ICCREA, LA FABI STUDIA LE PROSSIME TRATTATIVE
Ieri a Roma la riunione del coordinamento nazionale della Federazione. Mazzoldi: «Abbiamo presentato gli argomenti che dovranno essere affrontati propedeuticamente per l’avvio della trattativa del contratto nazionale in attesa della presentazione dei piani industriali»
«Ieri il primo incontro del coordinamento nazionale Bcc. È stata portata l’attenzione sul protocollo d’intesa firmato il 9 gennaio. Abbiamo presentato gli argomenti che dovranno essere affrontati propedeuticamente per l’avvio della trattativa del contratto nazionale in attesa della presentazione dei piani industriali». È il commento del coordinatore Fabi gruppo Iccrea, Pier Giuseppe Mazzoldi a seguito della riunione del 10 dicembre con i componenti del coordinamento nazionale Fabi Iccrea, tenutasi a Roma, alla presenza del segretario nazionale Fabi di riferimento, Luca Bertinotti, e il coordinatore nazionale Fabi del gruppo Raiffeisen, Werner Pedoth.
Durante l’incontro sono state tracciate le linee guida per le prossime trattative con i vertici del gruppo bancario con particolare attenzione alla volontà, da parte dell’azienda, di voler procedere all’uscita di 1.300 lavoratori, con esodi volontari e “quota 100”, delle 140 Bcc associate. Sono stati, inoltre, affrontati i temi riguardo lo sviluppo di attuazione e realizzazione del contratto nazionale firmato a gennaio, i tempi di presentazione della piattaforma rivendicativa del nuovo contratto, l’andamento degli enti bilaterali di settore con particolare riferimento al Fondo Pensione Nazionale, di cui Pier Giuseppe Mazzoldi è il Presidente, e la costituzione del Cda del Fondo di “Sostegno all’occupatibilità, occupazione e reddito” di cui la designazione, e successiva formalizzazione, all’incarico di amministratore riguarda il componente del coordinamento Fabi Iccrea, Mario Nava.
Il coordinatore Mazzoldi ha puntualizzato durante la riunione che «La stagione è completamente diversa e troppe libertà nella gestione delle trattative nei processi di riorganizzazione e/o decentramento delle prestazioni lavorative, nei processi di fusione, concentrazione e trasferimenti di rami d’azienda e nei processi di ristrutturazione, innovazioni tecnologiche che possono comunque comportare esuberi di personale devono essere gestite con le Rsa ma coordinate e definite a livello nazionale, perché troppe sono le implicazioni che possono ricadere sul grande lavoro che sta portando avanti il segretario generale Lando Maria Sileoni».
Roma, 11 dicembre 2019