ALLITUDE, AL VIA IL CONFRONTO SUL CONTRATTO AZIENDALE
Ieri primo incontro tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con i vertici del gruppo. Mazzucchi: «Incontro positivo ma manca il piano industriale»
Parte il confronto sul contratto aziendale di Allitude. Il kick off sul negoziato è stato dato ieri, durante un incontro tra la Fabi, le altre sigle e i vertici di Cassa Centrale Banca: la società di servizi, con oltre 650 dipendenti, nata dalla fusione di 8 società informatiche e di servizi del gruppo bancario e costituita lo scorso dicembre.
Presente alla riunione l’amministratore delegato, Manuele Margini, che ha illustrato alle organizzazioni sindacali le prospettive della società confermando l’obiettivo di diventare il punto di riferimento informatico, e di servizi, per tutto il Gruppo e per le piccole banche del mercato italiano (per esempio le popolari).
L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, ha detto il numero uno della società: «ha cambiato di fatto l’idea di polarizzare su sedi uniche territoriali determinati servizi e, al contrario, ora l’Azienda ritiene di poter garantire una migliore business continuity lasciando e mantenendo le competenze dove attualmente si trovano».
«In questa Fase 2 emergenziale Allitude conferma le proprie scelte organizzative che poggiano principalmente su tre cardini: salute dei dipendenti, tutela dell’Azienda e messa in sicurezza dei processi critici» ha aggiunto Margini.
Viene prolungato al 30 settembre l’utilizzo smart- working al fine di facilitare e garantire tutte le misure di sicurezza ai dipendenti; la modalità del lavoro agile è inoltre estesa anche alle aziende di consulenza che operano da remoto.
Le organizzazioni sindacali, da parte loro, hanno riconosciuto l’immediato intervento dell’azienda con l’attivazione dello smart working per la tutela del personale durante il lockdown.
In merito alle prospettive aziendali la Fabi, unitariamente alle altre sigle, ha richiesto un tavolo di confronto, sia a livello di gruppo sia con le rappresentanze sindacali aziendali, per sollecitare il piano industriale (non ancora presentato) e per aprire un dialogo sulla riorganizzazione aziendale con tutte le questioni riferite al personale.
Le sigle chiedono unitariamente che il nuovo contratto valorizzi le competenze e le professionalità presenti in azienda, a partire dai giovani , e rafforzarle con una formazione professionale di qualità. In questa ottica, si legge nel comunicato sindacale, sarà importante definire un accordo sui profili professionali e inquadramenti che miri a questo fine.
Secondo il coordinatore Fabi del gruppo Cassa Centrale Banca, Domenico Mazzucchi l’incontro con l’amministratore delegato è stato «utile e positivo».
«Non siamo ancora in grado di dare un giudizio complessivo perché non ci è ancora stato presentato il piano industriale dell’azienda – ha continuato Mazzucchi – ma siamo convinti che riusciremo a fare un buon lavoro a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici».
«È un lavoro importante anche nell’ottica di contrattazione integrativa di tutto il gruppo bancario che dobbiamo affrontare a breve» ha concluso coordinatore Fabi.
È stato, intanto, fissato per il prossimo 8 giungo un nuovo confronto tra le parti.
Roma, 29 giugno 2020