BANCO DESIO, INTEGRATIVO SCADUTO E STRAORDINARI NON PAGATI: FABI IN PRESIDIO
I sindacati protestano contro le risposte fumose dell’amministratore delegato. Cornaglia: «Il contratto integrativo è scaduto da 13 anni e le nostre proposte per il rinnovo sono sempre state rigettate».
Erano a Desio questa mattina Fabi e Fisac Cgil per manifestare davanti alla principale filiale del Banco Desio; il presidio arriva dopo l’incontro con l’azienda durante il quale i due sindacati hanno fatto presente i temi su cui cercano risposta ormai da tempo, in particolare riguardanti il Contratto integrativo e il mancato pagamento degli straordinari.
«La cosa grave è che c’è un contratto integrativo scaduto dal 2007 con due proposte da parte del sindacato, nel 2015 e nel 2018, per il suo rinnovo che sono sempre state rigettate con la motivazione di non poter aumentare i costi fissi del personale – dichiara Francesco Cornaglia, coordinatore Fabi Banco Desio -. Inoltre, abbiamo chiesto il ritorno alla monetizzazione del lavoro straordinario per i dipendenti inquadrati nelle aree professionali, che dovrebbe ormai essere già stato effettuato dal gennaio del 2018».
Non solo, il sindacato lamenta il mancato raggiungimento di un accordo sulla tutela professionale per tutti i lavoratori che hanno lavorato e stanno lavorando sui finanziamenti previsti dal c.d. Decreto Liquidità (nr. 23/2020) con istruzioni spesso confuse e contraddittorie e la gestione «fantasiosa dell’emergenza Covid-19, con iniziale imposizione di ferie forzate ai dipendenti della rete e con lo smart-working concesso con il contagocce» ha concluso Cornaglia.
Desio, 28/10/2020