BANCOBPM: SINDACATI, 250 FILIALI ANCORA CHIUSE E TIMORI OCCUPAZIONALI

Filiali ancora chiuse a due mesi dalla fine del lockdown, carichi di lavoro insostenibili e disservizi. È quanto denuncia la Fabi e le altre organizzazioni sindacali del gruppo BancoBpm. Marioli: «Un piano industriale strisciante e relazioni sindacali insoddisfacenti per mancanza di chiarezza, trasparenza e nessuna volontà di confronto serio»

BANCOBPM: SINDACATI, 250 FILIALI ANCORA CHIUSE E TIMORI OCCUPAZIONALI

A distanza di quasi 2 mesi dalla fine del lockdown non hanno ancora riaperto circa 250 filiali sul territorio nazionale di BancoBpm, chiuse per l'emergenza Covid-19. È la denuncia contenuta in un comunicato unitario dei sindacati bancari, che paventano rischi di un ridimensionamento futuro della rete di sportelli, oltre a quello già annunciato, con ricadute sull'occupazione. «Non c'e' nessun impegno alla completa riapertura da parte dell'azienda se non per fine anno - riporta la nota - una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l'a.d. Castagna dichiara che il Piano industriale presentato a marzo è di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di più delle 200 precedentemente dichiarate. Quello che possiamo leggere nelle scelte di BancoBpm e dalle dichiarazioni stampa dell'a.d. Castagna è soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello più automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici. La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa». «Numerosissime - continua la nota - le istanze pervenute da clienti che chiedono la riapertura delle filiali del proprio territorio. La forte concentrazione degli sportelli chiusi in territori poco colpiti dal virus, la presenza di numerose filiali con grandi spazi interni, ci fanno peroò pensare che queste chiusure poco o nulla abbiano a che fare con la tutela della salute di personale e clientela». I sindacati quindi "chiedono con forza l'immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli".

 

«Un piano industriale strisciante con una quasi totale mancanza di comunicazione con le organizzazioni sindacali e conseguenti relazioni sindacali insoddisfacenti per la poca chiarezza, trasparenza e nessuna volontà di confronto serio» È quanto dichiara il coordinatore Fabi gruppo BancoBpm, Piero Marioli commentando la situazione del gruppo bancario.
Secondo Marioli «I vari interventi sulla stampa da parte dell’amministratore delegato, Castagna, evidenziano come unico obiettivo del gruppo sia la riduzione dei costi con chiusure di sportelli e riduzione del personale. Eppure ci era sembrato di capire che la stesura finale del piano industriale, annunciato lo scorso 3 marzo con la chiusura di circa 200 agenzie, fosse rimandata a fine 2020».

Roma, 26 giugno 2020

 

Banco Bpm: sindacati,250 filiali ancora chiuse,timori lavoro (ANSA) – MILANO, 26 GIU – A distanza di quasi 2 mesi dalla fine del lockdown non hanno ancora riaperto circa 250 filiali sul territorio nazionale di Banco Bpm, chiuse per l’emergenza Covid-19. E’ la denuncia contenuta in un comunicato unitario dei sindacati bancari Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, che paventano rischi di un ridimensionamento futuro della rete di sportelli, oltre a quello gia’ annunciato, con ricadute sull’occupazione. “Non c’e’ nessun impegno alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno – riporta la nota – una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’a.d. Giuseppe Castagna dichiara che il Piano industriale presentato a marzo e’ di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di piu’ delle 200 precedentemente dichiarate. Quello che possiamo leggere nelle scelte di BancoBpm e dalle dichiarazioni stampa dell’a.d. Castagna – sottolineano le sigle sindacali – e’ soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello piu’ automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici”. “La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa”, concludono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin che chiedono “l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli”. (ANSA). PEG 26-GIU-20 13:59 NNNN

 

Banco Bpm:sindacato,250 filiali ancora chiuse,timori occupazione = (AGI) – Milano, 26 giu. – A distanza di quasi 2 mesi dalla fine del lockdown non hanno ancora riaperto circa 250 filiali sul territorio nazionale di Banco Bpm, chiuse per l’emergenza Covid-19. E’ la denuncia contenuta in un comunicato unitario dei sindacati bancari, che paventano rischi di un ridimensionamento futuro della rete di sportelli, oltre a quello gia’ annunciato, con ricadute sull’occupazione. “Non c’e’ nessun impegno alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno – riporta la nota – una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’a.d. Castagna dichiara che il Piano industriale presentato a marzo e’ di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di piu’ delle 200 precedentemente dichiarate. Quello che possiamo leggere nelle scelte di BancoBpm e dalle dichiarazioni stampa dell’a.d. Castagna e’ soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello piu’ automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici. La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa”. “Numerosissime – continua la nota – le istanze pervenute da clienti che chiedono la riapertura delle filiali del proprio territorio. La forte concentrazione degli sportelli chiusi in territori poco colpiti dal virus, la presenza di numerose filiali con grandi spazi interni, ci fanno pero’ pensare che queste chiusure poco o nulla abbiano a che fare con la tutela della salute di personale e clientela”. I sindacati quindi “chiedono con forza l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli”. (AGI)Gla 261315 GIU 20 NNNN

 

BANCO BPM: SINDACATI, RIMASTE CHIUSE 250 FILIALI DA FINE LOCKDOWN = ‘non per tutelare salute ma in ottica riduzione costi e abbandono territorio’ Roma, 26 giu. (Adnkronos) – “A distanza di quasi 2 mesi dalla fine del lockdown, mentre tutte le produzioni sono ripartite e la gran parte della concorrenza ha ripreso a pieno l’ attività, BANCO BPM non riapre circa 250 filiali sul territorio nazionale, chiuse apparentemente per l’emergenza covid”. E’ quanto scrivono i sindacati del comparto bancario Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in una nota unitaria, nella quale denunciano come questa situazione stia determinando “una forte concentrazione di personale e clientela nelle filiali aperte limitrofe a quelle chiuse, accresciuto rischio contagio, carichi di lavoro insostenibili, disservizi e conseguenti forti tensioni con la clientela, che sono già purtroppo sfociate in aggressioni verbali, fisiche e danneggiamenti al patrimonio”. Come continua il coordinamento sindacale del gruppo bancario, sono “numerosissime le istanze pervenute da singoli clienti, associazioni, istituzioni locali che chiedono la riapertura delle filiali del proprio territorio. La forte concentrazione degli sportelli chiusi in territori poco colpiti dal virus, la presenza di numerose filiali con grandi spazi interni, la comune piccola dimensione commerciale degli sportelli, ci fanno però pensare – scrivono ancora i sindacati – che queste chiusure poco o nulla abbiano a che fare con la tutela della salute di personale e clientela. Nessun impegno alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno, una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’ad Castagna dichiara che il Piano Industriale presentato a marzo è di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di più delle 200 precedentemente dichiarate”. (segue) (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 26-GIU-20 13:42 NNNN

 

BANCO BPM: SINDACATI, RIMASTE CHIUSE 250 FILIALI DA FINE LOCKDOWN (2) = (Adnkronos) – “Quello che possiamo leggere nelle scelte di BANCO BPM e dalle dichiarazioni stampa dell’ad Castagna è soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello più automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici. La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa. Per questo le organizzazioni sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo chiedono con forza l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli, sostengono tutte le istanze di clienti e istituzioni per mettersi totalmente al servizio del paese, impegnando tutte le capacità produttive e commerciali, senza lasciare indietro nessuno, a partire dai territori più svantaggiati, soprattutto in questo momento di particolare bisogno di credito di imprese e privati”, conclude la nota unitaria. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 26-GIU-20 13:42 NNNN

 

Banco Bpm, sindacati: 250 filiali non hanno ancora riaperto “Da Castagna progressivo abbandono modello banca del territorio” Roma, 26 giu. (askanews) – Il Banco Bpm non ha ancora riaperto circa 250 filiali sul territorio nazionale, “chiuse apparentemente per l’emergenza coronavirus”, nonostante siano passati “quasi due mesi dalla fine del lockdown, mentre tutte le produzioni sono ripartite e la gran parte della concorrenza ha ripreso appieno l’attività”. Lo affermano Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin. Questa situazione “sta determinando una forte concentrazione di personale e clientela nelle filiali aperte limitrofe a quelle chiuse, accresciuto rischio contagio, carichi di lavoro insostenibili, disservizi e conseguenti forti tensioni con la clientela, che sono già purtroppo sfociate in aggressioni verbali, fisiche e danneggiamenti al patrimonio”. “Numerosissime – dicono i sindacati – le istanze pervenute da singoli clienti, associazioni, istituzioni locali che chiedono la riapertura delle filiali del proprio territorio. La forte concentrazione degli sportelli chiusi in territori poco colpiti dal virus, la presenza di numerose filiali con grandi spazi interni, la comune piccola dimensione commerciale degli sportelli ci fanno però pensare che queste chiusure poco o nulla abbiano a che fare con la tutela della salute di personale e clientela”. Nessun impegno “alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno, una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’amministratore delegato Castagna dichiara che il piano industriale presentato a marzo è di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di più delle 200 precedentemente dichiarate”. “Quello che possiamo leggere – sottolineano Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin – nelle scelte del Banco Bpm e dalle dichiarazioni di Castagna è soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello più automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici. La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa”. Per questo i sindacati “chiedono con forza l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli, sostengono tutte le istanze di clienti e istituzioni per mettersi totalmente al servizio del paese, impegnando tutte le capacità produttive e commerciali, senza lasciare indietro nessuno, a partire dai territori più svantaggiati, soprattutto in questo momento di particolare bisogno di credito di imprese e privati”. Glv 20200626T141517Z

 

BANCO BPM: SINDACATI, RIMASTE CHIUSE 250 FILIALI DA FINE LOCKDOWN
BANCO BPM: SINDACATI, RIMASTE CHIUSE 250 FILIALI DA FINE LOCKDOWN = ‘non per tutelare salute ma in ottica riduzione costi e abbandono territorio’ Roma, 26 giu. (Adnkronos) – “A distanza di quasi 2 mesi dalla fine del lockdown, mentre tutte le produzioni sono ripartite e la gran parte della concorrenza ha ripreso a pieno l’ attività, BANCO BPM non riapre circa 250 filiali sul territorio nazionale, chiuse apparentemente per l’emergenza covid”. E’ quanto scrivono i sindacati del comparto bancario Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in una nota unitaria, nella quale denunciano come questa situazione stia determinando “una forte concentrazione di personale e clientela nelle filiali aperte limitrofe a quelle chiuse, accresciuto rischio contagio, carichi di lavoro insostenibili, disservizi e conseguenti forti tensioni con la clientela, che sono già purtroppo sfociate in aggressioni verbali, fisiche e danneggiamenti al patrimonio”. Come continua il coordinamento sindacale del gruppo bancario, sono “numerosissime le istanze pervenute da singoli clienti, associazioni, istituzioni locali che chiedono la riapertura delle filiali del proprio territorio. La forte concentrazione degli sportelli chiusi in territori poco colpiti dal virus, la presenza di numerose filiali con grandi spazi interni, la comune piccola dimensione commerciale degli sportelli, ci fanno però pensare – scrivono ancora i sindacati – che queste chiusure poco o nulla abbiano a che fare con la tutela della salute di personale e clientela. Nessun impegno alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno, una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’ad Castagna dichiara che il Piano Industriale presentato a marzo è di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di più delle 200 precedentemente dichiarate”. (segue) (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 26-GIU-20 13:42 NNNN

 

BANCO BPM: SINDACATI, RIMASTE CHIUSE 250 FILIALI DA FINE LOCKDOWN (2)
BANCO BPM: SINDACATI, RIMASTE CHIUSE 250 FILIALI DA FINE LOCKDOWN (2) = (Adnkronos) – “Quello che possiamo leggere nelle scelte di BANCO BPM e dalle dichiarazioni stampa dell’ad Castagna è soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello più automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici. La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa. Per questo le organizzazioni sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo chiedono con forza l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli, sostengono tutte le istanze di clienti e istituzioni per mettersi totalmente al servizio del paese, impegnando tutte le capacità produttive e commerciali, senza lasciare indietro nessuno, a partire dai territori più svantaggiati, soprattutto in questo momento di particolare bisogno di credito di imprese e privati”, conclude la nota unitaria. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 26-GIU-20 13:42 NNNN

Banco Bpm:sindacato,250 filiali ancora chiuse,timori occupazione
Banco Bpm:sindacato,250 filiali ancora chiuse,timori occupazione = (AGI) – Milano, 26 giu. – A distanza di quasi 2 mesi dalla fine del lockdown non hanno ancora riaperto circa 250 filiali sul territorio nazionale di Banco Bpm, chiuse per l’emergenza Covid-19. E’ la denuncia contenuta in un comunicato unitario dei sindacati bancari, che paventano rischi di un ridimensionamento futuro della rete di sportelli, oltre a quello gia’ annunciato, con ricadute sull’occupazione. “Non c’e’ nessun impegno alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno – riporta la nota – una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’a.d. Castagna dichiara che il Piano industriale presentato a marzo e’ di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di piu’ delle 200 precedentemente dichiarate. Quello che possiamo leggere nelle scelte di BancoBpm e dalle dichiarazioni stampa dell’a.d. Castagna e’ soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello piu’ automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici. La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa”. “Numerosissime – continua la nota – le istanze pervenute da clienti che chiedono la riapertura delle filiali del proprio territorio. La forte concentrazione degli sportelli chiusi in territori poco colpiti dal virus, la presenza di numerose filiali con grandi spazi interni, ci fanno pero’ pensare che queste chiusure poco o nulla abbiano a che fare con la tutela della salute di personale e clientela”. I sindacati quindi “chiedono con forza l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli”. (AGI)Gla 261315 GIU 20 NNNN

Banco Bpm: sindacati,250 filiali ancora chiuse,timori lavoro
Banco Bpm: sindacati,250 filiali ancora chiuse,timori lavoro (ANSA) – MILANO, 26 GIU – A distanza di quasi 2 mesi dalla fine del lockdown non hanno ancora riaperto circa 250 filiali sul territorio nazionale di Banco Bpm, chiuse per l’emergenza Covid-19. E’ la denuncia contenuta in un comunicato unitario dei sindacati bancari Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, che paventano rischi di un ridimensionamento futuro della rete di sportelli, oltre a quello gia’ annunciato, con ricadute sull’occupazione. “Non c’e’ nessun impegno alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno – riporta la nota – una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’a.d. Giuseppe Castagna dichiara che il Piano industriale presentato a marzo e’ di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di piu’ delle 200 precedentemente dichiarate. Quello che possiamo leggere nelle scelte di BancoBpm e dalle dichiarazioni stampa dell’a.d. Castagna – sottolineano le sigle sindacali – e’ soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello piu’ automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici”. “La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa”, concludono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin che chiedono “l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli”. (ANSA). PEG 26-GIU-20 13:59 NNNN

Banco Bpm, sindacati: 250 filiali non hanno ancora riaperto
Banco Bpm, sindacati: 250 filiali non hanno ancora riaperto “Da Castagna progressivo abbandono modello banca del territorio” Roma, 26 giu. (askanews) – Il Banco Bpm non ha ancora riaperto circa 250 filiali sul territorio nazionale, “chiuse apparentemente per l’emergenza coronavirus”, nonostante siano passati “quasi due mesi dalla fine del lockdown, mentre tutte le produzioni sono ripartite e la gran parte della concorrenza ha ripreso appieno l’attività”. Lo affermano Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin. Questa situazione “sta determinando una forte concentrazione di personale e clientela nelle filiali aperte limitrofe a quelle chiuse, accresciuto rischio contagio, carichi di lavoro insostenibili, disservizi e conseguenti forti tensioni con la clientela, che sono già purtroppo sfociate in aggressioni verbali, fisiche e danneggiamenti al patrimonio”. “Numerosissime – dicono i sindacati – le istanze pervenute da singoli clienti, associazioni, istituzioni locali che chiedono la riapertura delle filiali del proprio territorio. La forte concentrazione degli sportelli chiusi in territori poco colpiti dal virus, la presenza di numerose filiali con grandi spazi interni, la comune piccola dimensione commerciale degli sportelli ci fanno però pensare che queste chiusure poco o nulla abbiano a che fare con la tutela della salute di personale e clientela”. Nessun impegno “alla completa riapertura da parte dell’azienda se non per fine anno, una prospettiva commerciale davvero poco credibile. Tutto questo mentre l’amministratore delegato Castagna dichiara che il piano industriale presentato a marzo è di fatto sospeso e che le filiali in chiusura saranno di più delle 200 precedentemente dichiarate”. “Quello che possiamo leggere – sottolineano Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin – nelle scelte del Banco Bpm e dalle dichiarazioni di Castagna è soltanto una pervicace ricerca della riduzione dei costi, un progressivo abbandono del modello di banca del territorio verso un modello più automatizzato di servizio a distanza, senza peraltro vedere traccia di adeguati investimenti tecnologici. La prospettiva occupazionale e di sostegno alle economie locali del terzo gruppo bancario nazionale ne uscirebbe fortemente compromessa”. Per questo i sindacati “chiedono con forza l’immediata e totale riapertura di tutti gli sportelli, sostengono tutte le istanze di clienti e istituzioni per mettersi totalmente al servizio del paese, impegnando tutte le capacità produttive e commerciali, senza lasciare indietro nessuno, a partire dai territori più svantaggiati, soprattutto in questo momento di particolare bisogno di credito di imprese e privati”. Glv 20200626T141517Z

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