PENSIONATI, LE RICHIESTE DELLA FABI
In un recente documento del Coordinamento nazionale della Federazione, tutte le priorità per chi ha smesso di lavorare
Il ripristino completo degli indici per la rivalutazione all’inflazione, il calcolo delle pensioni sulla base dei contributi effettivamente versati e le nuove norme per definire i criteri di calcolo, soprattutto per assegni ingiustificati non coperti da versamenti e misure riguardanti la macchina burocratica dell’Inps, tuttora costosa e inefficiente. Questi gli argomenti approvati dal coordinamento nazionale pensionati ed esodati Fabi in un recente documento inviato anche alle istituzioni.
«Nella legge di bilancio per il 2020, i problemi dei pensionati hanno trovato uno spazio troppo esiguo» ha commentato il segretario nazionale Fabi, Fabio Scola e in «materia previdenziale ci sono state solo proroghe e piccoli aggiustamenti».
Accanto alla reiterazione di Quota 100, Ape social, Opzione donna e pensione di cittadinanza, è previsto, in tema di rivalutazione dell’assegno, all’inflazione un modestissimo aumento di 6-8 euro lordi annui solo per le prime due fasce di reddito più basse. Positiva, secondo la valutazione del Coordinamento nazionale pensionati ed esodati Fabi, è l’annunciata abolizione del superticket sulla diagnostica; mentre appare preoccupante il progressivo disimpegno nelle prestazioni della sanità pubblica.
Le richieste della Fabi si affiancano alle promesse avanzate da varie forze politiche per i prossimi anni: una legge quadro sulla non autosufficienza; la riforma dell’Irpef (la più alta in Europa); un riordino delle agevolazioni fiscali; l’istituzione di un fondo per i giovani (pensione di garanzia).
Roma, 7 gennaio 2020