RISCHIO USURA E ’NDRANGHETA IN CALABRIA, ALLARME FABI: «PREOCCUPATI PER LA SICUREZZA DEI BANCARI»
Prestiti alle imprese in regione frenati, rischio criminalità organizzata. Caterina Serra e Michele Surace, segretari provinciali del Sab di Reggio Calabria denunciano la difficile situazione in un’ampia intervista alla Gazzetta del Sud
Il Decreto Liquidità in Calabria non decolla e la Fabi lancia l'allarme. Dallo studio del sindacato dei bancari basato su dati nazionali, la regione risulta al dodicesimo posto in Italia per erogazione prestiti: da qui, palese il rischio usura, già ampiamente dibattuto e denunciato dalla FABI nazionale a tutti i livelli, e sottolineato dal procuratore di Catanzaro Gratteri che ricorda come la criminalità sia «pronta ad accaparrarsi una fetta di aiuti pubblici tramite imprese satelliti». Ma non solo, anche i lavoratori bancari corrono seri rischi di natura penale: nell'ipotesi che un’azienda acceda a questi fondi ma, successivamente, si scopre che la sua solidità era compromessa anche per bancarotta, anche il funzionario che ha concesso il prestito può subire conseguenze. È quanto denunciano i dirigenti sindacali del sab Fabi di Reggio Calabria, Caterina Serra e Michele Surace.
«Il problema principale è che le banche viaggiano con il freno a mano alzato per una serie di ritardi legati al decreto fino al 27 aprile ma dopo hanno rallentato per un rischio penale per i dipendenti che deliberavano questi prestiti» dichiarano i sindacalisti «Su questa tematica stiamo pressando il governo per favorire una depenalizzazione per i funzionari di banca che si occupano di queste vicende soprattutto per i prestiti piccoli, altrimenti c’è il rischio che la definizione di questi prestiti arrivi tardi e quindi non sia in linea con i tempi di recupero dell’azienda».
Secondo Serra e Surace, serve «una chiara distinzione della responsabilità bancaria, ci sono tante minacce. Siamo preoccupati per la sicurezza dei bancari perché è difficile spiegare le varie differenze di termini contenuti nel decreto».
Reggio Calabria, 3 giugno 2020