POP BARI, SINDACATI: SU EMERGENZA BANCA LATITANTE
La Fabi e le altre organizzazioni sindacali denunciano le inadempienze nella gestione dell’emergenza sanitaria in corso. Mosaico: «Clima teso, in questa situazione commissari insistono per avviare procedure piano industriale»
«Ancora oggi i dispositivi di protezione individuale non sono a disposizione della totalità dei dipendenti che, in molti casi, hanno dovuto provvedere personalmente». È quanto denunciano la Fabi e le altre organizzazioni sindacali in Banca Popolare di Bari. Nell’istituto di credito, commissariato a dicembre, le misure adottate nell'ambito dell'emergenza coronavirus sono, ancora oggi, tardive, confuse, lacunose ed incomplete.
I sindacati ricordano come il protocollo sottoscritto lo scorso 24 marzo, da Abi e dalle segreterie nazionali, «evidenzia che per qualsiasi operazione da effettuarsi presso i punti operativi, comprese le operazioni di cassa, è necessario fissare un appuntamento». A questo proposito le organizzazioni sindacali chiedono di prevedere la riapertura delle filiali in maniera graduale ed a giorni alterni nei comuni dove la banca opera con un solo sportello, e di rivedere l’accorpamento delle filiali nelle piazze dove sono presenti più sportelli, in molti casi distanti decine di chilometri.
«Nella Banca Popolare di Bari si percepisce un delicato clima aziendale – è intervenuto Gianfranco Mosaico, coordinatore Fabi Pop Bari – reso ancor più teso dalla dichiarazione dei commissari, che nonostante la situazione emergenziale, comunicano un prossimo confronto nell’ambito delle procedure relative ad un imminente piano industriale, in barba agli sforzi che le lavoratrici ed i lavoratori tutti stanno profondendo, in una situazione che vede gli stessi operare in condizioni di estrema difficoltà. Una difficoltà determinata da un adeguamento tardivo ed incompleto in merito alle disposizioni emanate dalle autorità, per poter preservare i colleghi dai rischi epidemiologici, e non da ultimo, da direttive organizzative che creano ulteriore confusione e smarrimento tra i colleghi. La Fabi esige che i dipendenti della Banca Popolare di Bari possano essere considerati non come meri dati numerici, su cui predisporre un piano industriale, ma soprattutto che agli stessi venga garantito il principio essenziale del diritto alla salute», ha concluso Mosaico.
Bari, 27/03/2020
Coronavirus: sindacati bancari, prelevare pensioni da bancomat (ANSA) – BARI, 27 MAR – “Rivolgiamo un appello ai pensionati e alle pensionate pugliesi che hanno l’accredito della loro pensione su un conto corrente presso un istituto bancario affinche’, a partire dall’1 di aprile, prelevino la loro pensione dagli sportelli bancomat senza accedere in filiale”: i segretari regionali delle sigle sindacali dei bancari (Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin) chiedono la collaborazione degli anziani affinche’ si rispetti l’indicazione di ridurre gli accessi nelle agenzie bancarie (dove puo’ avvenire solo su appuntamento), andando incontro alle precauzioni per la lotta alla diffusione del Coronavirus. “Per coloro che fossero sprovvisti di carta bancomat ricordiamo che, in questo periodo di assoluta emergenza sanitaria nazionale, l’accesso alle filiali puo’ avvenire solo previo appuntamento telefonico. Queste misure – aggiungono i sindacati – sono necessarie per evitare inutili assembramenti, pericolosi in quanto potenziali diffusori del contagio da Covid19. Questo senso di responsabilita’ e’ necessario per la salvaguardia della vostra salute e di quella dei dipendenti bancari”. “Quella dei dipendenti bancari e’ infatti una di quelle categorie obbligate a lavorare perche’ assicurano quello che viene definito ‘servizio pubblico essenziale’. Si tratta di lavoratori e lavoratrici che non possono rispondere all’appello ‘io resto a casa’ perche’ costretti a uscire per recarsi al proprio posto di lavoro mettendo a repentaglio la loro salute e quella dei loro famigliari”, concludono le sigle sindacali.(ANSA). YYC-CML 27-MAR-20 11:04 NNNN