«BANCARI FONDAMENTALI ALLA COLLETTIVITÀ»
Intervistato da una tv locale per l’emergenza Coronavirus, il coordinatore regionale della Fabi di Reggio Calabria, illustra il quadro, sul territorio, del settore oltre che delle lavoratrici e dei lavoratori.
«Le banche non si sono fermate, c’è un esercito di quasi 300mila lavoratori bancari al lavoro, in Italia e in Calabria». Il coordinatore Fabi di Reggio Calabria, Paolo Ginestra, intervistato dall’emittente regionale “Telemia” fa un quadro della situazione attuale dei lavoratori bancari sul suo territorio alle prese con l’emergenza Coronavirus. Mentre in tutta Italia la situazione rimane estremamente complessa, e quasi tutte le attività lavorative sono bloccate dai decreti ministeriali, le lavoratrici e i lavoratori bancari continuano ad assicurare un fondamentale servizio alla collettività, con tutti i rischi connessi, «In questo periodo stiamo riscoprendo l’essenzialità del servizio bancario» ha osservato Ginestra all’emittente locale. «Il presidente Mattarella, il presidente Conte, i ministri hanno ringraziato tutti i lavoratori che stanno proseguendo la loro attività lavorativa. Non ho, purtroppo, sentito un ringraziamento ai bancari da parte di nessuno» aggiunge non senza amarezza il responsabile provinciale Fabi.
Sin dall’inizio dell’emergenza, la Fabi e le altre organizzazioni sindacali si sono mosse tempestivamente avanzando richieste in Abi, sempre più stringenti in una situazione che andava via via peggiorando, per garantire l’incolumità e la totale sicurezza della salute dei lavoratori bancari. Ginestra ha illustrato, nel dettaglio, la situazione nella provincia di Reggio Calabria: «Nel nostro territorio, abbiamo riscontrato estrema disponibilità da parte delle varie direzioni locali delle aziende. In casi specifici, in comuni particolarmente colpiti e dichiarati zona rossa, abbiamo ottenuto la chiusura di alcune agenzie. Siamo, tuttavia, ancora in attesa di ottenere tutti gli strumenti necessari – come gli schermi in plexiglass, non ancora presenti in tutte le agenzie – per permettere ai lavoratori di svolgere le loro mansioni in piena sicurezza».
Il coordinatore Fabi ha affrontato, poi, l’argomento digitalizzazione, sottolineando come questa realtà fosse già attiva in banca da ben prima di questa emergenza. “Abbiamo applicato lo smart-working, come previsto dal dpcm, ma il bancario è sempre, comunque, presente. È vicino alla clientela, sempre a disposizione del cliente. Il lavoratore bancario c’è e ci sarà sempre per i suoi clienti, per quelle aziende che per decreto sono rimaste attive sul territorio e che hanno, quindi, anche la necessità di interfacciarsi con la banca. I lavoratori non si sono fermati, c’è un esercito di quasi 300mila bancari al lavoro”.
Quanto al pagamento delle pensioni, Ginestra spiega di aver «scritto al prefetto chiedendo il presidio delle forze dell’ordine, soprattutto per le grandi agenzie sul territorio. L’afflusso sarà alto: alcune aziende hanno pertanto cercato di scaglionare le presenze tramite appuntamento. Siamo certi del supporto da parte delle forze dell’ordine, che vediamo quotidianamente impegnate nella loro opera di presidio dei territori. Tuttavia, noi invitiamo, sempre, ad usare il bancomat e, se proprio non si può fare a meno, telefonare in banca e prendere appuntamento. Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha chiesto fortemente al governo due cose: l’applicazione del golden power, e una politica di helicopter money. Non c’è rischio che le banche chiudano o non eroghino i soldi, e i soldi sono al sicuro sui conti correnti».
Reggio Calabria, 31 marzo 2020