota – sia sul fronte dei dipendenti sia per quanto riguarda la rete di sportelli sia per quanto concerne intere lavorazioni e segmenti di clientela. Non presenta, questo piano, alcuna ipotesi di rilancio ed alcuna ipotesi di futuro che non sia una pesante involuzione. Anche per questi motivi, lo riteniamo inaccettabile. Riteniamo, al contrario, essenziale, proprio in questa fase di definizione del futuro della banca, che ci sia il pieno coinvolgimento di tutti gli attori in campo nel pieno rispetto, peraltro, dell’esito assembleare”, continuano Scarin e Garbarino. “Per quanto riguarda gli sportelli da chiudere, non sono chiari i criteri individuati, che porterebbero ad avere alcuni comuni senza banche, creando una situazione in netto contrasto con la cultura di una realtà vicina al territorio qual è quella, tradizionalmente, di Banca CARIGE e, riteniamo, anche di Cassa centrale banca”, concludono i due sindacalisti Fabi. (Mat/AdnKronos)

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