POP BARI, CON IL PANO TAGLI DEL 40% DELLE FILIALI IN ABRUZZO
Nuovo incontro, lunedì 11 maggio, tra la le organizzazioni sindacali e i sindaci dei comuni abruzzesi sugli aggiornamenti delle ricadute occupazionali annunciate dall’istituto pugliese. Cericola (Fabi): «Contradditorio che la banca sostenga di perseguire l’obiettivo di vicinanza alla clientela e al territorio prevedendo la chiusura di un così gran numero di filiali»
Proseguono gli incontri tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con i sindaci di Teramo e Pescara sugli aggiornamenti delle ricadute occupazionali del piano industriale della banca Popolare di Bari presentato dai commissari straordinari dell’istituto pugliese il 20 aprile.
Focus dell’incontro del 11 maggio - avvenuto in videoconferenza - l’impatto occupazionale in Abruzzo. «Il piano indica la chiusura di 94 sportelli in gran parte concentrati nella nostra regione con una riduzione di circa il 40% delle filiali abruzzesi – dichiara il coordinatore Fabi Abruzzo, Carlo Cericola - siamo tutti d’accordo dell’insostenibilità di questa previsione per la nostra regione».
Secondo il coordinatore Fabi «obiettivo dei sindacati e amministratori è attivarsi tempestivamente per contenere al massimo le ricadute sul territorio. Appare infatti singolare e contradditorio che la banca sostenga di perseguire l’obiettivo di vicinanza alla clientela e al territorio prevedendo la chiusura di un così gran numero di filiali: all’importanza della presenza della banca nel nostro territorio per i lavoratori, i clienti e il tessuto economico, oggi si aggiunge il suo ruolo cruciale per la ripartenza dell’economia dopo il Covid-19».
La Popolare di Bari, commissariata a dicembre 2019 e salvata da un intervento combinato del Fondo Interbancario e di Mediocredito Centrale (Mcc), ha presentato le linee guida del prossimo piano industriale indicando l’uscita di 900 lavoratori e la chiusura di 94 filiali: in Emilia-Romagna e Veneto 5 su 5; Lombardia 4 su 5; Calabria 6 su 7; Lazio 2 su 5; Marche 9 su 17; Abruzzo 39 su 97; Campania 10 su 43; Basilicata 7 su 33; Puglia 12 su 76; Molise 0 su 3.
Roma, 12 maggio 2020