PARTE LA FASE 2 NEL CREDITO COOPERATIVO

Sottoscritto ieri dalla Fabi e dalle altre organizzazioni un “protocollo condiviso” con Federcasse sulla ripresa dal 18 maggio delle attività ordinaria delle filiali. Bertinotti: «Massima attenzione per la messa in sicurezza di tutta la categoria».

PARTE LA FASE 2 NEL CREDITO COOPERATIVO

Dal 18 maggio le banche di credito cooperativo si avviano a una graduale ripresa all'operatività ordinaria delle filiali fermo restando le massime tutele per tutte le i lavoratrici e i lavoratori. È quanto stabilisce il “protocollo condiviso”, il 7 maggio, tra la Fabi, le altre organizzazioni, e i vertici di Federcasse che aggiorna le previsioni contenute nel precedente accordo del 24 marzo, in vista della “fase 2” regolata dal governo (Dpcm 26 aprile 2020).

Continuano comunque a essere privilegiati il ricorso alla modalità di lavoro agile quale principale misura di contenimento del contagio, la raccomandazione nel limitare l’accesso della clientela presso le filiali tramite appuntamenti e il mantenimento del distanziamento sociale e sanificazione degli ambienti di lavoro con dotazione a tutto il personale dei dispositivi DIP; restano, invece, in vigore tutte le prescrizioni in materia di informativa circa le condizioni di salute dei lavoratori compreso l’impegno di misurazione della temperatura corporea, con divieto di accesso sui posti di lavoro in caso di temperatura superiore ai 37,5° e sanificazione periodica degli ambienti di lavoro.

Elemento di rilievo del protocollo è la previsione dell’art 2 comma 6 DPCM 26 aprile 2020, secondo la quale: la mancata attuazione del protocollo, tale da non garantire gli adeguati livelli di protezione e sicurezza, determina la sospensione dell’attività lavorativa fino al ripristino degli standard di sicurezza.

«La sottoscrizione dell’aggiornamento sul protocollo di settore Bcc-Cr Raiffeisen per il contenimento e contrasto del Coronavirus raggiunta nella tarda serata di ieri, giovedì 7 maggio, dà la cifra della massima attenzione e determinazione della FABI e delle altre organizzazioni sul delicato e complesso ambito della pandemia e della messa in sicurezza di tutta la categoria del Credito Cooperativo » ha commentato il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti.
Secondo Bertinotti «con la definizione di questo documento si definisce quindi la sessione dedicata a questa complessa fase negoziale e si apre ora il percorso di definizione degli strumenti normativi ed economici volti a governare la gestione organizzativa e le necessità e le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori circa la conciliazione dei tempi di vita e lavoro ai tempi del Coronavirus. Si prosegue con le buone prassi di settore e la scrupolosa attenzione alle normative vigenti tempo per tempo, provenienti dai successivi Dpcm e dai precetti dettati dall’Organizzazione mondiale della sanità».
Viene, inoltre, rafforzato il ruolo delle organizzazioni sindacali nella Commissione Nazionale Permanente -costituita “ad hoc” il 24 marzo scorso – sia per il continuo ed esteso monitoraggio dell’applicazione del protocollo stesso sia per le successive verifiche in ambito organizzativo.

«L’accordo – conclude Bertinotti – rappresenta un risultato non scontato ma pienamente rispondente alle attese e alle necessità della categoria del Credito Cooperativo e prosegue in modo positivo il dialogo e confronto con Federcasse mettendo al centro il “valore” imprescindibile della Persona e della sua sicurezza e protezione in ogni ambito lavorativo».

Roma, 8 maggio 2020

 

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