CCB, AVANTI CON LE TRATTATIVE

La Fabi e le altre sigle impegnate nella trattativa per la costituzione di un’unica società di servizi e il passaggio per i dipendenti, coinvolti nel processo di fusione, dal contratto dei metalmeccanici a quello del credito. Mazzucchi: « La nuova società che la Capogruppo vuole costituire è di fondamentale importanza non solo per i 640 lavoratori direttamente interessati ma per tutti gli 11 mila colleghi che fanno parte del Gruppo»

CCB, AVANTI CON LE TRATTATIVE

Prosegue la trattativa tra la Fabi le altre organizzazioni sindacali con i vertici del gruppo bancario Cassa centrale banca per la riorganizzazione della “Macchina Operativa di Gruppo” che punta alla costituzione di un’unica società di servizi finanziari attraverso la fusione in Phoenix di CSD (Centro servizi Direzionali), IBT (Informatica Bancaria Trentina), SBA (servizi bancari associati), SBS (Bologna Servizi Bancari) e CESVE Centro Servizi Veneto).

Durante gli incontri del 14 e 15 novembre i sindacati hanno ribadito alla controparte l’importanza di negoziare sulle ricadute occupazionali e la mobilità dei 640 lavoratori coinvolti che sono distribuiti nelle sedi di Trento, Cuneo, Padova, Bologna, Palazzo sull’Oglio e Bari.
Cassa centrale banca, per il momento, ha confermato che i dipendenti continueranno a svolgere il proprio lavoro nelle sedi di appartenenza.

Tra i temi caldi affrontanti durante il tavolo di confronto ci sono stati, inoltre, il piano industriale del progetto di riorganizzazione delle sei società interessate e il passaggio al contratto nazionale del credito cooperativo per i lavoratori della società IBT, ai quali al momento è applicato il contratto nazionale dei metalmeccanici.

«La nuova società che la Capogruppo vuole costituire è di fondamentale importanza non solo per i 640 lavoratori direttamente interessati ma per tutti gli 11 mila colleghi che fanno parte del Gruppo» ha commentato il segretario coordinatore Fabi gruppo Ccb, Domenico Mazzucchi, «Infatti il successo del progetto industriale andrà a impattare sulla efficienza e sulla qualità dei servizi erogati alle bcc e rappresenterà un importante fattore competitivo».

Per la Fabi e le altre sigle un punto fermo della trattiva in corso è che il progetto di fusione valorizzi le professionalità oggi esistenti presso le diverse società del Gruppo. A tal riguardo il coordinatore Mazzucchi ha spiegato come «Il nuovo contratto integrativo della nuova società, risultante dall’armonizzazione dei contratti integrativi, deve confermare questo intendimento. Nei prossimi incontri rappresenteremo questi obiettivi e verificheremo le volontà aziendali in tal senso».
I prossimi appuntamenti con la banca sono previsti per il 12, 16 e 17 dicembre.

Roma, 20 novembre 2019

 

 

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