ACCORDI IN UBI, TUTELE SULLE ESTERNALIZZAZIONI

Scola: “Abbiamo dato certezze e garanzie a tutti i lavoratori coinvolti”. Citterio: “L’accordo firmato diventa un segnale forte e concreto per il futuro del personale coinvolto, sia ceduto che distaccato”

ACCORDI IN UBI, TUTELE SULLE ESTERNALIZZAZIONI

La Fabi e le altre organizzazioni sindacali hanno firmato ieri un duplice accordo sull’esternalizzazione di rami d’azienda del Gruppo Ubi che confluiranno nelle newco di Accenture e Bcube.
I lavoratori coinvolti sono 102, cui vanno sommati 95 dipendenti in distacco su vari poli del gruppo. Tutti i lavoratori coinvolti si vedranno riconosciute garanzie e tutele previste dal contratto nazionale del credito.

Pur ribadendo la totale ed assoluta contrarietà ad operazioni che comportino l’uscita dal perimetro del gruppo di lavoratrici e lavoratori, la Fabi esprime soddisfazione per le garanzie ottenute per le colleghe ed i colleghi coinvolti e per il mantenimento dell’area contrattuale, tema di estrema importanza, specie in un momento così cruciale per il rinnovo del contratto nazionale.
“L’accordo raggiunto dà certezze e garanzie ai tanti colleghi che oggi sono toccati dalle esternalizzazioni – dichiara Fabio Scola, Segretario Nazionale FABI - Garanzie occupazionali per 15 anni, mantenimento del contratto del credito e specifiche previsioni economiche e normative di secondo livello sono risposte concrete e strategiche anche in previsione del nuovo piano industriale atteso nel Gruppo UBI.”

Paolo Citterio, coordinatore nazionale Fabi Gruppo Ubi, ribadisce la totale contrarietà sulla procedura di esternalizzazione e l’iniziale attacco all’area contrattuale stessa, riconoscendo però l’ottima gestione della trattativa: “Il risultato ottenuto, sia in tema normativo che in garanzie e tutele, diventa un segnale forte e concreto per il futuro del personale coinvolto, sia ‘ceduto’ che ‘distaccato’. Per i futuri dipendenti assunti nelle due società cessionarie, l’estensione dell’area contrattuale e l’applicazione del contratto del credito tempo per tempo vigente, sono la giusta ed unica risposta all’attacco della categoria stessa ed alla politica delle esternalizzazioni”.
Quella raggiunta nell’incontro di ieri, in effetti, costituisce un’intesa che va ad ottimizzare tutte quelle raggiunte finora in tema di esternalizzazioni. In sintesi: a tutti i lavoratori coinvolti è riconosciuto il contratto nazionale del credito; viene garantita la contrattazione integrativa attualmente vigente in Ubi per 5 anni, al termine dei quali sarà applicata quella delle due società cessionarie; nell’eventualità di tensioni occupazionali nei prossimi 15 anni, i lavoratori potranno chiedere di rientrare nel gruppo Ubi. La possibilità di rientro è prevista anche nei casi di diversa dislocazione della sede operativa (oltre i 75 km) o di trasferimento dei rapporti di lavoro a vario titolo ad una nuova società, salvo che questa non si impegni all’applicazione dell’accordo di mancato rinnovo del contratto di fornitura.

Bergamo, 29 novembre 2019

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