UBI: FABI, SERVE CHIAREZZA SU IPOTESI PIANO INDUSTRIALE ED ESUBERI
Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e del coordinatore Fabi del gruppo Ubi, Paolo Citterio.
Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e del coordinatore Fabi del gruppo Ubi, Paolo Citterio.
FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
COMUNICATO STAMPA
UBI: FABI, SERVE CHIAREZZA SU IPOTESI PIANO INDUSTRIALE ED ESUBERI
Roma, 4 luglio 2020. “Abbiamo letto le agenzie di stampa con le valutazioni del Gruppo Ubi sulla offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. Non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle argomentazioni, ma è necessario ribadire la nostra posizione più volte espressa all’interno del settore bancario rispetto al tema occupazionale. Ci riferiamo al nuovo piano industriale del gruppo Ubi, subordinato all’esito dell’ops, citato nelle agenzie di stampa di ieri, che riporta la previsione di 2.000 esuberi al netto di 1.000 assunzioni. Così come è stato formulato, significa che ci saranno 3.000 fuoriuscite e 1.000 assunzioni con un rapporto di uno a tre. La nostra posizione sull’argomento è chiara da sempre e la ribadiamo: il rapporto deve essere di uno a due, cioè una assunzione ogni due fuoriuscite volontarie”. Lo dichiarano il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e il coordinatore Fabi del gruppo Ubi, Paolo Citterio.
UBI BANCA: FABI, ‘VOGLIAMO CHIAREZZA SU ESUBERI PIANO
UBI BANCA: FABI, ‘VOGLIAMO CHIAREZZA SU ESUBERI PIANO’ = Milano, 4 lug. (Adnkronos) – Sugli esuberi nel futuro di Ubi banca “vogliamo chiarezza”. La chiedono il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, e il coordinatore FABI del gruppo Ubi, Paolo Citterio. “Abbiamo letto le agenzie di stampa con le valutazioni del gruppo Ubi sulla offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. Non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle argomentazioni, ma è necessario ribadire la nostra posizione più volte espressa all’interno del settore bancario rispetto al tema occupazionale”, spiegano. Il riferimento è al nuovo piano subordinato all’esito dell’ops, “che riporta la previsione di 2mila esuberi al netto di 1.000 assunzioni. Così come è stato formulato, significa che ci saranno 3mila fuoriuscite e mille assunzioni con un rapporto di uno a tre. La nostra posizione sull’argomento è chiara da sempre e la ribadiamo: il rapporto deve essere di uno a due, cioè̀ una assunzione ogni due fuoriuscite volontarie”. (Red-Viv/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 04-LUG-20 12:25 NNNN
Ubi: Fabi, serve chiarezza su piano industriale ed esuberi
Ubi: Fabi, serve chiarezza su piano industriale ed esuberi = (AGI) – Roma, 4 lug. – “Abbiamo letto le agenzie di stampa con le valutazioni del Gruppo Ubi sulla offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. Non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle argomentazioni, ma e necessario ribadire la nostra posizione piu volte espressa all’interno del settore bancario rispetto al tema occupazionale. Ci riferiamo al nuovo piano industriale del gruppo Ubi, subordinato all’esito dell’ops, citato nelle agenzie di stampa di ieri, che riporta la previsione di 2.000 esuberi al netto di 1.000 assunzioni. Cosi come e stato formulato, significa che ci saranno 3.000 fuoriuscite e 1.000 assunzioni con un rapporto di uno a tre. La nostra posizione sull’argomento e chiara da sempre e la ribadiamo: il rapporto deve essere di uno a due, cioe’ una assunzione ogni due fuoriuscite volontarie”. Lo dichiarano il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e il coordinatore Fabi del gruppo Ubi, Paolo Citterio. (AGI)Mau 041402 LUG 20 NNNN
Ubi: Fabi, serve chiarezza su piano industriale e esuberi
Ubi: Fabi, serve chiarezza su piano industriale e esuberi Ribadita la richiesta di una assunzione ogni due uscite (ANSA) – MILANO, 04 LUG – Viste “le valutazioni del gruppo Ubi sull’offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo, non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle argomentazioni, ma è necessario ribadire la nostra posizione più volte espressa all’interno del settore bancario rispetto al tema occupazionale. Ci riferiamo al nuovo piano industriale del gruppo Ubi, subordinato all’esito dell’ops, che riporta la previsione di 2.000 esuberi al netto di 1.000 assunzioni”. Lo dichiarano il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e il coordinatore Fabi del gruppo Ubi, Paolo Citterio. “Così come è stato formulato, significa – proseguono – che ci saranno 3.000 fuoriuscite e 1.000 assunzioni con un rapporto di uno a tre. La nostra posizione sull’argomento è chiara da sempre e la ribadiamo: il rapporto deve essere di uno a due, cioè una assunzione ogni due fuoriuscite volontarie”. (ANSA). TOM 04-LUG-20 14:05 NNNN
UBI: FABI “SERVE CHIAREZZA SU IPOTESI PIANO INDUSTRIALE ED ESUBERI
UBI: FABI “SERVE CHIAREZZA SU IPOTESI PIANO INDUSTRIALE ED ESUBERI” ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo letto le agenzie di stampa con le valutazioni del Gruppo Ubi sulla offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. Non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle argomentazioni, ma e’ necessario ribadire la nostra posizione piu’ volte espressa all’interno del settore bancario rispetto al tema occupazionale”. Lo affermano in una nota il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, e il coordinatore FABI del gruppo Ubi, Paolo Citterio. “Ci riferiamo al nuovo piano industriale del gruppo Ubi, subordinato all’esito dell’ops, citato nelle agenzie di stampa di ieri, che riporta la previsione di 2.000 esuberi al netto di 1.000 assunzioni – aggiungono -. Cosi’ come e’ stato formulato, significa che ci saranno 3.000 fuoriuscite e 1.000 assunzioni con un rapporto di uno a tre”. “La nostra posizione sull’argomento e’ chiara da sempre e la ribadiamo: il rapporto deve essere di uno a due, cioe’ una assunzione ogni due fuoriuscite volontarie”, concludono Sileoni e Citterio. (ITALPRESS). fsc/com 04-Lug-20 14:38 NNNN
Ubi, Fabi: Serve chiarezza su ipotesi piano industriale ed esuberi
Ubi, Fabi: Serve chiarezza su ipotesi piano industriale ed esuberi Milano, 4 lug. (LaPresse) – “Abbiamo letto le agenzie di stampa con le valutazioni del Gruppo Ubi sulla offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. Non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle argomentazioni, ma è necessario ribadire la nostra posizione più volte espressa all’interno del settore bancario rispetto al tema occupazionale. Ci riferiamo al nuovo piano industriale del gruppo Ubi, subordinato all’esito dell’Ops, citato nelle agenzie di stampa di ieri, che riporta la previsione di 2.000 esuberi al netto di 1.000 assunzioni. Così come è stato formulato, significa che ci saranno 3.000 fuoriuscite e 1.000 assunzioni con un rapporto di uno a tre. La nostra posizione sull’argomento è chiara da sempre e la ribadiamo: il rapporto deve essere di uno a due, cioè una assunzione ogni due fuoriuscite volontarie”. Lo dichiarano in una nota il segretario generale della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), Lando Maria Sileoni, e il coordinatore Fabi del gruppo Ubi, Paolo Citterio. ECO NG01 lrs 041449 LUG 20
ANSA/Intesa-Ubi: Ops va sul mercato da lunedi’
ANSA/Intesa-Ubi: Ops va sul mercato da lunedi’ Dopo il no del Cda di Ubi, la parola passa agli azionisti (di Claudia Tomatis) (ANSA) – MILANO, 04 LUG – Da lunedi’ si entra nel concreto dell’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi. Parte infatti il periodo di adesione, che si concludera’ il 28 del mese, quindi ora la parola passa di fatto agli azionisti. Il giorno dopo la bocciatura unanime all’operazione dal Cda di Ubi, che ha aggiornato il piano industriale al 2022, subordinandolo all’esito dell’ops e mettendo in campo dubbi sui livelli occupazionali, arriva intanto il monito della Fabi sul tema lavoratori, in riferimento al piano, “che riporta la previsione di 2.000 esuberi al netto di 1.000 assunzioni. Così come è stato formulato, significa – affermano il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e il coordinatore Fabi del gruppo Ubi, Paolo Citterio – che ci saranno 3.000 fuoriuscite e 1.000 assunzioni con un rapporto di uno a tre. Il rapporto deve essere di uno a due, cioè una assunzione ogni due fuoriuscite volontarie”. L’offerta di Intesa d’altra parte prevede, come da documento pubblicato insieme al prospetto informativo, l’assunzione di 2.500 giovani a fronte di 5.000 uscite solo su base volontaria, nel rispetto del rapporto uno a due. Se il Cda Ubi ha bollato l’offerta come “non conveniente” e l’ad di Intesa, Carlo Messina, ne ha invece evidenziato la potenzialita’ di “creazione di valore per tutti gli stakeholder”, qualche posizione degli azionisti Ubi sull’aderire o meno all’offerta di Intesa nel frattempo si chiarisce. Lo stesso giorno in cui il Cda di Ubi ha detto no, l’avvocato Mario Cera ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza del patto di consultazione Car, in cui c’e’ anche Cattolica e ci sono le fondazioni Banca del Monte Lombardia, che giovedi’ aveva valutato come cardine della scelta la remunerazione del capitale, e Cassa risparmio di Cuneo, che insieme contano circa il 20% del capitale. Dimissioni, quelle di Cera, che fanno pensare a un orientamento di alcuni azionisti a favore dell’ops. Il Cda di Ubi ha lanciato comunque il suo messaggio provando a mostrare i muscoli nell’aggiornamento del piano: ha parlato di un pontenziale monte dividendi di 840 milioni di euro, circa 330 milioni in piu’ rispetto a quanto previsto dal piano annunciato a febbraio. Ha diffuso inoltre valutazioni di advisor secondo cui il concambio di 1,7 azioni di Intesa (che ha chiuso la settimana a Piazza Affari a 1,74 euro) per una di Ubi (3,07 euro) sarebbe penalizzante per gli azionisti di quest’ultima, quindi da adeguare a 2,28 azioni di Intesa per ciascuna di Ubi. E si e’ spinto oltre, delineando un futuro di M&A, a partire da Mps, in caso di insuccesso dell’ops. Proprio a luglio intanto e’ attesa anche la decisione dell’Antitrust sull’operazione di concentrazione, il 25 luglio, e il giorno prima davanti al giudice del Tribunale civile di Milano, Maria Antonietta Ricci, la prima udienza del procedimento avviato da Ubi Banca per accertare se gli effetti della comunicazione con cui Intesa annunciava il lancio dell’ops siano cessati. Presupposto e’ l’avveramento della condizione Mac di efficacia dell’offerta pubblica di scambio determinato dalla pandemia di coronavirus. (ANSA). TOM 04-LUG-20 17:14 NNNN