«I LAVORATORI BANCARI RISCHIANO LA VITA PER FORNIRE UN SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE»
In diretta a Uno Mattina su RaiUno, il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni: «Il clima critico verso il settore permane, non c’è distinzione tra chi sta in trincea e ci mette la faccia e chi gestisce le banche».
«Nonostante i ritardi pubblici, i direttori delle agenzie, da almeno dieci giorni, hanno contattato preventivamente tutte le aziende clienti. Noi, in anticipo, eravamo preparati. Il governo ha dato l’annuncio del decreto liquidità e noi eravamo pronti, ma subito dopo si sono dimenticati del nullaosta della Commissione europea, che mancava, ed è arrivato solo dopo una settimana. Negli ultimi giorni, si sono registrati due ritardi: uno da parte del Fondo di garanzia delle pmi e l’altro da parte della Sace che ha sottoscritto l’accordo con Abi solo l’altra notte». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato alla trasmissione Uno Mattina su RaiUno. «Abbiamo espresso due motivi di preoccupazione. Il primo – ha aggiunto Sileoni – per il clima che si è creato negli ultimi anni, e in particolare in questo periodo, intorno al mondo delle banche, perché la gente non fa distinzione tra chi le gestisce e ha delle responsabilità maggiori rispetto a chi sta allo sportello e ci mette la faccia. Voglio ricordare a tutti che siamo un servizio pubblico essenziale, siamo in trincea e abbiamo avuto anche noi i nostri morti. Dall’altro c’è la nostra consapevolezza che la politica, quando esprime un giudizio sul settore bancario, lo fa con molto scetticismo: perché parlare bene delle banche e di chi lavora in banca farebbe perdere consenso elettorale. Ma c’è gente che sta allo sportello, che sta rischiando la vita e che vuole dare un servizio alla clientela».
Roma, 21 aprile 2020
Banche: Sileoni, ritardi prestiti sono pubblici, non nostri Ci sono lavoratori che rischiano vita dietro a sportello (ANSA) – MILANO, 21 APR – Il segretario generale della Fabi Lando Sileoni punta il dito contro “due ritardi” che si sono generati nella vicenda dei prestiti alle imprese garantiti dallo Stato per l’emergenza coronavirus, perche’ “nonostante i ritardi pubblici, i direttori delle agenzie, da almeno dieci giorni, hanno contattato preventivamente tutte le aziende clienti e noi, in anticipo, eravamo preparati”. Un ritardo, spiega ai microfoni di Rai Uno Mattina, e’ dovuto al Fondo di garanzia delle Pmi e l’altro alla Sace che “ha sottoscritto l’accordo con Abi solo l’altra notte”. “Abbiamo espresso due motivi di preoccupazione – ha proseguito il sindacalista – per il clima che si e’ creato negli ultimi anni, e in particolare in questo periodo, intorno al mondo delle banche, perche’ la gente non fa distinzione tra chi le gestisce e ha delle responsabilita’ maggiori rispetto a chi sta allo sportello e ci mette la faccia”. “Voglio ricordare a tutti che siamo un servizio pubblico essenziale – ha sottolineato – siamo in trincea e abbiamo avuto anche noi i nostri morti”. Secondo Sileoni poi “c’e’ la nostra consapevolezza che la politica, quando esprime un giudizio sul settore bancario, lo fa con molto scetticismo: perche’ parlare bene delle banche e di chi lavora in banca farebbe perdere consenso elettorale”. “Ma c’e’ gente – conclude – che sta allo sportello, che sta rischiando la vita e che vuole dare un servizio alla clientela”.(ANSA). VE 21-APR-20 08:26
Dl imprese: Fabi, prestiti a rilento per ritardi pubblici = (AGI) – Roma, 21 apr. – “Nonostante i ritardi pubblici, i direttori delle agenzie, da almeno dieci giorni, hanno contattato preventivamente tutte le aziende clienti. Noi, in anticipo, eravamo preparati. Il governo ha dato l’annuncio del decreto liquidita’ e noi eravamo pronti, ma subito dopo si sono dimenticati del nullaosta della Commissione europea, che mancava, ed e’ arrivato solo dopo una settimana. Negli ultimi giorni, si sono registrati due ritardi: uno da parte del Fondo di garanzia delle pmi e l’altro da parte della Sace che ha sottoscritto l’accordo con Abi solo l’altra notte”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato alla trasmissione Uno Mattina su RaiUno. (AGI)Ila (Segue) 210922 APR 20
Dl imprese: Fabi, prestiti a rilento per ritardi pubblici (2)= (AGI) – Roma, 21 apr. – “Abbiamo espresso due motivi di preoccupazione. Il primo – ha aggiunto Sileoni – per il clima che si e’ creato negli ultimi anni, e in particolare in questo periodo, intorno al mondo delle banche, perche’ la gente non fa distinzione tra chi le gestisce e ha delle responsabilita’ maggiori rispetto a chi sta allo sportello e ci mette la faccia. Voglio ricordare a tutti che siamo un servizio pubblico essenziale, siamo in trincea e abbiamo avuto anche noi i nostri morti. Dall’altro c’e’ la nostra consapevolezza che la politica, quando esprime un giudizio sul settore bancario, lo fa con molto scetticismo: perche’ parlare bene delle banche e di chi lavora in banca farebbe perdere consenso elettorale. Ma c’e’ gente che sta allo sportello, che sta rischiando la vita e che vuole dare un servizio alla clientela”. (AGI)Ila 210922 APR 20
CORONAVIRUS: SILEONI, ‘SU LIQUIDITA’ IMPRESE RITARDI SONO STATI PUBBLICI’ = Roma, 21 apr. (Adnkronos) – Sulla disponibilità di liquidità per le imprese in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19 “ci sono stati ritardi pubblici. Il governo ha annunciato il decreto liquidità, ma si è dimenticato che serviva il nulla osta della commissione di Vigilanza europea, che è arrivato dopo Pasqua. Poi ci sono stati un ritardo imputabile al Fondo di garanzia del Microcredito, che doveva mettere a posto qualcosa nelle procedure e quello della Sace che ha fatto un accordo con l’Abi solo ieri sera”. Così Lando Maria SILEONI, segretario generale della Fabi, nel corso di ‘Uno Mattina’. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 21-APR-20 07:18