“VOGLIONO DESTRUTTURARE IL CONTRATTO E AVERE MANI LIBERE NEI GRUPPI”

Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l’incontro in Abi, sono state rilanciate ieri da tutte le agenzie di stampa (Ansa, Agi, AdnKronos, Askanews, LaPresse) e riprese oggi dai principali siti internet oltre che dai quotidiani nazionali e locali.

“VOGLIONO DESTRUTTURARE IL CONTRATTO E AVERE MANI LIBERE NEI GRUPPI”

Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l’incontro in Abi, sono state rilanciate ieri da tutte le agenzie di stampa (Ansa, Agi, AdnKronos, Askanews, LaPresse) e riprese oggi dai principali siti internet oltre che dai quotidiani nazionali e locali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Banche: Sileoni (Fabi), risposte da Abi o blocco trattative (ANSA) – ROMA, 25 OTT – “Siamo al count down: sara’ determinante il prossimo incontro in Abi per continuare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro oppure ciascuno andra’ per la sua strada e questo vuol dire sia il blocco delle trattative all’interno nei gruppi e nelle aziende bancarie sia la mobilitazione fino a un eventuale sciopero”. Lo afferma il segretario generale Fabi Lando Sileoni al termine dell’incontro fra Abi e sindacati. “Il 5 novembre, in particolare, l’Abi deve presentarci risposte concrete su altri temi fondamentali: la parte economica, relativa alla nostra richiesta di aumento medio di 200 euro, e il ripristino dell’articolo 18. Oggi l’Abi ha messo sul tavolo una contro-piattaforma normativa su temi di grande sensibilita’ sociale che per noi e’ inaccettabile sia nel metodo, perche’ ci avevano garantito che si sarebbe discusso solo su quella presentata dai sindacati, sia nel merito perche’ contiene una serie di proposte irricevibili, dalla riforma degli inquadramenti all’area contrattuale fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione” “Durante la riunione – aggiunge – abbiamo pure chiesto che d’ora in poi pretendiamo che si discuta, per la parte economica, solo su dati certificati e che se Abi presentera’ dei numeri e documenti dovra’ farlo su carta intestata, con la firma del direttore generale o del presidente”.

Banche: Sileoni, Abi chiede contro-piattaforma normativa, inaccettabile ‘Risposte concrete su articolo 18 e aumenti o mobilitazione’ (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 25 ott – La Fabi ‘boccia’ le proposte presentate dall’Abi al tavolo per il  rinnovo del contratto nazionale. Il segretario generale, Lando Sileoni, le definisce una “contro-piattaforma” su “temi di grande sensibilita’ sociale che per noi e’ inaccettabile sia nel metodo, perche’ ci avevano garantito che si sarebbe discusso solo su quella presentata dai sindacati, sia nel merito perche’ contiene una serie di proposte irricevibili, dalla riforma degli inquadramenti all’area contrattuale fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione”. Il sindacato, invece, dall’Abi si aspetta risposte concrete sulla parte economica “e il ripristino dell’articolo 18” o sara’ mobilitazione, aggiunge il segretario del sindacato autonomo con maggior rappresentanza nel comparto. “Le banche vogliono avere mani libere e vogliono fare a meno dei sindacati nazionali e aziendali” aggiunge Sileoni. La Fabi chiede che d’ora in avanti “si discuta, per la parte economica, solo su dati certificati e che se Abi presentera’ dei numeri e documenti dovra’ farlo su carta intestata, con la firma del direttore generale o del presidente”. com-Ggz (RADIOCOR)

Banche: Fabi, entro 5/11 risposte concrete da Abi o mobilitazione =(AGI) – Roma, 25 ott. – Aut aut della Fabi all’Abi: rinnovo contrattuale per i bancari o sara’ mobilitazione. “Siamo al count down – avverte il segretario generale del sindacato, Lando Maria Sileoni, dopo aver visto i rappresentanti del Casl Abi a Palazzo Altieri – sara’ determinante il prossimo incontro in Abi per continuare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro oppure ciascuno andra’ per la sua strada e questo vuol dire sia il blocco delle trattative all’interno nei gruppi e nelle aziende bancarie, sia la mobilitazione fino a un eventuale sciopero”. E spiega: “Il 5 novembre, in particolare, l’Abi deve presentarci risposte concrete su altri temi fondamentali: la parte economica, relativa alla nostra richiesta di aumento medio di 200 euro, e il ripristino dell’articolo 18”. (AGI)

Banche: Fabi, entro 5/11 risposte concrete da Abi o mobilitazione (2)= (AGI) – Roma, 25 ott. – “Oggi l’Abi ha messo sul tavolo una contro-piattaforma normativa su temi di grande sensibilita’ sociale – ha continuato Sileoni – che per noi e’ inaccettabile sia nel metodo, perche’ ci avevano garantito che si sarebbe discusso solo su quella presentata dai sindacati, sia nel merito perche’ contiene una serie di proposte irricevibili, dalla riforma degli inquadramenti all’area contrattuale fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione. Le banche vogliono avere mani libere e vogliono fare a meno dei sindacati nazionali e aziendali. Durante la riunione abbiamo pure chiesto che d’ora in poi pretendiamo che si discuta, per la parte economica, solo su dati certificati e che se Abi presentera’ dei numeri e documenti dovra’ farlo su carta intestata, con la firma del direttore generale o del presidente”, aggiunge Sileoni. Il nuovo contratto nazionale, ha spiegato ancora il segretario generale della Fabi durante l’incontro di oggi, “dovra’ tutelare sia le lavoratrici e i lavoratori bancari sia la clientela che rappresenta un bene primario per le banche . Servono regole concrete e socialmente compatibili anche con le esigenze della clientela. Siamo quindi pronti a coinvolgere nelle nostre azioni di lotta tutte le associazioni dei consumatori”. (AGI)

BANCHE: FABI, ENTRO 5 NOVEMBRE RISPOSTE CONCRETE DA ABI O SARA’ MOBILITAZIONE = Roma, 25 ott. (Adnkronos) – “Siamo al count down: sarà determinante il prossimo incontro in Abi per continuare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro oppure ciascuno andrà per la sua strada e questo vuol dire sia il blocco delle trattative all’interno nei gruppi e nelle aziende bancarie sia la mobilitazione fino a un eventuale sciopero”. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l’incontro di oggi con i rappresentanti del Casl Abi a Palazzo Altieri, a Roma. “Il 5 novembre, in particolare, – prosegue Sileoni – l’Abi deve presentarci risposte concrete su altri temi fondamentali: la parte economica, relativa alla nostra richiesta di aumento medio di 200 euro, e il ripristino dell’articolo 18”. “Oggi l’Abi ha messo sul tavolo una contro-piattaforma normativa su temi di grande sensibilità sociale che per noi è inaccettabile sia nel metodo, – spiega Sileoni – perché ci avevano garantito che si sarebbe discusso solo su quella presentata dai sindacati, sia nel merito perché contiene una serie di proposte irricevibili, dalla riforma degli inquadramenti all’area contrattuale fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione”. (segue) (Sec-Arm/AdnKronos)

BANCHE: FABI, ENTRO 5 NOVEMBRE RISPOSTE CONCRETE DA ABI O SARA’ MOBILITAZIONE (2) = (Adnkronos) – “Le banche vogliono avere mani libere e vogliono fare a  meno dei sindacati nazionali e aziendali. Durante la riunione – sostiene – abbiamo pure chiesto che d’ora in poi pretendiamo che si discuta, per la parte economica, solo su dati certificati e che se Abi presenterà dei numeri e documenti dovrà farlo su carta intestata, con  la firma del direttore generale o del presidente” aggiunge Sileoni. “Il nuovo contratto nazionale – ha spiegato il segretario generale  della Fabi durante l’incontro di oggi – dovrà tutelare sia le  lavoratrici e i lavoratori bancari sia la clientela che rappresenta un bene primario per le banche. Servono regole concrete e socialmente  compatibili anche con le esigenze della clientela. Siamo quindi pronti a coinvolgere nelle nostre azioni di lotta tutte le associazioni dei  consumatori”. (Sec-Arm/AdnKronos)

Banche, Sileoni (Fabi): Entro 5 novembre risposte Abi o mobilitazione Milano, 25 ott. (LaPresse) – “Siamo al count down: sarà determinante il prossimo incontro in Abi per continuare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro oppure ciascuno andrà per la sua strada e questo vuol dire sia il blocco delle trattative nei gruppi e nelle aziende bancarie sia la mobilitazione fino a un eventuale sciopero. Il 5 novembre, in particolare, l’Abi deve presentarci risposte concrete su altri temi fondamentali: la parte economica, relativa alla nostra richiesta di aumento medio di 200 euro, e il ripristino dell’articolo 18″. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l’incontro di oggi con i rappresentanti del Casl Abi a Palazzo Altieri, a Roma.”Oggi l’Abi ha messo sul tavolo una contro-piattaforma normativa su temi di grande sensibilità sociale che per noi è inaccettabile sia nel metodo, perché ci avevano garantito che si sarebbe discusso solo su quella presentata dai sindacati, sia nel merito perché contiene una serie di proposte irricevibili, dalla riforma degli inquadramenti all’area contrattuale fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione”. (segue)

Banche, Sileoni (Fabi): Entro 5 novembre risposte Abi o mobilitazione-2- Milano, 25 ott. (LaPresse) – “Le banche – aggiunge Sileoni – vogliono avere mani libere e vogliono fare a meno dei sindacati nazionali e aziendali. Durante la riunione abbiamo pure chiesto che d’ora in poi pretendiamo che si discuta, per la parte economica, solo su dati certificati e che se Abi presenterà numeri e documenti dovrà farlo su carta intestata, con la firma del direttore generale o del presidente”. “Il nuovo contratto nazionale – ha spiegato il segretario generale della Fabi durante l’incontro di oggi – dovrà tutelare sia le lavoratrici e i lavoratori bancari sia la clientela che rappresenta un bene primario per le banche. Servono regole concrete e socialmente compatibili anche con le esigenze della clientela. Siamo quindi pronti a coinvolgere nelle nostre azioni di lotta tutte le associazioni dei consumatori”. ECO

Parti sociali ‘inaccettabile contropiattaforma’.Incontro il 5/11 (di Andrea D’Ortenzio) (ANSA) – ROMA, 25 OTT – Posizioni distanti fra Abi e sindacati sul rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Nell’incontro, rilevano varie fonti, non sono mancati toni accesi alla presentazione da parte dell’associazione bancaria di una serie di proposte normative che i sindacati hanno definito una “contropiattaforma” (rispetto a quella dei sindacati), liquidandola come ‘inaccettabile’. Le parti si sono cosi’ lasciate rimandando al prossimo incontro del 5 novembre mentre a questo punto si fa concreto il rischio del blocco della trattativa e di uno sciopero della categoria. Sono in programma nei prossimi giorni alcune riunioni ristrette fra i segretari generali e quello del Casl Abi Poloni. Tutti i sindacati (Fabi, First, Uilca, Unisin) hanno bollato cosi’ come irricevibili le proposte normativa pensate dalle banche sia nel metodo (l’idea era di discutere solo su quella presentata dai sindacati) che nel merito: dalla riforma degli Inquadramenti all’area contrattuale, con la semplificazione rispetto agli attuali 13 livelli, fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione. “Intenzione delle banche, come si legge nel documento, e’ di arrivare a “un contratto !aperto’ anche a nuove attivita’ e servizi in via di ampliamento ‘nelle imprese e gruppi bancari” e chiedere anche l’aggiornamento dell’elenco indicativo delle attivita’ complementari e/o accessorie appaltabili. A far scattare le ire dei sindacati come spiega il segretario Fabi Lando Sileoni sono anche altri elementi: “il 5 novembre, in particolare, l’Abi deve presentarci risposte concrete su temi fondamentali: la parte economica, relativa alla nostra richiesta di aumento medio di 200 euro, e il ripristino dell’articolo 18”. E per Masi (Uilca) “sono insufficienti gli elementi forniti sui diritti e sulle tutele. Non possiamo accettare che Lavoratori colpiti da procedimenti disciplinari siano gli unici a pagare, mentre vengono assolti Ceo e manager”. E infine Colombani (First Cisl) che lancia un avvertimento: sul “tentativo di ridurre i salari. Per noi e’ inaccettabile”. “L’Abi ci propone, attraverso la ridefinizione della scala parametrale, l’introduzione di un salary cap che – spiega il leader dei bancari della Cisl – comporta un taglio retributivo di 9mila euro. Un’ipotesi che ovviamente non prendiamo nemmeno in considerazione”. (ANSA).

Banche: trattativa in salita sul contratto, sindacati pronti a mobilitazione/PREVISTO Di Paolo TavellaMilano, 25 ott. (LaPresse) – Torna in salita la trattativa per il rinnovo del contratto del settore bancario. Nel corso di un incontro con i sindacati, l’Abi ha messo sul tavolo un documento con nuove proposte e una serie indicazioni normative in cui si chiede tra l’altro di arrivare a una sorta di contratto aperto anche a nuove attività. Una mossa che ha indispettito i sindacati che l’hanno prontamente respinta al mittente. Spiega Lando Maria Sileoni segretario della Fabi: “Oggi l’Abi ha messo sul tavolo una contro-piattaforma normativa su temi di grande sensibilità sociale che per noi è inaccettabile sia nel metodo, perché ci avevano garantito che si sarebbe discusso solo su quella presentata dai sindacati, sia nel merito perché contiene una serie di proposte irricevibili, dalla riforma degli inquadramenti all’area contrattuale fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione”. Dopo lo stop di oggi un nuovo incontro è in calendario per il prossimo 5 novembre. Data che per Sileoni dovrà rappresentare una sorta di ultima chiamata: “Siamo al count down finale, sarà determinante il prossimo incontro in Abi: o si riapre il negoziato oppure ciascuno andrà per la sua strada e questo vuol dire sia il blocco delle trattative nei gruppi e nelle aziende bancarie sia la mobilitazione fino a un eventuale sciopero”, dice. Sileoni indica una serie di paletti: “Il 5 novembre Abi deve presentarci risposte concrete su altri temi fondamentali: la parte economica, relativa alla nostra richiesta di aumento medio di 200 euro, e il ripristino dell’articolo 18”. E su questo e non su altro che si deve svolgere il confronto. Per Sileoni invece “le banche vogliono avere mani libere e vogliono fare a meno dei sindacati nazionali e aziendali. Durante la riunione abbiamo pure chiesto che d’ora in poi pretendiamo che si discuta, per la parte economica, solo su dati certificati e che se Abi presenterà numeri e documenti dovrà farlo su carta intestata, con la firma del direttore generale o del presidente”.Diversa e conciliante la posizione di Abi. “Nell’ottica di proseguire il negoziato – dice Salvatore Poloni, Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro dell’Abi – abbiamo fornito oggi un quadro ampio sui profili normativi contenuti nella piattaforma sindacale per il rinnovo e su cui vogliamo confrontarci, secondo il percorso condiviso a luglio scorso”.

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