VICENDA GIUDIZIARIA A LIETO FINE PER LAVORATORE BANCARIO DELLA FABI

Esperto imprenditore cita in giudizio lavoratore bancario: il tribunale accoglie la tesi difensiva del lavoratore, rigetta la domanda e condanna l’imprenditore al pagamento delle spese legali e rimborso al lavoratore citato

VICENDA GIUDIZIARIA A LIETO FINE PER LAVORATORE BANCARIO DELLA FABI

È questo il positivo epilogo di una vicenda​ giudiziaria che ha recentemente riguardato, come involontario protagonista, un lavoratore bancario del Friuli Venezia Giulia, supportato, per l’intera vicenda, dallo​ staff giuridico del Sab Federazione della Fabi di Udine,​ sotto l'attenta​ direzione del ​dirigente sindacale​ Sergio Buttazzoni. Un caso che riveste, data l'attualità della materia, un interesse generale per tutti i lavoratori addetti​ al settore​ di operatività di cui la pronuncia​ si è occupata.

Questi, in breve, i fatti: un facoltoso investitore ed imprenditore, non potendo citare in giudizio l'istituto bancario (Veneto Banca)​ - in quanto posto in liquidazione coatta -​ promuove azione civile di danno direttamente nei confronti del dipendente che curò la negoziazione, addebitandogli il fatto di avergli celato l'effettiva situazione della banca emittente, il valore​ oggettivo dei titoli e, in generale, la violazione dei doveri informativi necessari per compiere un investimento oculato.

Le difese del lavoratore sono state incentrate sul fatto che la qualità del soggetto agente, noto imprenditore e titolare di incarichi di prestigio in importanti realtà economiche locali, lo connotavano non come un qualsiasi risparmiatore bensì come un investitore esperto. Le pregresse esperienze in materia (diverse le cariche rivestite in varie società) e le competenze del soggetto, equiparabili a quelle di un banchiere, escludevano del tutto la possibilità di omissioni informative imputabili al lavoratore stesso, del quale è stata dimostrata l’assoluta​ buona fede e​ correttezza.

Il dipendente bancario era assolutamente convinto che la banca godesse di una buona situazione economica: a riprova di ciò, egli stesso aveva sottoscritto l’offerta in opzione di azioni Veneto banca.

Il tribunale ha quindi respinto le domande perché totalmente infondate in fatto e in diritto, accogliendo pienamente la tesi difensiva del dipendente: oltre al rimborso delle spese legali, l’imprenditore è stato anche condannato ad un risarcimento al lavoratore.​

 

Udine, 8 gennaio 2020

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