BOSSOLA: «IN TRE ANNI 21MILA ISCRITTI IN PIÙ AL FONDO PENSIONE DI INTESA SANPAOLO»
Il segretario generale aggiunto della Fabi Mauro Bossola, presidente del Fondo pensione di Intesa Sanpaolo, racconta il positivo percorso di uno dei più importanti player previdenziali del Paese in una dettagliata intervista a MF-Milano Finanza: «Nel primo semestre 2020 abbiamo ottenuto risultati migliori dei benchmark di mercato, con una buona resilienza agli effetti della crisi»
A pochi giorni dall’assemblea del Fondo pensione di Intesa Sanpaolo, prevista per venerdì 26 giugno, il presidente Mauro Bossola, segretario generale aggiunto della Fabi, fa il punto sul percorso del fondo, nato nel 2016 e che ha visto nel 2019 un anno di consolidamento con rendimenti a due cifre.
«In poco più di un triennio gli aderenti sono passati da 54 mila a quasi 75 mila e il patrimonio gestito da 4,2 miliardi a oltre 6,8 miliardi di euro» spiega Bossola. «Il fondo pensione è diventato una tra le più importanti realtà di gestione del risparmio previdenziale collettivo a livello nazionale».
Bossola ricorda che il sistema delle relazioni sindacali è entrato da tempo e a pieno titolo nel mondo dei fondi pensione e dei fondi sanitari: il welfare aziendale, ormai parte fondamentale di tutte le politiche retributive e contrattuali, è infatti uno strumento accessibile a tutti e che favorisce, perciò, il senso di appartenenza e di solidarietà.
A proposito dei positivi risultati del Fondo, Bossola sottolinea che la performance della previdenza complementare va analizzata in un periodo medio-lungo, «tenendo conto del contributo versato dalle aziende e del miglior trattamento fiscale rispetto ad altri tipi di investimento». Ecco perché i comparti del Fondo hanno sempre reso più del Tfr lasciato in azienda, ed ecco perché, anche in un 2020 che ha vissuto la difficile situazione sociale ed economica causata dalla pandemia, i rendimenti dei primi sei mesi dell’anno, pur se ancora negativi, sono migliori dei rispettivi benchmark di mercato e dimostrano una buona resilienza agli effetti della crisi.
I buoni risultati sono da attribuire a «un’efficace asset allocation, un’attività di selezione e controllo continuo dei risultati, con una forte diversificazione degli investimenti, senza mai trascurare un’attenta analisi dei rischi», così dichiara il suo presidente.
Mauro Bossola ci tiene a ricordare che il cda del Fondo si è dotato da tempo di un Codice Etico e di specifiche linee guida per gli investimenti responsabili. «Vogliamo sensibilizzare le imprese sui temi ambientali. A marzo di quest’anno il Fondo ha istituito un comparto azionario specifico focalizzato sulla tematica del cambiamento climatico che ha raccolto in pochi mesi ben 40 milioni di euro. In questa fase critica dei mercati, sta dimostrando una reazione molto buona anche in termini di rendimento, rispetto agli investimenti tradizionali».
I temi della responsabilità sociale sono fondamentali all’interno dei criteri di scelta del Fondo: il cda punta perciò su investimenti «rispettosi dei criteri di sostenibilità e maggiormente allineati con gli interessi delle iscritte e degli iscritti e con le nostre linee guida – conclude Bossola - a partire dall’esclusione di investimenti nei settori delle armi non convenzionali e del tabacco».
Milano, 23 giugno 2020