BANCO BPM, POSIZIONI DISTANTI CON I SINDACATI
Marioli (Fabi): « Quando si tratta di riconoscere concretamente e non a parole lo sforzo profuso dai colleghi in un anno di lavoro, la risposta è sempre la stessa: moderazione e richieste non compatibili nel sistema»
«”Più guadagnano e meno vogliono spendere”, il paradigma denunciato dal segretario generale Sileoni, per il rinnovo del contratto nazionale, trova rigida applicazione anche nei gruppi. Quando si tratta di riconoscere concretamente e non a parole lo sforzo profuso dai colleghi in un anno di lavoro, la risposta è sempre la stessa: moderazione e richieste non compatibili nel sistema» è quanto commenta il coordinatore Fabi gruppo Banco Bpm, Piero Marioli, in relazione agli incontri del 16, 17 e 18 ottobre con i vertici del gruppo bancario.
«Organici all’osso, chiusura di oltre 600 sportelli, assunzioni concordate e non effettuate, caos organizzativo e gestionale, pressioni commerciali e “dulcis in fundo” lo scandalo diamanti, fatto ricadere completamente sulle spalle dei colleghi – continua Marioli – crediamo sia sufficiente per richiedere un tangibile riconoscimento per chi quotidianamente si fa carico di gestire tutte e dico tutte queste problematiche».
Dopo gli incontri i segretari coordinatori del gruppo Banco Bpm hanno scritto un comunicato unitario dove spiegano le posizioni contrastanti con l’azienda.
Roma, 21 ottobre 2019