CHEBANCA!, OTTIMI RISULTATI MA NON RICONOSCIUTI
Trattative interrotte tra le sigle e i vertici del gruppo di Mediobanca sul premio di sistema incentivante.
Manfredonia (Fabi): «Troviamo miope l’atteggiamento dell’azienda che, a fronte dello sbandieramento continuo di risultati sempre migliori, si rifiuti di riconoscere a chi quei risultati ha prodotto il giusto riconoscimento»
Trattative interrotte il 17 ottobre tra la Fabi le altre sigle e i vertici di CheBanca!. Causa della rottura l’inspiegabile decisione aziendale, scrivono le organizzazioni sindacali in un comunicato unitario, di ridurre del 31,4% l’importo del premio di sistema incentivante per i lavoratori del gruppo bancario.
Nonostante CheBanca! abbia chiuso la trimestrale con una pioggia di dati positivi e una raccolta netta di 1,6 miliardi di euro, continuano i sindacati nel comunicato, l’azienda non ha accolto la richiesta avanzata dal tavolo sindacale di incrementare l’importo stanziato attingendo proprio dagli utili conseguiti grazie al lavoro dei dipendenti sminuendo, si legge ancora nel documento unitario delle sigle, l’impegno dei lavoratori.
I vertici del gruppo di Mediobanca, dal canto loro, hanno giustificato il rifiuto affermando di «non ritenere particolarmente positivo il risultato di bilancio conseguito nell’anno di riferimento 2018/2019».
«Troviamo miope e poco lungimirante l’atteggiamento dell’azienda che, a fronte dello sbandieramento continuo di risultati sempre migliori si rifiuti di riconoscere a chi quei risultati ha prodotto il giusto riconoscimento» ha commentato il segretario provinciale Fabi e responsabile per il Gruppo MedioBanca, Daniele Manfredonia.
Sono state indette, al riguardo, dal 4 al 8 novembre assemblee di tutti i lavoratori del gruppo CheBanca! su tutto il territorio nazionale.
Roma, 21 ottobre 2019