“DECRETO LIQUIDITÀ? NON SONO AUTOMATICI I 25.000 EURO”
Intervista al segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Radio Cusano Campus rilanciata dalle agenzie di stampa
Intervista al segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Radio Cusano Campus rilanciata dalle agenzie di stampa
CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘DECRETO LIQUIDITA’? NON SONO AUTOMATICI I 25MILA EURO’ = Roma, 20 apr. – (Adnkronos) – Sul decreto liquidità, “abbiamo tre fasce di prestiti: il primo fino a 25mila euro. Non è automatico che il rappresentante dell’azienda che va in banca ottenga i 25mila Euro. Questi soldi devono nascere dal 25% della voce ricavi. E’ sufficiente avere un documento d’identità, serve un’autocertificazione dei ricavi e poi sottoscrivere un modulo. Dopodiché, in pochissime ore l’azienda avrà i soldi sul conto corrente e potrà ripagare il prestito dopo una moratoria di 24 mesi”. Così Lando Maria Sileoni, segretario generale FABI (Federazione autonoma bancari italiani) ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Poi c’è la fascia da 25mila a 800mila euro: “qui c’è una garanzia statale al 90%. Anche qui vale la regola del 25% dei ricavi. Ci sarà un’istruttoria da parte della banca. Dal momento in cui viene presentata la domanda passeranno circa una quindicina di giorni prima dell’erogazione del prestito. Poi c’è la fascia sopra gli 800mila euro, anche qui è previsto il 25% ma non dei ricavi, bensì del fatturato”. (segue) (Ler/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 20-APR-20 08:55
CORONAVIRUS: SILEONI (FABI), ‘DECRETO LIQUIDITA’? NON SONO AUTOMATICI I 25MILA EURO’ (2) = (Adnkronos) – Quanto alle tensioni nelle filiali, Sileoni spiega che “nell’ultimo mese abbiamo registrato diversi episodi, le forze dell’ordine ne sono a conoscenza. Ci sono stati atti di violenza, prevaricazioni ed offese ai lavoratori bancari, minacce ai direttori. Questo è un problema che parte da lontano, il sistema bancario paga anche i recenti scandali bancari e il fatto che la politica abbia la convinzione che parlare bene del settore bancario in Italia possa far perdere voti”. A questo, spiega Sileoni, “si aggiunge la crisi economica drammatica e si fa presto a prendersela con chi lavora in banca. Questo deve assolutamente fermarsi. Abbiamo scritto al Viminale e il ministro dell’Interno e i prefetti hanno subito recepito la nostra richiesta”. Infine le rapine: “ovviamente in questo periodo sono quasi allo zero. Però è un po’ di tempo che durante la notte vanno con i pickup, agganciano i bancomat e se li portano via”. (Ler/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 20-APR-20 08:55