MARIOLI: “IN BANCO BPM NON ACCETTEREMO ALTRI TAGLI AL PERSONALE E CHIUSURE DI SPORTELLI”
Il coordinatore Fabi nel gruppo guidato da Giuseppe Castagna espone la posizione del sindacato, in vista del piano industriale, in un’ampia intervista a MF-Milano Finanza
“Sulla cessione degli UTP faremo muro”. La posizione della Fabi, espressa senza mezzi termini dal coordinatore nazionale in Banco Bpm, Piero Marioli, è chiara. Il sindacato sta affilando le armi in vista del piano industriale del gruppo bancario.
Se le anticipazioni di Castagna sembrano andare verso un intervento riorganizzativo nell’area dei cosiddetti crediti UTP, i sindacati, FABI in testa, non sono affatto d’accordo. L’esperienza degli NPL non ha certo lasciato un buon ricordo: “La gestione dei crediti marci avrebbe dovuto rappresentare, secondo Castagna, il fiore all’occhiello del gruppo. E invece le sofferenze sono state svendute”, ricorda Marioli.
Che, nei giorni scorsi, insieme ai rappresentanti delle altre sigle sindacali, ha incontrato il condirettore generale di Banco BPM, Salvatore Poloni, presidente del Casl Abi, al quale ha ribadito il concetto.
I numeri al momento trapelati “sono tutti inaccettabili. A cominciare dalla chiusura di 300-350 sportelli che corre il rischio di impoverire il territorio e, ovviamente, dalla riduzione del personale di 1.000 unità, con danni professionali ed economici per i colleghi”, è la denuncia del coordinatore Fabi.
In un contesto che vede già un numero di organici così ridotto all’osso da rendere ingestibile anche il tema fondamentale della formazione: per i lavoratori è oggi difficile riuscire a seguire non solo i corsi di formazione facoltativa, ma anche i percorsi formativi obbligatoriamente previsti per legge.
Se sono numerosi gli aspetti critici all’interno del gruppo bancario, anche a causa di una fusione -quella del 2016 tra Banco Popolare e Bpm – che ha unito due realtà probabilmente poco amalgamabili, è invece buona la situazione dal punto di vista sindacale.
Molti gli accordi di rilievo raggiunti con l’azienda: “Importanti sono stati sia l’accordo quadro sia l’accordo sulle relazioni industriali. E poi quello del 24 ottobre 2019 sul premio aziendale e welfare che garantisce, nel 2020, un incremento di oltre il 37% del premio, a tutti, sull’anno precedente” dichiara Marioli. E prosegue: “La nostra organizzazione dedica estrema importanza ad un confronto continuo su tutte le problematiche della categoria. Non è un caso se siamo il primo sindacato in Banco Bpm con 7.000 iscritti”.
Milano, 19 febbraio 2020