VITTORIA DELLA FABI CONTRO LA CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA
Una sentenza del Tribunale di Siena dà ragione a un dirigente della Federazione, Maurizio Cecchelli, ingiustamente demansionato e discriminato per la sua appartenenza sindacale
Nuova vittoria giudiziaria per la Fabi. Il Tribunale di Pisa ha dato ragione a un dipendente della Cassa di Risparmio di Volterra, Maurizio Cecchelli, assistito dall’avvocato Paolo Berti, ingiustamente demansionato e discriminato dall’azienda per la sua affiliazione sindacale alla Fabi. I fatti risalgono al 2012 quando Maurizio Cecchelli, dipendente della Cassa di Risparmio di Volterra dal 2009, si vide contestare dal Vice Direttore generale della Banca l’iscrizione al Sab Fabi della provincia; durante il colloquio gli vennero rivolte minacce di gravi conseguenze sul piano lavorativo ove egli non avesse rinunciato all’adesione alla Fabi, minacce che tuttavia non intimorirono il Cecchelli.
Ad ottobre del 2012, la Banca trasferì il sindacalista dalla direzione generale alla Filiale locale di Ponsacco con mansioni di addetto al front office, cui seguirono nel tempo ulteriori discriminazioni a cagione della sua iscrizione al Sindacato.
«Si tratta di una decisione assai importante perché l’accertamento della natura discriminatoria, per ragioni sindacali, dei comportamenti aziendali è piuttosto rara in giurisprudenza e, per quanto mi consta, pressoché sconosciuta nel mondo del lavoro bancario; é un primo passo per ridare dignità alla persona del lavoratore/sindacalista della Fabi» ha commentato la sentenza l’avvocato Paolo Berti, che ha seguito la vertenza di Cecchelli e legale della Fabi.
La banca stata condannata dai giudici al reintegro di Cecchelli nelle mansioni svolte prima del 2013, nonché al pagamento in suo favore della somma di 35.000 euro di risarcimento del danno, oltre al rimborso delle spese giudiziarie.
Roma, 13 febbraio 2020